Fino a pochi anni fa, era comune trovare negli show di wrestling e, in particolar modo nella WWE, delle gimmick ispirate al nostro Bel Paese.
Certo, come spesso accade nella disciplina che seguiamo e amiamo, la rappresentazione scenica dei nostri compatrioti (o presunti tali) era macchiettistica e esagerata, fatta da miracolati di quel di Milano, abbigliati con tutine azzurre di dubbio gusto, e di sgherri italo-americani, dal puro sangue italiano.

Ai giorni nostri, in quel di NXT, abbiamo due fulgidi esempi di questa particolare linea di personaggi, ossia, da una parte, Tony D’Angelo e, dall’altra, Giovanni Vinci.

Analizzandoli singolarmente, è facile notare come D’Angelo si ispiri più ad uno stile da “bravo ragazzo” italo-americano, già visto e rivisto in tanti contesi televisivi e cinematografici.

Anche se Tony è molto bravo a portare in scena questa tipologia di personaggio, mi pare di notare una stagnazione della sua situazione nello show cadetto della WWE, essendo invischiato in una rivalità con i L.D.F. che non giova a nessuna delle parti in causa.
Tenuto conto che l’unione con il trio ispanico avrà vita breve, sono sicuro che la Famiglia di D’Angelo potrà rinforzarsi di nuovi (e più stabili) elementi, magari proiettando il suo padrino verso un titolo di categoria.

Più fresco e recente il debutto di Vinci, in arte Fabian Aichner.
All’altoatesino, svincolato dall’Imperium, è stata affidata la gimmick dell’italiano ricco e modaiolo, attento all’apparire e desideroso di piacere.

Se il personaggio, in sé e per sé, non è così male, è proprio Fabian, a mio modesto avviso, a calzare male l’abito che la WWE gli ha cucito addosso.
Difatti, più che di un modello sartoriale, la federazione ha donato a Aichner un vestito dozzinale, mal curato e grossolano, che poco si adatta a quelle che sono le caratteristiche del lottatore, il quale risulta impacciato, quasi ai livelli di Filini e Fantozzi alla festa della Contessa Serbelloni, a portare in scena questa nuova dimensione attoriale.

Aichner, per le proprie caratteristiche intrinseche, avrebbe meritato di percorrere, seppur spostato giustamente nella divisione singola, il solco segnato dall’Imperium, stabilizzandosi su un personaggio meno macchiettistico e maggiormente solido,  in grado di mettere in luce le sue abilità in ring.

Purtroppo (o per fortuna, vista la presunta maggior osmosi con il main roster) i protagonisti di NXT 2.0 non possono più viaggiare senza gimmick e il buon Fabian è stato costretto a vestire i panni di in un moderno Versace, solo più abile nei moonsault e nelle powerbomb.

In ogni caso,  nutro un forte apprezzamento per ambedue gli atleti e mi auguro che possano avere una fortuna carriera, dopotutto italians do it better!

Nel sito dal 2014, editorialista occasionale, blogger di 205 Live, nonché una delle voci del ZWRadio Show. Orgogliosamente sardo, venne folgorato da un Velocity su Italia 1 in giovane età; da allora non ha più smesso di seguire il Wrestling.