Si dice, in genere, che è troppo facile sparare sulla croce rossa. Parlare di Hogan, dopo quello che è successo, sarebbe per me un piatto troppo prelibato. L'Hulkster è al muro che aspetta solo di essere fucilato.  Ma non sarà questa l'occasione in cui batterò il ferro caldo dell'attualità. Preferisco concentrarmi sui commenti degli utenti del web e ragionare su qualche frase.

Partiamo dal presupposto che una persona, nel proprio privato, può fare e dire e pensare quello che vuole. Il chiasso purtroppo l'ha generato lui denunciando il sito Gawker per il video hot di qualche anno fa perché una volta riportate le dichiarazioni del video, tutto è diventato di pubblico dominio. Un po' come le parole del medico di Crocetta che, seppur private, una volta diventate pubbliche hanno scatenato un (giusto) putiferio. In entrambi i casi le parole sono gravi e vanno condannate. Le difese ad oltranza dei fans di Hogan sono ridicole, così come potrà esser sembrato ridicolo l'atteggiamento della WWE ma non lo è affatto. Sono ipocriti a casa Stamford? Sì, sicuramente. Però hanno una immagine da salvaguardare e delle denunce da evitare. Fanno bene. Tra due anni, quando la tempesta sarà passata, Hogan tornerà a tutti gli effetti nel catalogo: la gente ha la memoria corta, nessuno si scandalizzerà. 

Però, nelle difese ad oltranza, non voglio sentire che "Hogan ha sempre vissuto in modo onesto e non ha mai fatto male a nessuno. Ha una morale intaccabile". Chi dice questa stronzata vive in un mondo fatato dove il grande Puffo è il suo capo prediletto. Chiunque può essere un mark di Hogan, in Italia gli esempi sono tanti (troppi) e troppo legati alla difesa a prescindere. Ma chiudere gli occhi sulle nefandezze di quest'uomo è qualcosa di assurdo ed esagerato.

Nessuno, e sottolineo nessuno nel business ha mai amato Terry Bollea. Mai dall'84 ad oggi avete trovato un collega che lo abbia elogiato come persona. Gli unici elogi li trovate dalle attuali superstar per quanto costruito a livello di immagine. Per il resto siamo davanti ad un wrestler mediocre e ad un uomo pessimo, cosparso di ego e tendenzialmente vendicativo. Avreste dovuto chiedere non tanto ad Iron Sheik, ma a Jake Roberts, Ted Di Biase, Bret Hart, Randy Savage, Shawn Micheals, Ultimate Warrior, Kevin Nash, Chris Benoit, Dean Malenko, Booker T, Vince Russo, Ed Ferrara, Eddie Guerrero, Rey Misterio, Chris Jericho, Lance Storm, Randy Orton, Bob Orton, Bam Bam Bigelow, Scott Steiner, Lex Luger, Billy Kidman e la lista può continuare all'infinito. Ha utilizzato una intuizione di Vince McMahon per prendersi meriti, spezzare carriere, creare dissapori e rovinare promotion (wCw e TNA docet). Ha divorziato malamente con la moglie, cresciuto due figli viziati e incasinati senza futuro, scopato la moglie del suo migliore amico. E questa vi sembra una persona onesta? Si difende Hogan come si difende Berlusconi, senza alcuna vergogna delle proprie affermazioni. 

In ultimo, non paragonate mai più Hogan a Cena. Mai più. Anche il Cena privato può essere rivedibile, ma sul ring è sempre stato un onesto mestierante che, anzi, ha preso spunto dal talento dei colleghi per migliorarsi. Rappresenta l'essenza dell'immagine WWE legata alle associazioni più disparate, corona i sogni dei bambini, è amato dai colleghi. Punk, che ha sempre attaccato chiunque, ha avuto parole d'elogio nei suoi confronti. E come Punk, tanti altri. Per l'abnegazione alla causa, per il suo carattere, il suo impegno, il suo aiuto nel backstage. Qualcuno si lamenta del suo potere nel backstage per i troppi titoli vinti, peccato che Cena conti zero (e Cesaro, e Big Langston, e Darren Young ne sanno qualcosa). La decisioni le ha sempre prese la WWE nel nome del Dio denaro, dato che il bostoniano è una miniera d'oro quanto il Klondike di Zio Paperone. Facile così appoggiarsi ad un uomo che quattro anni fa chiese una pausa per riposarsi e per tutta risposta gli venne dato un altro titolo del mondo. 

Siamo di fronte a due uomini diversi, con il loro carattere e i loro problemi. Ma a quanto paragone, John Cena non vale proprio la pena metterlo contro il muro. Hogan pagherà per i suoi errori ma ritornerà, è pur sempre la star degli ultimi 35 anni: che stiano tranquilli i leoni in giallo e rosso che fanno morale e difese in forum dal dubbio gusto mediatico e comunicativo. 

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.