Sting si infortuna gravemente, si ritira, sembra sicuro, viene annunciato come nome di punta della Hall of Fame di quest’anno, poi in una dichiarazione ufficiosa smentisce e sembra tirare avanti.
C’è il precedente Hulk Hogan che dopo l’introduzione nella Hall of Fame, proseguì fino a Summerslam, certo adesso le condizioni fisiche sembrerebbero essere diverse, ma questa situazione è significativa su come anche attraverso internet le informazioni possono essere facilmente manipolabili. Non ricordo esattamente Triple H, in una intervista di qualche tempo fa, definì quella attuale la “reality era”, dove i character non smettono mai di essere tali e si fa credere al pubblico di essere sempre di essere un passo avanti al “vecchio sistema”. Quando riesce, capite, si tratta del moderno meccanismo perfetto.
Questa piccola digressione per sottolineare come un qualsiasi evento che capita in-ring possa scatenare una serie di reazioni che se controllate possono creare interesse. Nel caso specifico parliamo di uno dei wrestler più conosciuti, rispettati del nord America su cui, da tempo, stanno lavorando a una strategia di ritiro il più sotto controllo possibile, per monetizzare al massimo. Non tutti i grandissimi della storia hanno avuto e avranno l’occasione di preparare al meglio ritiro al meglio, questa improvvisa “rinascita” apre almeno un fronte, quello dell’ultimo match. Aldilà del fantomatico dream match contro Undertaker, che a questo punto, preferisco rimanga nei sogni, quanto bello invece spendere l’ultima cartuccia per lanciare alla grande Seth Rollins.
Ma questo è già forse andare troppo avanti con la fantasia, la situazione attuale che vede anche una intervista su wwe.com in queste ore, deve comunque far rimanere con i piedi per terra. La Hall of Fame può tranquillamente essere il giusto commiato a una carriera e un lottatore a cui non è più il caso di chiedere altro. Ciò che ha rappresentato nel passato è stata non solo la sua stessa carriera ma anche l’ombra lunga di una Monday Night War che ancora oggi fa parlare e viene presa a riferimento come l’era d’oro del wrestling moderno. Talmente lunga che la stessa faida Shane vs Vince, che viene riproposta oggi, ha radici profonde che riportano la mente a quel periodo.
Ci sono molteplici opportunità in vista, ormai Sting è un uomo WWE a tutti gli effetti e questo comporta una serie di certezze che possiamo tranquillamente già mettere in conto. Non appena messo sotto contratto hanno sfornato dvd, videogiochi, action figures e comparsate come uomo immagine. Sting è sicuramente famoso per la sua professionalità, a differenza di molti suoi colleghi, con pochi scheletri nell’armadio e con un bel conto in banca per i super contratti dei tempi della wCw. Uniti questi fattori è abbastanza logico immaginare che continuerà in un ruolo da ambasciatore per la compagnia, ma che non lo tenga lontano della famiglia a tempo pieno, in ogni caso sarà un personaggio che avrà il giusto ruolo tra i più grandi di sempre. Per me il più grande, ma ognuno ha il suo preferito, dico bene?