Ammetto che l’avvicinamento all’edizione di quest’anno di Wrestling Dontaku, da parte mia, è stato un po’ più distratto del solito. Seppur apprezzando la potenziale card della due giorni, avevo l’impressione che fosse un evento di passaggio, senza lasciare troppi strascichi. Invece, di spunti di riflessione, ce li ha lasciati tanti, soprattutto un paio di sorprese niente male. Cercherò di fare una fotografia della situazione attuale, senza voler scrivere un report dell’evento e annessi voti. Un po’ come sempre.
Parto dalla situazione dei Tag Team Jr. che orfani degli Young Bucks, come categoria sta sicuramente perdendo lo smalto, soprattutto in starpower che portavano gli americani; adesso le cinture rimbalzano tra Suzuki-gun e Roppongi 3K, senza riuscire a trovare vie alternative. Apprezzo molto la scelta di scegliere Sho e Yoh come inseguitori dei titoli, per varie ragioni possono essere il futuro, ma ho qualche dubbio sui campioni attuali El Desperado e Kanemaru, che ritengo non capaci di far risaltare i face. Perché di questo si tratta, la NJPW punta forte sui due Roppongi e, molto probabilmente, ci crede talmente tanto da non considerare gli avversari che gli ruotano attorno. Mi aspetto, in ogni caso, facce nuove tra i Tag Team Jr. dopo Best of the Super Juniors 25 e i Chaos campioni a breve.

Capitolo Bullet Club. In questa due giorni ne abbiamo viste di tutti i colori: festeggiamenti, un nuovo ingresso, riavvicinamenti e grandi incontri. Parto da Cody vs Kota Ibushi del day one, a mio parere piccola perla di ring psicology, dove quel heel atipico che è Cody in New Japan, cerca di annientare la vivacità di Ibushi, con uno stile di lotta simil catenaccio calcistico. Sbavature a parte, è stato tra gli incontri che più mi hanno intrattenuto.
Abbiamo avuto il passaggio del NEVER Openweight 6-Man Tag Team Championship, tra membri della stessa stable, da Fale, Tama Tonga e Tanga Loa a Scurll, Matt e Nick Jackson. Mossa logica se si pensa che tra qualche giorno inizierà il mini tour tra gli USA e il Canada con la ROH e queste cinture, che in Giappone sarebbero rimaste a prendere polvere, potrebbero diventare una attrazione non da poco.
Si è rivelato il misterioso Bone Soldier che abbiamo scoperto essere ovvero Taiji Ishimori. Inutile dire che stiamo parlando di un top name, che torna a “casa” dopo aver iniziato come Young Lion a inizio carriera ed essersi girato numerose promotion tra Giappone, Messico e Stati Uniti. Va subito a sfidare Ospreay, campione Junior che si sta confermando come una assoluta sicurezza, riuscendo a lavorare benissimo praticamente con chiunque. Ishimori nel Bullet Club, la leggo come una mossa che smarca e libera Marty Scurll da una categoria che, probabilmente, gli sta un po’ stretta in termini di starpower.

Si chiude il day one in ambito Bullet Club, con il main event dove Kenny Omega mi è sembrato molto in forma, probabilmente meno sotto pressione, comunque mi è parso più sciolto delle ultime apparizioni. E’ innegabile che Omega sia al top del wrestling mondiale, quest’anno nel giro di pochi mesi, ha già inanellato un match contro Jericho e una serie di prestazioni di altissimo livello come Golden Lovers, per di più andrà a sfidare a Dominion, Okada, in un match Two out of Three Falls senza limiti di tempo. Siamo fortunati a poter vivere nella stessa epoca di questo fenomeno. Mi astengo dal pronostico di Dominion, ma, come tutti, non posso nascondere l’entusiasmo dopo questo annuncio.
Dall’altra parte trova un Okada che esce pulito anche questa volta contro il vecchio Tanahashi, che ha stupito molti nel main event del day 2. È ormai impari la sfida tra il giovane e il vecchio leone, l’idea di farlo perdere è logica, nessuno si aspettava un risultato diverso, ma è stato il come che mi ha fatto piacere.
Ho visto un Tanahashi molto intenso, che ci raccontava, dalla seconda metà del match, come fosse in inferiorità, ma nonostante ciò ha alzato il ritmo, portando quasi al limite il campione Okada, possiamo dire il booking migliore possibile in una situazione di questo genere.

E poi c’è Jericho. Lo stesso che qualche settimana prima smontava le aspettative dei fan su un suo rientro in NJPW e che poi invece lo abbiamo visto attaccare in maniera violenta Sua Eminenza Tetsuya Naito. La questione era rimasta in sospeso dal post Wrestle Kingdom, si erano ipotizzate eventuali date per il match, che poi sembrava essere sfumato. Evidentemente, aldilà degli accordi economici, c’è una volontà di Y2J di vivere questa esperienza in New Japan nella maniera più completa possibile. Prendendo per buono quello che ha mostrato contro Omega, le premesse per il grande evento ci sono tutte. Mi piace pensare che Jericho possa essere l’ago della bilancia di questo 2018 in casa NJPW, con un’altra piccola gemma da regalarci.