Summerslam oramai bussa alle nostre porte ed uno dei match di cartello di questa edizione senza alcun dubbio è Randy Orton vs Brock Lesnar. La costruzione ci sta piacendo? Il match sarà all’altezza delle aspettative? Più longevo di Paperissima Sprint con video targati 1996, ecco a voi l’editoriale odierno!

Quando questo match è stato annunciato d’emblée, senza apparente motivo, ho storto non poco il naso. Il match deve essere, almeno in linea teorica, la culminazione di una storia, un’extrema ratio utilizzata da due o più individui che vogliono conquistare un Titolo o risolvere una qualsivoglia controversia. Annunciare un match senza questo necessario background è qualcosa che gradisco poco, anche se in questo caso vi è qualche attenuante: avere Lesnar a singhiozzo non sempre permette una costruzione delle faide articolata, ed in questo caso la WWE ha preferito capitalizzare sia sul rientro di Orton che sulla sua box office attraction, cercando di massimizzare l’attenzione ricevuta con l’annuncio. Continuo a preferire delle faide che danno vita a match e non viceversa, ma tant’è!

Poco dopo l’annuncio, comincio ad elaborare un pronostico preventivo, giusto per fantasticare un po’. Mi rendo conto che Orton è uno degli ultimi, se non l’ultimo, “grande nome” che ancora non ha incrociato le lame con Lesnar, avendo archiviato non solo le pratiche Cena, HHH e Taker ma anche l‘intero ex Shield in toto: a conti fatti, dunque, il Legend Killer è l’ultima altisonante preda da appendere sul caminetto di Casa Sable/Lesnar. Perché di certo Orton non può andare a vincere pulito contro Brock, cancellando quell’aura di mostro distruttore che tanto affascina il pubblico WWE. Almeno questo era quello che pensavo all’inizio.

Lesnar vive in un mondo suo, incapsulato in una dimensione che la WWE ha creato solo ed esclusivamente per lui. Quando gli altri non chiedono per paura di poter indisporre, Brock fa una bella F-5 al punto interrogativo, PRETENDENDO ciò che per gli altri non è nemmeno lecito sognare. In questo contesto, Brock ottiene l’impensabile: lottare in UFC nello show più importante della storia, contro uno dei Pesi Massimi più pericolosi al mondo. La WWE, in modo totalmente inaspettato, concede questa possibilità alla Bestia, consapevole dei grossi rischi di immagine che potrebbero esserci in caso di sconfitta…ma inconsapevole del fatto che Mark Hunt non si è rivelato essere la più grossa minaccia per la sua più grande attrazione.

Come noto anche a chi vive sotto i sassi, Brock risulta essere positivo a due degli otto test somministrati prima di UFC 200, sia in competition (12 ore prima o dopo il combattimento) che out of competition (fuori dalla suddetta finestra di 24 ore), di fatto rendendo inservibile per la WWE la vittoria ottenuta contro Mark Hunt e venendo danneggiata, in termini di immagine, sia nella percezione dei suoi atleti, sia nell’applicazione del tanto decantato wellness program. Tutto d’un tratto, il film mentale che avevo già tracciato per Orton e Lesnar comincia a diventare più vibrante, incerto, ed inaspettatamente interessante.

Orton è spesso sottovalutato dalla componente “smart” dei fan di wrestling, soprattutto nel suo appeal con il pubblico casuale. Per assurdo, nel suo periodo di assenza la meme “RKOouttanowhere” è diventata un fenomeno pop, e la WWE (stranamente) se n’è accorta, creando del merchandising attagliato a questo straordinario momento di popolarità e capendo che la finisher di Orton è, per certi versi, mainstream quanto lo stesso Lesnar. Alla luce di queste considerazioni, e considerato anche il fatto che nello show blu c’è bisogno di un Orton forte come il pane, una vittoria della Vipera non è più un miraggio così distante come prima di UFC 200.

La faida è stata essenzialmente strutturata attorno agli assalti trasversali tra i due brand da parte dei due contendenti, con l’inserimento del povero Heath Slater nell’ultima settimana e con un promo di Paul Heyman, seppur ottimo, leggermente sotto tono. Personalmente resto sempre dell’idea che la WWE debba far perdere Lesnar a Wrestlemania contro un nome “nuovo” ma già affermato (Bàlor oppure Rollins), tuttavia una sua sconfitta contro Orton, se strutturata in un modo sapiente, potrebbe anche starci senza danneggiarlo in modo eccessivo, facendo comunque passare il messaggio “punitivo” a cui la WWE tanto tiene.

Se dovessi sbilanciarmi con un pronostico finale, probabilmente propenderei comunque per Lesnar…ma mentre prima di UFC 200 mi sembrava quasi una formalità, oggi sono molto molto incerto. La faida nel complesso mi è piaciuta abbastanza, soprattutto dopo il videopackage che messo a confronto le carriere parallele di queste due iconiche superstar: avrei preferito, alla luce di questa loro backstory così interessante, che vi fosse stato un motivo scatenante di questo conflitto, anziché un annuncio improvviso ed abbastanza anticlimatico.

E voi? Quest’estate andrete a Viperville oppure a Suplex City?

Danilo