AJ Styles, ospite del Sam Roberts Wrestling Podcast, ha commentato così la possibilità di mantenere anche in WWE il nome, il soprannome e i loghi che lo hanno accompagnato in giro per il mondo nella sua longeva carriera:

“Avrei fatto qualunque cosa per arrivare in WWE. Certo, mi sarebbe piaciuto mantenere il mio nome; tuttavia, un eventuale cambiamento non avrebbe frenato le mie intenzioni. Volevo fare la scelta migliore per la mia famiglia e per la mia carriera. Ho pregato molto affinché questo succedesse e, alla fine, tutto è andato come doveva andare. Ciò dimostra la loro intelligenza (dei dirigenti WWE, ndr), perché quando quel “Phenomenal” è comparso sullo schermo (alla Royal Rumble, ndr), tutti si sono resi conto che (mantenere la sua vecchia identità, ndr) fosse la cosa giusta da fare. Non mi sarebbe piaciuto essere BJ Smile, come se fossi un lottatore di Fire Pro Wrestilng (storico gioco in cui, per assenza di diritti, i nomi dei lottatori sono storpiati, alla PES dei primi tempi, ndr).”

FONTEYoutube.com & ZonaWrestling.net
Cercatore di notizie nonché, occasionalmente, editorialista, reporter e co-fondatore e co-curatore della rubrica "La Theme Song del giorno". Appassionato di wrestling di lunga data che odia l'ipocrisia e l'apriorismo sterile. Il suo compito è portare avanti l'opera di salvezza intellettuale avviata da Damien Sandow, ora noto come Aron Rex, a costo di passare per grammar nazi. Segue, in un'ottica dialettico-inclusiva, tante federazioni, dalla WWE alla PWG, passando per TNA, ROH, NJPW, NOAH e Lucha Underground. Il Nexus, Christian, CM Punk, Daniel Bryan, Seth Rollins, Bray Wyatt, Undertaker, The Brian Kendrick e, ovviamente, Damien Sandow, ora noto come Aron Rex, sono tra i suoi lottatori preferiti, senza dimenticare AJ Styles, Chris Hero, "Broken" Matt Hardy, il Bullet Club, i War Machine, Pentagon Jr, Minoru Suzuki, Satoshi Kojima, Tomohiro Ishii e Togi Makabe.