Nuovo appuntamento con l’editoriale dedicato alla scena italiana, è il nostro Buon Violli che ci racconta lo Show congiunto fra FCW e RSWP andato in scena lo scorso 11 Giugno a Pero (MI, Brawl 2gether.

Sabato 11 giugno, presso la Palestra Marconi di Pero (MI), sede abituale della FCW, la federazione milanese presenta il suo nuovo show, prodotto in collaborazione con la Rising Sun. Il match più atteso è senza dubbio quello che vedrà TG difendere il God Of Sun Championship contro Sammy Smooth, il campione della IPW:UK, mentre molti elementi dello spettacolo sono stati volutamente lasciati come incognite. Senza ulteriori indugi passiamo dunque ad analizzare l’evento!

Brawl 2gether

I primi a salire sul ring sono gli Headhunters.

I campioni di coppia si presentano mettendo in scena una divertente caricatura dei loro avversari designati per la serata, il Team Disaster Fit, salvo poi rivelare che Alex Fitness non è presente al palazzetto: salta dunque l’incontro stipulato, ma gli HH lanciano una sfida aperta a chiunque voglia provare a portar loro via le cinture, più tardi.

Sfida prontamente accettata da Matt Disaster (il quale sfodera una mic skill interessante, che poche volte ha avuto occasione di mostrare in passato), che si presenterà sul ring con un compagno a sorpresa scelto tra i wrestler nel backstage.

 

Segue un ulteriore segmento parlato (che personalmente ho trovato piuttosto noioso e superfluo, e che non è stato apprezzato neppure dal pubblico): gli Abusive Games, anche oggi presenti al commento, annunciano che Sammy Smooth ha perso l’aereo e dunque neanche lui sarà della partita (abbastanza grave secondo me non aver diffuso la notizia prima dello show, se ricevuta per tempo; a maggior ragione dal momento che non hanno presenziato all’evento nemmeno gli annunciati David Graves e Bako, oltre al già citato Fitness).

Invitato sul ring TG, gli comunicano che sarà comunque impegnato più avanti, con un avversario selezionato da loro. Si può poi procedere con il primo match di oggi.

 

Match #1

FCW Hardcore Championship – Brutus vs Horus vs Kyo Kazama

Come facilmente preventivabile, la sfida si rivela un vero e proprio Handicap Match, con Brutus costretto a subire il gioco di squadra dei due membri di Arcadia (un po’ come successo a Kronos a Beyond The Rules).

Nonostante l’inferiorità numerica, il Cinghiale riesce a controllare bene le prime fasi dell’incontro, in cui mette a segno anche un’ottima Cannonball che travolge entrambi gli avversari; l’alleanza tra Kyo ed Horus comincia a dare i suoi frutti quando l’incontro si trasferisce fuori dal quadrato, dove si svolgerà tutta la sua parte centrale: il campione subisce molto, ma resiste e ribatte colpo su colpo, in una battaglia che si sviluppa per tutta l’arena e coinvolge anche gli spettatori, per poi culminare nella devastante Tombstone Piledriver che Brutus esegue su Kyo Kazama sul tavolo dei commentatori.

Ad approfittare dell’apertura è Horus, che riporta il campione sul ring e tenta di chiudere il match, senza successo.

Quando Kyo si riprende (un po’ troppo velocemente secondo me, vista la durezza del colpo ricevuto), i due heel riprendono il lavoro di coppia, ma Brutus li sorprende con un doppio low blow e scaglia Horus fuori dal ring, salvo poi essere atterrato dai calci di Kyo Kazama; il veterano ASCA sale sulle corde, ma manca il 450° Splash e viene abbattuto dal Piledriver del Cinghiale, che chiude un match che, nonostante qualche errore (il più vistoso quello di Kyo sul Suicide Dive), risulta molto gradevole.

