Mi piace la card di questa Wrestlemania? Nì. Si poteva fare meglio, si poteva fare peggio ma questo conta relativamente, se in questo momento stai leggendo queste righe sicuramente vedrai l’evento dell’anno. Sono abbastanza onesto nel dire che ciò che coinvolge ancora più della card sia l’evento stesso, l’atmosfera, il senso di straordinarietà e appartenenza a “qualcosa”, che magari durante l’anno ci dimentichiamo.
Per essere meno esaltato, insomma, mi sentirei di dirvi che guarderei Wrestlemania anche se il main event fosse tra El Torito e Victor l’orso lottatore (cit.).
Poi certo ognuno si sarà fatto la sua idea, per i main event sono state prese delle decisioni che favoriscono l’industria e che vanno a dimenticare chi il wrestling lo guarda una volta all’anno, mentre per il low e mid card è stato riproposto il classico schema che ormai da anni ci viene offerto.
Il WWE Network ha cambiato anche il concetto di preshow, che per lo spettatore diventa parte integrante della stessa Wrestlemania e che servirà a entrare nel clima, con buona pace di chi lotterà negli incontri, che perdono il valore che avevano negli anni passati, ma che garantiscono il gettone presenza anche a chi negli special event quasi mai compaiono.
Negli anni passati riuscivo a trovare conforto nei match di secondo piano e quest’anno, anche se i tempi sono cambiati, avremo la nostra dose di wrestling “puro”. Kevin Owens guida la truppa del Ladder Match, che se anche sulla carta potrebbe dare l’impressione di non avere un potenziale esplosivo per alcuni inserimenti discutibili, ho buona ragione di credere che se realizzato centralizzando l’attenzione nella rivalità tra Owens e Zayn, possa essere un buon incontro.
Questo per dire come se alcuni match di bassa fascia possano essere di fatto delle pause tra i grandi incontri, se calibrati bene avranno la capacità di intrattenere il pubblico e costruire qualcosa per il futuro in termini di risultati.
Kalisto, ad esempio, da una vittoria a Wrestlemania potrebbe iniziare un percorso interessante e dimostrare che se riesce con Ryback può riuscire con tutti.
Se messo in questa prospettiva capite che anche i tag team match possono avere qualcosa da dire, senza grandi aspettative nel match in sé, in una delle edizioni più autoreferenziali degli ultimi anni, il bene che potrebbero ricevere i vincitori, chiunque essi siano servirebbe a rafforzarli non poco.
Non so se inserire in questo elenco molto approssimato anche AJ Styles e Jericho che, personalmente e come me molti altri, considero come il quarto main event della serata, se proprio dovessi farlo potrei scommettere il mio centesimo che sarà lo show-stealer della serata.
Complici numerosi infortuni che hanno falcidiato anche le zone basse della card, quest’anno la WWE non può sfoggiare la migliore card in assoluto, ma sono riusciti a trovare il migliore equilibrio possibile e magari a distanza di qualche anno riguarderemo questa card con un po’ di nostalgia…chissà…