Capita spesso di vedere il pro-wrestling paragonato ad altre discipline. MMA, Boxe, lotta greco-romana ed addirittura la danza. Nessuno ha mai pensato però a quante cose in comune hanno il wrestling e la musica?

Il wrestling è come la musica…

 

…esiste il prodotto major e quello indipendente. Il primo è quello più seguito, proprio perché riesce a coprire maggiormente le preferenze della popolazione mondiale, riuscendo ad attrarre a se anche chi non è un grande intenditore di quello specifico ambito. Il secondo, invece, ha un seguito minore, dato che risulta più difficile appassionarsi ad un prodotto simile ed anche perché risulta più complicato seguirlo, vista la sua mancanza sulle reti televisive e, nel caso della musica, anche in radio. Non per forza, però, il primo è migliore del secondo. Il primo ha un seguito maggiore perché alla gente piace vedere un paladino della giustizia come John Cena andare contro una bestia come Brock Lesnar o leggere gli scandali di Miley Cirus piuttosto che guardare un match lottato alla perfezione da due grandi atleti o ascoltare una cantante con una voce stupenda. Infatti, in pochi si interessati alla sostanza vera di quell’ambito, preferendo quindi personaggi più di impatto scenico, che riescano ad intrattenere maggiormente. Ed è proprio la parola “intrattenere” che fa la differenza. Nonostante si parli di wrestling e di musica spesso l’intrattenimento che viene apprezzato è riguardante qualcosa di esterno a quest’ambito. Perché un segmento al microfono a RAW non è wrestling, come le grandi scenografie presenti ai concerti di Britney Spears non sono musica. Sono elementi di contorno, o così dovrebbero essere, dato che troppo spesso sono queste le cose più apprezzate da chi guarda. Anche nel prodotto indipendente però è presente l’intrattenimento, solitamente però in forma diversa. Ci interessa maggiormente alla qualità vera e propria del prodotto, fregandosene di tutto quello che c’è intorno.

 

…non tutti hanno le stesse opportunità ed infatti nel wrestling come nella musica è fondamentale essere nel posto giusto al momento giusto. Non per forza chi ha un seguito basso è inferiore in tutto e per tutto ad altre top star mondiali. La musica e il wrestling sono strani, perché non si ha successo e non si stringono contratti solo in base alle proprie capacità. Nel calcio, ad esempio, se sono un giocatore decisivo verrò sicuramente notato ed ingaggiato da grandi club il prima possibile. Perché è una cosa più oggettiva. Qui invece si parla di due cose estremamente soggettive e la situazione è quindi molto diversa. Bisogna riuscire a mettersi in mostra appena si ha la possibilità e mettersi in gioco il più possibile, ma non sempre si ottengono risultati in questo modo purtroppo. Molti professionisti al top, infatti, non sono assolutamente superiori ad altri con un seguito nettamente minore.

 

…capita spesso che un cantante con meno doti canore di altri suoi colleghi riesca a trasmettere qualcosa emotivamente, qualcosa che difficilmente si dimentica e ti fa appassionare a lui. Non è la stessa cosa che succede spesso a noi fan di wrestling? Prendiamo ad esempio l’End of an Era di Wrestlemania 28. Match qualitativamente discreto, ma pieno di emozioni dall’inizio alla fine. Tre wrestler che per moltissimi anni hanno, e stanno ancora facendo in parte, la storia della WWE sullo stesso ring, in uno scontro pieno di psicologia, storytelling e chi più ne ha più ne metta. In conclusione di tutto ciò un abbraccio sullo stage, che avrebbe dovuto rappresentare la fine della carriera per tutti e tre, anche se poi purtroppo così non è stato. Il lato emotivo che quindi prende il sopravvento sulla pura parte tecnica, perché non per forza un grande atleta riesce a trasmettere emotivamente qualcosa.

 

…ci sono i singoli e ci sono i gruppi. I singoli preferiscono, o sono obbligati, a proseguire la loro carriera da soli, mentre i gruppi cercano di sfondare con l’aiuto dei propri compagni. Non è però facile creare un gruppo, perché c’è bisogno che ognuno dei componenti svolga un ruolo ben preciso. E’ essenziale un leader, che sia uomo copertina del gruppo e che tenga in mano le redini della situazione, e poi è importante un batterista nella musica come nel wrestling può essere fondamentale una guardia del corpo, un chitarrista può fare la differenza come un tag team può dare la svolta…insomma, c’è bisogno che ognuno faccia il suo, senza cercare di ricoprire il ruolo degli altri. In questi gruppi i successi e le sconfitte si condividono, ma per le prime la goduria maggiore arriva soprattutto per coloro che intraprendono la carriera da singoli, dato che tutto il merito del trionfo va solo e solamente a lui.

 

…ci sono diversi generi o stili. Come nella musica c’è chi fa hip-hop, rap, rock, pop e via dicendo nel wrestling troviamo i wrestler tecnici, gli high flyer, gli strong styler e via dicendo. Questo fa si che le canzoni e i match siano ognuno diverso dall’altro. Come le canzoni sono fatte da parole, i match sono fatte da mosse. Quando le parole hanno un senso e vengono inserite nel modo corretto, la canzone non è solo un insieme di termini e note, ma diventa qualcosa di più profondo, che spesso trasmette anche un messaggio. Stessa cosa vale per i match, dove quando ciò che accade sul quadrato ha un senso e non è un insieme di manovre messe in successione senza un filo logico possiamo parlare di un match con storytelling. Non obbligatoriamente le canzoni senza un messaggio non sono belle e non andrebbero ascoltate, come non è sempre vero che gli incontri senza storytelling siano inferiori a quelli che lo hanno. Ad esempio, un match tra flyer difficilmente racconterà una storia, dato che l’obiettivo dei wrestler con questo stile non è assolutamente questo. Stessa cosa nella musica può valere per la Techno, dove capita spesso di non avere neanche un testo. I suoni di questa musica potrebbero essere paragonati, quindi, alle prodezze atletiche degli high flyer: belle da vedere, ma fini a se stesse. 

 

Con questo articolo non sto ovviamente dicendo che il wrestling e la musica sono due cose simili, ma che semplicemente hanno molte cose in comune in contesti completamente diversi. 

Classe 1996 e staffer di ZonaWrestling dal 2012. News reporter, reporter, editorialista, blogger e tanto altro ancora...sul sito ho fatto un po' di tutto diciamo. Oltre a parlarne da dietro un computer, per questa disciplina svolgo anche un ruolo attivo, ovvero quello di arbitro in FCW. Al di fuori del pro-wrestling sono un grandissimo tifoso milanista.