Vincitore ed ancora FCW Hardcore Champion: Brutus

Horus, che per pochissimo non ha fatto in tempo a fermare il pin, assale però il campione, ed insieme a Kyo è autore di un pestaggio ai suoi danni; l’appuntamento è per il 25 giugno, quando ad ASCA This Means War Brutus sarà uno dei componenti del team che tenterà di sconfiggere Arcadia, che nel frattempo afferma che la sua carriera avrà fine quel giorno.

 

Match #2

Submission Match – Marçio Silva vs Steve McKee

Sfida finale tra due atleti che vantano una vittoria a testa nei loro precedenti scontri, ed è a dir poco sorprendente la scelta relativa alla stipulazione, dato che nessuno dei due vanta mosse di sottomissioni nel suo repertorio.

Prima che suoni la campanella, Silva, dopo aver stretto la mano all’avversario, prende il microfono e gli fa i complimenti, invitandolo a salire sul paletto per prendersi gli appalusi dei fan; McKee cade nella trappola, ed il brasiliano lo fa cadere, facendo impattare sul tappeto la gamba infortunata durante il match del mese scorso.

Grazie a questa strategia, “Il Colosso Carioca” domina l’incontro per parecchi minuti; il momento di svolta arriva quando Silva decide di salire sulle corde: McKee evita infatti il Diving Elbow Smash ed il brasiliano cade malamente sul braccio sinistro, su cui il giovane Steve aveva già tentato qualche offensiva.

Da qui in poi il match è un continuo lavoro al braccio da parte di McKee, contrapposto a quello che Silva porta alla gamba: spiccano in questa fase una Cross Armbreaker del primo ed una Figure 4 Leglock del secondo.

Il finale arriva quando McKee, dopo aver stordito Silva con una Tornado DDT, evita una Powerbomb dell’avversario e lo chiude in una spettacolare Tilt-A-Whirl Crossface, che non lascia al “Colosso Carioca” opzioni diverse dalla resa.

Vincitore: Steve McKee

 

Match #3

Drake Destroyer vs El Cruiso vs Oliver Carter

Debutto italiano per El Cruiso ed il ghanese Oliver Carter, che cercano subito l’alleanza per abbattere l’imponente Destroyer, il quale però lascia il ring ai due face, salvo poi rientrarvi dopo un paio di minuti per far piazza pulita.

Carter finisce scaraventato fuori dal quadrato, mentre Drake si concentra sul “messicano”, a suon di power moves e proiezioni, eseguite con una facilità disarmante, vista anche la differenza di stazza tra i due (Drake peserà all’incirca il doppio), il tutto mentre ogni tentativo di rientrare di Oliver Carter è abortito da qualche pugno, pestone o ginocchiata del gigante svizzero.

Carter riesce alla fine a riportarsi nel ring approfittando di un attimo di difficoltà di Destroyer, ma commette l’errore di andare ad attaccare El Cruiso (molto spettacolare ed esplosivo lo stile di Carter, che qui si comincia a vedere; vasto è l’uso delle ginocchia nella sua offensiva), ottenendo il risultato di esporsi ai colpi del ben più pericoloso Destroyer e d’invertire i ruoli con El Cruiso; soltanto dopo qualche minuto, un German Suplex ben assestato mette fuori causa Drake per un tempo sufficiente a Carter ed El Cruiso per tenere il ring da soli.

Tra i due ad avere la meglio è Carter, che ad un Cheeky Nandos Kick (il Superkick all’angolo tipico di Will Ospreay, per intendersi) fa seguire un’ottima 450° Splash. Il pin è però interrotto da Drake, il quale, gettato fuori di nuovo Carter, si appresta a dare il colpo di grazia ad El Cruiso.

Ma nella palestra risuona la theme di Leone (che ha giurato vendetta nei confronti di Destroyer dopo l’infortunio da questi causato a Tom Sanders, e che aveva minacciato di non presentarsi allo show se non avesse ottenuto un match contro l’odiato avversario): l’ex campione FCW non appare neppure sullo stage, ma la distrazione è sufficiente perché Drake venga sorpreso da un Superkick di Oliver Carter, che vale la vittoria al ghanese e segna la prima sconfitta dello svizzero in uno show targato FCW.

