La TNA ha messo sotto contratto l'ex Brodus Clay della WWE. No, non gridate allo scandalo per questo mio spoiler, non vi dico altro. Se siete curiosi di sapere che ruolo avrà, fate una breve ricerca sul nostro sito.

Perché vi do questa notizia? Perché questo acquisto ha scatenato non solo ilarità ma anche una revisione degli show TNA dal 2002 ad oggi. Un ragazzo, un nostro lettore, su facebook ha sentenziato: "La TNA tra il 2002 e il 2004 faceva schifo. Si rialza nel 2005". Questa è una opinione diffusa e credo che il nostro lettore vada per gusti personali non criticabili. Per capire il presente, il perché la TNA non sia mai sbocciata e sia rimasta al palo come una ECW qualunque perdendo progressivamente quell'appeal suscitato agli inizi, occorre ritornare proprio a quel periodo.

Siamo nel 2002 ed è passato già un anno da quando la WCW  e l'ECW sono state sepolte dalla WWE. Jeff Jarrett decide che basta, non si può pretendere di legare un prodotto ai network, perciò si punta sui ppv. L'unico problema è che per puntare su uno show che nelle intenzioni rubi una cospicua fetta di pubblico alla rivale del nord occorre avere anche il roster. E a parte qualche superstar sporadica (lo stesso Jarrett, Scott Hall, Ken Shamrock, Buff Bagwell), gli altri o sono semi-sconosciuti o sono tremendi. Bastano le prime due puntate: non si può pretendere che il pubblico si affezioni ad uno come Cheex o ad uno come Brian Christopher, sebbene quest'ultimo fosse discretamente conosciuto.  E' così che la TNA inizia a perdere soldi e vede la sua credibilità bassa. Manco a dirlo gli unici punti di forza sono Jeff Jarrett da face e le grandi battaglie per il titolo X Division che incoronano AJ Styles a nuova stella del firmamento mondiale.

Quando le cose vanno male, e Jeff si rifiuta di vendere la propria creatura a Vince McMahon (entrando così in contrasto col padre Jerry), arriva la Panda Energy. No, non pensiate che sia questo il motivo della svolta. Il motivo della svolta è che scadono molti contratti legati a WCW e ECW, nonché la WWE libera alcuni di quegli ex che aveva in un primo tempo blindato. Ecco che uno show di basso rendimento prende piede con tante superstars pronte ad alzare il volume delle urla di Don West: tra il 2002 e il 2003 la pattuglia comprende i Road Warriors, Curt Henning, BG James (Road Dogg), Syxx Pac (Sean Waltman), Dusty Rhodes, Raven, The Sandman, New Jack, Sabu, Shane Douglas, Steve Corino, Justin Credible, Mike Awesome, Perry Saturn, D-Lo Brown, Mike Sanders e Glenn Gilberti (Disco Inferno). E Vince Russo: on screen l'ex booker di WWF e WCW crea il S.E.X (Sports Entertainement Xtreme) e con questa stable dà una scossa non indifferente agli show per un anno. Cresce il Triple X, crescono gli America's Most Wanted, AJ Styles è già un fenomeno, Sonny Siaki un heel di alto livello. Anche gli introiti crescono, nonostante permangano debiti consistenti. Però ci si prepara alla svolta.

Quando Jarrett raggiunge il Giappone e attacca Hogan è il chiaro segnale che la TNA vuole mettere la freccia. E' un colpo a sensazione che fa scatenare un passaparola incessante sulla promotion. Cos'è questa TNA che si può permettere di ingaggiare Hogan? E' uno show in costante crescita. Hogan mette in chiaro delle cose: bisogna creare un vero ppv, bisogna puntare un network, e gradirebbe l'allontanamento di Russo. E' un accordo verbale a cui Jarrett acconsente. Poi Hogan dichiara che non può lottare: un po' per i suoi acciacchi fisici, un po' per pressioni da parte di Vince McMahon. Così muore una stella, ma si compie un errore. Posto che Hogan non potesse lottare, la TNA, che aveva tutto pronto per il primo Bound For Glory, avrebbe dovuto fare comunque il ppv supportato dall'eco dell'Hulkster. E avrebbe dovuto spingere per averlo almeno per una comparsata: non avrebbe portato ad una svolta, ma tanta pubblicità sarebbe arrivata come un fiume in piena. Invece la TNA rinuncia e si perde. 

Il 2004, a parte qualche tentativo, non è granché. Il 2005 segna un ritorno d'immagine importante grazie alla presenza di Diamond Dallas Page, di Kevin Nash, Sting. E di Rhino, Team 3D, Raven, Sabu, E Christian Cage, che fa una cosa assurda: decide di lasciare di sua spontanea volontà la WWE e di passare alla concorrenza, con tante di quelle parole che poi "The Instant Classic" ripudierà poco tempo dopo tornando alla casa madre per essere di nuovo quel nulla che i McMahons l'hanno sempre reputato.

Angle, Foley, Booker T sono state delle esagerazioni, la sensazione che qualcosa stesse effettivamente cambiando. Ma erano solo illusioni gonfiate e mal calibrate che nemmeno Hogan e Bischoff riusciranno a svoltare. Dixie Carter qualche giorno fa ha detto una cosa che è apparsa chiara a tutti: i due non conoscevano il roster né si sono presi la briga di studiare quasi dieci anni di storia della federazione. La compagnia perde il suo attimo non solo a causa delle decisioni del duo ma anche per non aver assecondato da subito due loro richieste: andare in diretta ogni lunedì (o comunque ogni giovedì) e produrre Impact in diverse città ogni settimana. La ritrosia di Spike Tv e l'attenzione al bilancio (ma neanche tanto) della Panda Energy hanno fatto il resto. Se oggi la TNA ha poco appeal e il massimo che tira fuori è Brodus Clay, sapete dove andare a trovare le motivazioni.  

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.