All'improvviso il Giappone torna di moda. Lasciato a poco a poco isolato in modo da risolvere i gravi problemi strutturali, economici e gestionali, oggi vi è terreno fertile per far fiorire soldi ed interesse.

La TNA non ha perso tempo, iniziando a mettere sul piatto un po' di tasselli della sua partnership con la Wrestle-1, che sì non sarà la fed più redditizia, ma è un modo per mantenere i contatti con Muta. Sanada è per ora l'unico nome concesso, l'unico che rimarrà in America fino al 2015 sfruttato, si spera, in tutte le sue potenzialità. L'accordo per una Bound For Glory a Tokyo permetterà alla compagnia di Nashville di prendersi onori ed una fetta consistente di pubblico che vorrebbe vedere qualcos'altro rispetto alla solita tiritera fornita dalle fed nipponiche. Qualcos'altro che si chiama Bully Ray, Robert Roode, Lashley, Angle, Jeff Hardy, e tutti i wrestlers che in Giappone una nomea ce l'hanno.

E' una buona scelta? Sì, come già detto qualche settimana fa, la TNA deve allargare i suoi orizzonti e avvicinarsi di più al resto del mondo, garantendo un po' di revival ai concittadini a stelle e strisce. Gli ascolti sono dignitosi, si stanno risollevando piano piano ed è probabile che verso la fine dell'anno si avranno interessanti sorprese.

Dal canto suo la WWE ha voluto dare un saggio della sua potenza. Tornata in Giappone per il consueto tour, ha fatto il pienone. Solo perchè è la WWE? No affatto. Si è semplicemente giocata bene ogni singola partita pubblicitaria: dentro John Cena, che va bene ovunque; dentro Neville e Zayn che in Giappone sono riconosciuti come "gaijin"; dentro lo Shield e la loro faida, che anche loro sono sulla cresta dell'onda. E dentro Hulk Hogan. 

Vedete? Basta poco per sfondare in terra straniera: basta un vecchio nome, uno di quelli che han fatto impazzire la storia, e viene fatto il botto. Per dire: anche Vader avrebbe portato almeno 8/9 mila persone negli show. Hogan è pur sempre Hogan, anche quando dice alla gente di supportare John Cena, anche quando tenta di ascoltare il grido del pubblico e improvvisamente il suo segmento di 10 minuti sfiora la mezzora. E' bastato un nome per portare oltre 12 mila persone, segnando un nuovo record che la TNA difficilmente scalzerà (anche se 5 mila persone sono più che buone per essere una fed di secondo rango).

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.