Vincitore: Oliver Carter

Infuriato, Drake Destroyer se la prende con El Cruiso e lo stende con la sua F5, prima di lasciare la scena.

 

Match #4

FCW Tag Team Championship – Elimination Match – The Headhunters (The Entertrainer & Kronos) vs Matt Disaster & Marrow

Il main event della prima parte dello show è dunque il match valido per le cinture di coppia FCW, ed il partner di Matt Disaster è lo svizzero Marrow.

Prima del match, Entertrainer prende il microfono e si scaglia contro i fan dello stile high flying di Will Ospreay e Ricochet, scimmiottando il primo; poi colpisce Matt Disaster con il microfono stesso.

Quando suona la campana l’ET si lancia subito all’attacco, ma dopo un paio di colpi a segno viene sorpreso dalla Cutter dell’avversario, che per poco non lo elimina (il campione si salva toccando le corde); il combattimento tra i due è molto equilibrato, probabilmente anche perché si conoscono bene, ma alla lunga sono gli Headhunters a prendere il controllo, perso nel momento in cui Kronos manca una gomitata, permettendo a Disaster di dare il cambio a Marrow (mentre Kronos stesso fa entrare l’ET).

Marrow, nonostante un personaggio abbastanza intrigante, è parecchie spanne sotto gli altri tecnicamente, ed anche il ritmo dell’incontro rallenta notevolmente (un post su FB chiarirà l’indomani un motivo del gap: Marrow ha lottato a Brawl 2gether il suo primo match in assoluto); la sua permanenza nel match è però piuttosto breve: dopo aver dato qualche fastidio all’Entertrainer, un colpo di Kronos dall’apron lo rende vulnerabile al Superkick dell’ex campione FCW, che lo elimina.

Rimasto solo, Matt Disaster non si perde d’animo e riesce a mettere in difficoltà i campioni, per poi intercettare una manovra aerea dell’Entertrainer, ribaltarla in una Double-Arm DDT ed eliminare l’avversario; anche nel confronto one-on-one con Kronos, Disaster, seppur subendo molto, vende carissima la pelle: non si arrende ad un Samoan Drop, né ad una Clothesline dalle corde del pachidermico avversario, ed anzi sembra aver il match in pugno quando ribalta una Chokeslam nella sua Cutter.

Ma Kronos esce al due, e poco dopo abbranca al volo Disaster, finendolo con una Sit-Down Spinebuster.

Vincitori ed ancora FCW Tag Team Champions: The Headhunters

 

Match #5

God Of Sun Championship – The Greatest vs Ape Atomica

Per decisione degli Abusive Games, TG si ritrova a difendere il titolo della Rising Sun contro la sua “bestia nera”, l’amico-rivale Ape Atomica.

Come nel caso del match precedente, anche qui i protagonisti si conoscono molto bene e la sfida si svolge nel più totale equilibrio; nei primi minuti i due contendenti si studiano e si confrontano sui piani della tecnica e della velocità, poi l’incontro prende ritmo con la fase fuori dal ring. Rientrati, Ape e TG si scambiano mosse d’impatto e trademark a ripetizione, come il Lionsault del primo e i numerosi Suplex del secondo.

Il finale è tiratissimo: TG estrae dal nulla la sua Vertebreaker, ma non solo Ape non cede, riesce pure a connettere a sua volta con la Canadian Destroyer; quando anche questa finisher si rivela insufficiente, lo sfidante sale sulla terza corda e stupisce il pubblico con una Shooting Star Press.

