Mi perdonerete se tratterò l’argomento wrestling marginalmente, ciò che è successo nel finale di Raw della scorsa settimana mi è dispiaciuto, così tanto da immaginarmi metaforicamente chi ha ideato e scritto il segmento come famelici lupi sulla carcassa dove staccare l’ultimo pezzo di carne.

Ammetto che quando nei promo si va fuori dagli schemi sono il primo ad apprezzare lo sforzo e la voglia di percorrere strade nuove rispetto a ciò che ci si aspetta di solito, che non è certamente chiudere Raw con lo spazio alle Divas; ma era necessario toccare un argomento che come esseri umani dovremmo rispettare? Riproporre in tv la storia della tragica morte di Reid Flair non era necessario. Punto. Umanamente è mostruoso ciò che abbiamo visto.
Scrivo queste riflessioni perché mio malgrado so bene cosa vuol dire perdere una persona cara, permettetemi di citare un poeta francese, che mai avrei pensato di citare in un editoriale di wrestling, Honoré de Balzac.
“Vi sono persone che seppelliamo nella terra, ma ve ne sono di più particolarmente care che hanno avuto il nostro cuore per sudario, il cui ricordo si fonde ogni giorno coi nostri palpiti; e noi pensiamo ad esse così, come respiriamo; esse sono in noi per la dolce legge di una metempsicosi propria all’amore.”
 
Mi permetto di utilizzare queste parole che esprimono bene ciò che vorrei raccontarvi, parole che non sono rabbiose, che non innescano voglia di “lottare” contro chi provoca, ma semplicemente cariche di dolore. Ric Flair ha giustificato la figlia: “era sotto pressione, non poteva dire no ai dirigenti per quel segmento”. Ha ragione, mi sono immedesimato in tutti nello stesso momento: Paige, Charlotte, i genitori di Reid, ma non sono riuscito a capire chi ha avuto questa idea e l’ha considerata accettabile.
Facendo l’avvocato del diavolo potrei pensare che l’idea era semplicemente mandare over Charlotte riproponendo il motivo per cui a NXT, in un promo su internet, l’ha resa degna di attenzione. Il punto è che nonostante il Network e gli sforzi nell’utilizzo dei social media, chi dirige la compagnia ha fondamentalmente frainteso il potenziale di internet.
Ciò che crea interesse su internet è impossibile riuscire a impacchettarlo e farlo funzionare in un prodotto televisivo, l’arroganza con cui cercano di ignorare questa “legge” crea mostri.
Se può dispiacere per come hanno gettato al vento numerose opportunità, in questo caso c’è da rimanere senza speranza.
Motivo in più la sconfitta di Paige a Survivor Series che sminuisce ancora di più il segmento; lo spazio che le Divas hanno raggiunto in questo 2015 è pregevole, ma se alla fine dei conti siamo passati dagli sbadigli dell’epoca delle Bellas ai match interessanti di questo periodo, mi chiedo che senso avesse rischiare un contenuto così border line?
Tenterò di considerarlo un fatale errore, causato da una serie di coincidenze spiacevoli, la strada è giusta: i segmenti e promo di questo livello delle Divas devono essere proposti con questo stile, occhio però a non scambiare Paige o le altre per ciò che non sono.
E’ stato un errore, speriamo che non succeda più e che ci sia un reset della memoria collettiva.