CM Punk in UFC, Brock Lesnar campione desaparecido, vendite dei ppv in discesa libera,  il Network che fatica ad ingranare e costringe i McMahon a rivedere al ribasso le loro aspettative. E nel post NXT Revolution il dibattito si è infiammato: abbiamo bisogno di un modello di major ormai sorpassato?

Qualcuno dice che Vince McMahon ha sempre vinto e vincerà, qualcun altro che sarebbe ora si facesse da parte. Altri propendono per dare a Paul Heyman il comando del booking, ignari del fatto che lui e Colter scrivono già gli show assieme al resto del team e ai capi. Ma due dei problemi riscontrati nella WWE di oggi da parte di tutti è l'incapacità da un lato di sfruttare l'intero roster senza avere alti e bassi, e dall'altro di avere un roster compatto nelle posizioni. Per capirci: davanti ci sono John Cena, Brock Lesnar e Randy Orton; a distanza siderale troviamo Rollins, Ambrose, Reigns, Wyatt, Ziggler, Harper, Rusev e Ryback; poco sotto i worker Kane, Big Show e Mark Henry; dopo di che tutti gli altri. Ecco, per non avere l'alibi che dietro Cena vi sia il vuoto, sarebbe opportuno far crescere meglio gli atleti di rincalzo. Perciò, per assurdo, poniamo che la WWE prenda ad esempio la UFC, come si mormorava tra i fans durante la scorsa settimana.

Controllavo le vendite 2014 dei ppv della UFC e della WWE: se quelle dei primi sono calate in alcuni frangenti la scarsità di atleti abbastanza carismatici da proporre nel main event, quelle dei secondi sono scese a livelli terrificanti pur mantenendo nelle posizioni buone gli atleti che contano. Payback è stato il meno visto con circa 67 mila acquisti, mentre Wrestlemania, nonostante la card corposa e l'affermazione di Bryan, ha attirato "solo" 690 mila acquisti a fronte del milione raggiunto lo scorso anno. La UFC dal canto suo è riuscita a fare un bel dato (340 mila) con Rounda Rousey nel main event in un match per il titolo (UFC 170).

Le considerazioni prendono dai dati numerici e dall'assenza di Brock Lesnar. Puntare su main event prestabiliti e che evitino la presenza dei soliti noti in ogni ppv sarebbe una delle strade ideali secondo alcuni. Sarebbe certamente un passo avanti per storyline che non hanno bisogno di essere tirate per i capelli (Zayn vs Neville lo dimostra), e anche per la gestione dei titoli: il campione mondiale non dovrebbe essere costretto a difendere il titolo in ogni ppv ma solo nelle occasioni più importanti o coerenti con una storyline. Ci sarebbe lo spazio per puntare sul titolo intercontinentale o su quello di coppia, quando non su quello Us. Renderebbe il prodotto omogeneo, col pubblico che si abituerebbe a gustarsi un prodotto diverso dallo standard WWE e più vicino alle idee di Triple H, secondo fonti interne a Stamford. Crescerebbe anche lo status degli atleti, ritrovatisi più vicini a quelli di punta, e crescerebbe l'attesa per i big four dove le card sarebbero più corpose e comprendenti il meglio del prodotto.

Però mancherebbero i bonus fissi per Cena, Orton e pochi altri, a favore di Ziggler, Harper o Wyatt, e questo è un problema. Mancherebbe la voglia di attendere, sperimentare. Con gli acquisti ancora bassi, la WWE cambierebbe idea e tornerebbe al modello che conosciamo. E poi dovrebbero segare un'ora a Raw, rinunciare magari a Main Event e Superstars rendendo NXT un prodotto da prime-time con tutti gli onori e match di apertura in ppv, in appoggio alla card del main roster. Un ppv come TLC, secondo questa logica, avrebbe avuto una card diversa: Kevin Owens vs CJ Parker, The Ascension vs Balor/Itami, Erik Rowan vs Big Show, The New Day vs Gold & Stardust, Ryback vs Kane e Ambrose vs Wyatt. Una card magari non eccezionale, ma con un main event caratterizzante, un po' di NXT, un po' di colpi massicci e due tag team match tutto sommato godibili. Quel che è certo è che non farebbe meno dei 181 mila acquisti dello scorso anno con Orton e Cena all'ennesimo match assieme della loro carriera.

Quindi il nesso qual è? Il focus. La WWE potrebbe puntare su una gestione degli show mettendo sul piatto un focus vario e di grande risonanza. Tutti potrebbero puntare al main event e si rivedrebbero quelle sfide da "una volta nella vita" (o "una volta all'anno") a cui eravamo abituati in passato. Possono farlo anche perché i ppv marchiati (Elimination Chamber, MITB, Extreme Rules, Hell In a Cell e TLC) aiutano gli atleti a farsi riconoscere per una peculiarità particolare, come possono essere la streak di Taker a 'Mania o la grande tradizione di Triple H nei match nella gabbia, e via discorrendo. È dando spazio ad un focus diverso che si creano gli eroi e si aumentano le vendite. Sarebbe un esperimento rischioso, eppure in un momento di magra come questo, dove c'è una grande difficoltà per la WWE a far apprezzare le scelte del proprio prodotto, sarebbe l'azzardo che potrebbe far svoltare ancora una volta la storia della federazione più seguita al mondo.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.