La mossa però va a vuoto e dà a TG la possibilità di chiudere con una Crucifix Powerbomb il match più gradito dello show, con i fan che si alzano e battono le mani sul ring in segno d’apprezzamento. Il giro di ring compiuto insieme sancisce poi nuovamente il rispetto tra i due wrestler.

Vincitore ed ancora God Of Sun Champion: The Greatest

 

Match #6

Whisper vs Nicky Foxley

Il primo match femminile nella storia di FCW e Rising Sun si rivela purtroppo la nota dolente della serata.

L’incontro mette in mostra le stesse lacune del match di Marrow, solo rese più evidenti dal match individuale; anche le motivazioni sono probabilmente le stesse: si tratta infatti del primo match in carriera anche per Nicky Foxley, e sono proprio le fasi dell’incontro da lei condotte quelle più deboli, insieme a quelle più combattute.

La vittoria arride alla fine a Whisper, che abbatte l’avversaria con una Tornado DDT.

Vincitrice: Whisper

 

Main Event

FCW Championship – Cash Crash vs Leone

Brutta sorpresa per il campione Cash Crash, che, convinto di non dover lottare, si trova invece di fronte Leone, che l’ha già battuto a Beyond The Rules.

Crash tenta subito la sua finisher, ma è lui a rischiare di subire la TKO del rivale; immediatamente lo svizzero fugge fuori dal ring e, recuperata la cintura, tenta di darsela a gambe, ma il suo connazionale glielo impedisce e ha facilmente il sopravvento, mettendo a segno anche un Rocket Launcher con cui fa impattare la testa del campione sulle sedie dei fan.

La musica cambia quando Crash intercetta con un calcio un Suicide Dive dello sfidante ed inizia un’opera di fiaccamento del più possente avversario. La reazione di Leone arriva quando atterra in piedi su un Monkey Flip, e ricomincia a dominare la lotta, contenendo Crash e stendendolo con una Roaring Elbow dalla terza corda. Anche quando il  campione evita lo Springboard Moonsault, Leone risponde subito con una Spinning Side Slam, per poi apprestarsi a finirlo con una Powerbomb; fa però il suo ingresso Drake Destroyer; Cash Crash non riesce ad approfittare della distrazione, ma è lo stesso Leone a perdere la concentrazione: l’ex campione travolge Drake con un Suicide Dive ed inizia a picchiarlo, ed al momento di tornare nel quadrato, quando è sull’apron, viene colpito dal Jumping Corkscrew Roundhouse Kick del campione, finendo così contato fuori.

Vincitore via Count Out ed ancora FCW Champion – Cash Crash

Drake Destroyer, ripresosi, attacca Leone e tra i due si scatena una rissa; nel tentativo di fermarli, intervengono buona parte del roster, lo staff e gli arbitri (mentre Cash Crash se ne va col suo titolo), e con grande fatica Drake viene allontanato.

Leone (dopo qualche attimo di paura dovuto al suo tragicomico Suicide Dive, che va totalmente a vuoto) torna sul ring, ma non si accontenta degli applausi dei fan ed assale l’arbitro Cesana, per poi rivolgersi verso l’arbitro Malalana: accorre TG (al commento durante il main event) e cerca di dissuadere lo svizzero, che lascia andare Malalana, ma atterra TG stesso con una Clothesline; Leone fa per lasciare la scena, ma torna sui suoi passi e mette ko TG con una Powerbomb; la scena sembra ripetersi, ma a riportare a più miti consigli lo svizzero arriva Ape Atomica, che riesce a convincerlo ad andarsene.

Con Ape e TG sul ring si chiude dunque questo show congiunto, che onestamente ho trovato complessivamente un po’ sotto le aspettative, certo anche per ragioni indipendenti dalle due promotion coinvolte.

Il nuovo appuntamento con la FCW dovrebbe essere per il 9 luglio, mentre siamo ancora in attesa di annunci per quanto riguarda il prossimo show Rising Sun.

Grazie per la lettura, alla prossima!!

 

“Violli” Emanuele F. Violante