Durante le ultime due settimane, hanno avuto luogo gli show post-Wrestlemania e le puntate dedicate al Superstar Shake-Up. Questi episodi sono sempre conditi da quella dose di soprese e debutti che li rendono imperdibili. Così come ogni anno, anche il primo periodo successivo all’edizione di quest’anno dello Showcasw Of Immortals ha saputo rispettare le attese, in particolare grazie a due grandi ritorni: infatti, prima Bobby Lashley, poi Drew McIntyre, si sono riaggregati ufficialmente al Main Roster WWE, dopo diverso tempo di peregrinazione. Questi due atleti sono chiamati a riscattarsi dopo il loro stint precedente nella compagnia, che, per un motivo o per l’altro, è stato un fallimento per entrambi.

Partendo da Bobby Lashley, aveva tutti i mezzi per sfondare nella federazione di Stamford: grande prestanza fisica, capace di eseguire mosse di grande impatto, ma, soprattutto, godeva del totale supporto dei dirigenti. Di certo, non venne scelto per rappresentare Donald Trump a Wrestlemania 23 a caso. Ma per Lashley c’è sempre stato un grosso problema: il lottatore ha sempre peccato per quanto riguarda il carisma. Più che in tutte le altre promotion, in WWE la chiave del successo sta quasi tutta nel saper intrattenere le folle attraverso le proprie capacità oratorie, e, se questa dote ti manca, allora non puoi che rassegnarti. Per questo, nel 2008, è arrivata la separazione tra l’atleta di colore e la compagnia.

Sicuramente, passare per le federazioni minori non può che avergli fatto del bene: in particolare, trascorrere un largo periodo in TNA, che forse è la compagnia che si avvicina di più al modo di fare wrestling proposto dalla WWE, è stato vantaggioso per questo wrestler. Ora è ancora presto per dare giudizi, dato che non è ancora stato proposto un segmento parlato di Bobby, ma è giusto dare una seconda chance a questo performer.

Gli si può davvero dare un’altra possibilità perchè può valerne la pena: il segmento del suo ritorno parla chiaro, questo wrestler è tornato per essere un protagonista, dando subito un’ottima dimostrazione di forza ai danni di Elias. Per potenza fisica, Lashley è secondo a pochi membri del roster, e, se questa capacità viene poi accompagnata da buone prestazioni sul ring, ci troviamo di fronte ad un lottatore che può far molto bene. Senza poi contare l’infinito numero di Dream Match nei quali può essere coinvolto: su tutti, quello che mi stuzzica di più sarebbe uno scontro con Brock Lesnar, sia perchè sono di parte, sia perchè sarei curioso di vedere due vere e proprie bestie del ring contrapposte.

Oltre a tutto questo, però, il wrestler del Kansas deve fornire pure buone prestazioni al microfono. Non per essere negativo, ma credo che il carisma sia una cosa che si ottiene con la nascita, per questo la soluzione più semplice sarebbe affiancare al lottatore un manager alla Paul Heyman, che possa così colmare le mancanze di Bobby Lashley. Questo performer si farà (mic skills permettendo).

Invece, il discorso per Drew McIntyre è completamente diverso: nonostante si fosse presentato come uno dei pupilli di Vince McMahon, il suo percorso è stato caratterizzato da più momenti negativi che positivi. Infatti, durante la maggior parte della sua scorsa avventura, è stato impiegato principalmente come Jobber, non ai livelli di Curt Hawkins per capirci, ma nemmeno tanto meglio. Sebbene il suo inizio fosse stato incoraggiante, con tanto di titolo intercontinentale vinto, Drew si è trovato presto nell’oblio, di cui la 3MB è l’esempio più lampante, fino al successivo licenziamento avvenuto nel 2014.

Dal suo abbandono, trovo lo scozzese migliorato sotto alcuni punti di vista: prima di tutto, lo trovo irrobustito a livello fisico, cosa che non guasta sicuramente all’interno del meccanismo chiamato WWE; in secondo luogo, soprattutto grazie ad NXT, il britannico ha saputo dimostrare di poter sostenere la competizione della zona Main Event. A livello lottato non trovo grossi miglioramenti, perchè Drew è sempre stato un buon performer. Invece, i cambiamenti più importanti sono avvenuti in quelle piccole cose necessarie per avere successo nella federazione di Stamford.

Come già detto, McIntyre ha avuto sempre le carte in regola per dire la sua in questa compagnia, peccato che l’errore più grande sia stato commesso dalla dirigenza stessa, la quale non ha mai creduto fino in fondo in lui: certo, in ogni caso non staremmo qui a parlare di una presenza fissa dei match conclusivi della serata, ma sicuramente avrebbe potuto occupare un’onesta posizione da Upper Carder, pronto per l’uso in caso di necessità proprio per la parte più nobile della card.

Infine, penso che gli possa essere d’aiuto l’alleanza con Ziggler: un buon veterano come lo Show-Off può aiutare a reintegrarlo nel sistema, ma, soprattutto, affiancarlo ad un lottatore così, può permettergli di non premere subito sull’accelleratore, alternando match nei quali svolge il lavoro di protagonista ad alcuni in cui il suo ruolo risulti più marginale, in modo tale da farlo riabiutuare ai ritmi di un sistema così complicato come quello della WWE.

Insomma, stavolta Drew ha tutte le carte in regola per avere successo, sperando che la federazione non sprechi quest’occasione, come già avvenuto in passato.

I ritorni possono sempre essere un bene, e, in questo caso, se gestiti nella maniera adeguata, la compagnia può aver fatto davvero il colpo.

E voi, che ne pensate di Bobby Lashley e Drew McIntyre? Siete d’accordo con quello che ho detto io? In caso non lo foste, perchè?

The Notorious