Non avuto molte occasioni di scrivere sui New Day, forse perché inconsciamente li ho sempre percepiti, nell’ultimo anno, come un elemento così importante e cruciale degli show WWE, da considerarli, per assurdo, scontati. Hanno ricevuto elogi da chiunque, hanno raggiunto un livello che difficilmente rivedremo presto in un altro tag team, ma come spesso capita in occasioni del genere sono diventati croce e delizia della categoria.
I New Day non hanno perso lo smalto in termini di rapporto con il pubblico, questo è ovvio e sarebbe stupido negarlo, ma sono diventati un peso difficile da gestire per il booking team. Sono difficili da bookare per una netta superiorità che rende gli avversari di turno automaticamente poco credibili. Capite che questa è una situazione che mette un enorme tappo alla prolifica vena che arriva da NXT. Dico questo immaginando di non essere popolare, i tag team loro “pari” o comunque con un percorso temporale simile, come i Wyatt hanno fallito, al loro confronto. Purtroppo il wrestling è impietoso e come nella cultura americana sportiva il pareggio è mal digerito, altrettanto il successo è netto nel wrestling: si arriva ad alti livelli oppure è un lento trascinarsi verso l’oblio che presto o tardi giungerà.
Casualità vuole che il draft arrivi proprio al momento giusto, potrebbe infatti aprire nuovi orizzonti, trovando un punto di accordo tra l’inutilità di splittarli e la necessità di fare spazio ad altri perché è giusto e fisiologico che sia così.
Sarebbe, dicevo, per prima cosa inutile splittarli adesso, perché anche se probabilmente sono relativamente vicini ad un calo di popolarità, ancora sono elementi importanti e fanno un gran comodo quando serve. Vendono grandi quantità di merchandising e bloccare l’afflusso di denaro per una mossa creativa non è mai stato nelle corde di Vince McMahon.
Invece uno spostamento, in blocco a Smackdown o comunque la permanenza dei tre elementi a Raw, garantirebbe la possibilità di affermarsi nell’altro roster a chi ha debuttato dopo Wrestlemania oppure è in attesa di arrivare nel main roster. Due attenzioni che potrebbero fare la differenza in meglio per allungare questo stint storico e dare spazio a chi verrà dopo.
Non siamo nel 2001 dove i tag team, tolti Stone Cold e The Rock, erano l’attrazione principale degli eventi WWE, ma quella che viviamo è comunque un’epoca di Rinascimento, dopo anni veramente bui e senza prospettive, questo momento storico di crescita è, auguriamoci, il primo concreto passo verso un nuovo livello. Anche per una necessità di gestione di due roster che dovrà vedere nella primissima parte qualità prima ancora che quantità di nomi.
I New Day hanno svolto un ruolo cruciale negli ultimi mesi, adesso quello che spetta loro è essere il simbolo di questa transizione, anche generazionale, che porterà i tag team verso la nuova era, che per certi versi è simile a quello che abbiamo vissuto nel 2003 e per altri è un territorio inesplorato che onestamente è difficile anche immaginare dove ci porterà.