L’Hell in a Cell match è sempre stato uno delle tipologie di incontro preferite dai fan, l’ideale scenario finale in cui concludere una rivalità. Da un po’ di anni parte di questo fascino è svanita, la scelta di farne un ppv a tema ha tolto quel senso di sorpresa che si provava quando un wrestler sfidava l’avversario in questa brutale stipulazione. Negli ultimi cinque anni a memoria solo in un paio di occasioni a Wrestlemania si è svolta al di fuori del ppv a tema (gli incontri dell’Undertaker contro Triple H e Shane McMahon), ma al di là di questo possiamo parlare di declino per questo particolare tipo di incontro? Io penso proprio di sì.
2012. Cinque edizioni fa un solo incontro all’interno del ppv si svolse nella gabbia d’acciaio, tra CM Punk e Ryback. L’ex Shieffield veniva sfruttato nel suo momento massimo di popolarità, finendo nel main event contro un CM Punk turnato heel che però aveva già The Rock del mirino. La scelta fu una delle peggiori: già iniziare un feud con un match che nell’immaginario di tutti dovrebbe essere quello d’epilogo è una pessima idea, se poi la qualità è pure scarsa (non certo per via dell’allora campione WWE) allora il risultato è un disastro. Di positivo ci fu la scarsa durata di quello scempio, oltre che il post match sulla cima della struttura.
2013. Nella seguente edizione gli hell in a cell match furono due, di cui uno con gli stessi partecipanti dell’anno prima (Heyman dall’altra parte della barricata). Dodici mesi dopo Ryback probabilmente grazie anche a una migliore condizione atletica riuscì a mettere in scena una prestazione migliore, in una rivalità che comunque non passerà alla storia. Nel main event il titolo WWE era invece conteso da Orton e Bryan, con il secondo che iniziava la sua lunga rincorsa che lo portò alla grande rivincita di Wrestlemania. Il match in sé non fu niente male, pur non arrivando ai livelli eccelsi a cui Bryan ci ha abituato.

2014. Anche in questo sono caso sono stati due gli incontri nella gabbia d’acciaio. Nel primo Cena e Orton avrebbero anche fatto qualcosa di positivo, non fosse che essendo stato il loro cinquecentotrentacinquesimo match contro (contateli e ditemi se ne ho dimenticato qualcuno) tutto sapeva di visto e rivisto. Nel main event con Rollins e Ambrose finalmente abbiamo avuto un incontro con quel retrogusto di ultima sfida che ci mancava, quel voler scegliere una stipulazione brutale per mettere la parola fine a una lunga rivalità. L’incontro fu piacevole, non fosse per il finale con interferenza di Wyatt che ha fatto storcere il naso un po’ a tutti.

2015. Arriviamo all’anno scorso, quando Reigns e Wyatt nonostante tanti timori riuscirono a fare un bel lavoro (7 nella nostra review) nel match che sancì la fine della loro rivalità. Nel main event poi non potevano fallire Brock Lesnar e l’Undertaker, di fatti al di là del finale sporco (ad ogni modo perfettamente sensato visto come era finita qualche mese prima in quel di Summerslam) il match è stato uno dei migliori hell in a cell degli ultimi anni.

Arrivando al presente abbiamo in programma ben tre incontri nella gabbia d’acciaio, come era successo nel primo ppv a tema del 2009. Se l’incontro per il titolo Universale era d’obbligo gli altri due sono stati una sorpresa in un senso e nell’altro. Reigns mi sta piacendo nella faida per l’US title, ma francamente nella sfida contro Rusev avrei fatto a meno di una stipulazione del genere, mi sembra quasi un continuare a insistere a metterlo sotto i riflettori più del necessario. Riguardo invece l’incontro tra Sasha Banks e Charlotte lasciatemi urlare un “finalmente!”. Se vogliono legittimare non solo a parole la categoria divas è questo che devono fare, talvolta lasciar che siano le ragazze ad aprire lo show o a stare nel main event, e giustamente devono anche lottare con stipulazioni speciali come l’hell in a cell match, TLC e così via. Ora campionessa e sfidante hanno una grande responsabilità, far vedere che anche le divas possono far divertire in certi tipi di match, sperando in un minutaggio adeguato.

Dopo questa carrellata degli ultimi cinque anni cosa possiamo dire dell’hell in a cell match? Mi duole ammetterlo ma la stipulazione è in netto calo d’interesse. La scelta del ppv a tema è già di per sé un problema, ma lo è ancor di più far addirittura iniziare certe rivalità con questa tipologia d’incontro, così come il non sfruttare a dovere la gabbia (ringrazio ancora a Shane per l’emozioni scaturite del suo volo a Wrestlemania). La scelta di farvi combattere le divas è l’unica nota positiva degli ultimi tempi per dare una rinfrescata, per il resto nessuna delle nuove generazioni di wrestler riesce a “far sua” la struttura. Se pensiamo a lottatori come l’Undertaker ,Kane, Foley o Triple H ci mettiamo un secondo a ricollegarli alla gabbia d’acciaio, vuoi per i bump, vuoi per il sangue, vuoi soprattutto perché l’hell in a cell era davvero lo step finale con cui concludevano le loro rivalità. Oggi salvo poche eccezioni rappresenta giusto quel paio di match che si vedono ogni ottobre. Che tristezza.

Sergedge – EH4L