I backstage della WWE, come tutti i backstage del mondo, sono carichi di storie da raccontare.

Anche storie che esulano da risse, litigate, push, contropush e politica. Certe storie raccontano semplicemente come anche un lavoro cosi bello e ben ricompensato, può portare ad errori madornali, mai irrisolvibili sia chiaro, ma molto imbarazzanti.

Era il 2002. La WWE aveva appena concluso la storyline dell'Invasion, pietra tombale sulla guerra del Lunedì sera con la World Championship Wrestling ed il suo Nitro, oltre che pietra tombale della ECW di Paul Heyman. Dopo l'Invasion ci voleva qualcosa che catalizzasse fuori dal main event, l'interesse e le belle parole dell'opinione pubblica. La WWE infatti, si stava cercando di ricostruire un'immagine dopo i fasti dell'Era Attitude, che quasi rinnegata, era l'etichetta di un prodotto abbastanza fuori luogo per quelle famiglie che adesso, invece, la compagnia vuole agganciare.

Vince McMahon è una mente pensante non da poco. Si guarda in torno e trova nella Indipendent Wrestling Revolution un lottatore molto particolare. Il lottatore in questione si chiama Zach, ed all'età di otto anni gli fu diagnosticato un tumore alla gamba. Il cancro è una brutta bestia ed il povero Zach vide la sua gambe amputata, ma nonostante tutto non abbandonò il suo grande sogno, quello di diventare un Pro Wrestler, proprio come il suo più grande idolo, Shawn Michaels.

Tenacious Z, questo il suo primo nome di battaglia, viene scovato da Vince McMahon nella IWR appunto, una compagnia nella quale il giovane fa parlare moltissimo di se. Vi debutta con una sconfitta, il suo avversario, nonché suo allenatore, era Truth Martini. Dopo quel match però per Zach arrivano anche le vittorie ed i media cominciano ad interessarsi a lui. Passa all'onore delle cronache infatti, grazie al suo personalissimo record: è il primo pro wrestler a combattere senza una gamba.

Questo per la WWE è un eccellente biglietto da visita pubblicitario, sia per i detrattori, sia per gli sponsor, sia per quelle famose famiglie che vogliono portare a guardare Raw il Lunedì sera, ed al limite anche Smackdown il Giovedì. Ed è proprio a Smackdown che la storyline con Zach Gowen protagonista prenderà piede. Ma torniamo al principio.

Con Vince McMahon infatti, a quel tempo lavoravano, come anche oggi, diversi stretti collaboratori. Alcuni più esperti del prodotto e delle storyline, come Kevin Dunn e Pat Patterson, altri più capaci ed abili nei rapporti con i talenti e con i contratti, John Laurinaitis e Tom Prichard per esempio. Fu al primo dei secondi che il buon Vince si affidò. Laurinaitis aveva il compito di prendere un aereo ed andare a reclutare perla WWE Zach Gowen.

Johnny tornò a Stamford tutto felice e soddisfatto, lasciò probabilmente le carte contrattuali sulla scrivania di Vince McMahon e tornò al suo lavoro di tutti i giorni. I rapporti con i talenti.

Qualche tempo dopo, come tutti i giorni Laurinaitis girava per il backstage comunicando ai talenti quali sarebbero stati i piani per loro, turn heel, turn face, oggi vinci, domani perdi, il tuo contratto è in scadenza e il tuo non lo rinnoviamo. Normale amministrazione. Se non fosse che, ad un certo punto della sua giornata si vide davanti un ragazzo senza una gamba. Lo conosceva, direte voi, l'aveva messo sotto contratto. No. Non lo conosceva affatto. Quel lottatore era Zach Gowen, e né lui né John Laurinaitis avevano mai visto l'altro. Ok, Zach probabilmente l'aveva visto in TV, ma Johnny mai. Mai.

Qualcosa cominciò ad incupirsi nello sguardo di Johnny, che si recò nell'ufficio di Vince McMahon a chiedere spiegazioni su quel nuovo ragazzo del quale lui non sapeva nulla. Non andava bene l'altro? Vince inizialmente stette al gioco, poi, dopo qualche minuto, partirono urla, bestemmie e minacce. John Laurinaitis infatti, anziché recarsi da Zach Gowen, il diciannovenne Zach Gowen, sbagliò. Mise sotto contratto un lottatore che non solo aveva 37 anni, ma non era nemmeno un professionista. Fortunatamente Vince trovò i termini contrattuali prima di fare danni, capì lo stupido errore di Laurinaitis e mandò Tom Prichard a reclutare Zach Gowen, quello vero.    

Il resto è storia. ZachGowen venne infilato nel bel mezzo di una storyline proprio con Vince McMahon, dopo aver aiutato "Mr America" Hulk Hogan a sconfiggere Roddy Piper e Sean O'Haire. Ottenne un contratto grazie al primo vero Handicap Match della storia, come Vince McMahon lo definì, nel quale con Stephanie McMahon sconfisse Big Show grazie all'aiuto di Brock Lesnar e Kurt Angle. Ciò che successe dopo ebbe poco valore, con una faida con Matt Hardy che lo vide apparire per una delle ultime volte in PPV. Qualche altro match in TV, infortunio e rilascio.

Vince McMahon imparò a fidarsi un po' meno di John Laurinaitis. John  Laurinaitis imparò a fidarsi un po' meno di se stesso. Zach Gowen imparò, oltre che insegnò, che gli Handicap sono duri, difficili e possono sembrare insormontabili, ma se c'è qualcuno che crede in te, come Truth Martini, e soprattutto se tu credi in te stesso, la vita vale sempre la pena di essere vissuta. Gowen fu anche un'apripista per gente che oggi conosciamo di più: Chris Melandez per esempio, che combatte nella Total Nonstop Action. O Michael Hayes, omonimo di un altro dirigente della WWE, nonché lottatore della Ohio Valley Wrestling e dentro il gruppo dei 40 durante l'ultima edizione di Tough Enough.

  Un altro esempio di come, nonostante tutto, il Pro Wrestling possa essere buffo e difficile allo stesso tempo. Un altro esempio di come, nonostante tutto, il Pro Wrestling possa regalare sogni, offrire occasioni ed aiutare a superare i gravi problemi delle persone che guardano la TV, imparando a sperare ed a non arrendersi mai.

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.