L'ultimo annunciato nella WWE Hall of Fame 2015, prima di Raw di questa notte, è stato Rikishi, nome che è andato ad aggiungersi a Macho Man Randy Savage e Arnold Schwarzenegger.

Rikishi è meritevole della Hall of Fame? La risposta rimane dubbiosa, in fondo è sempre stato un mid-carder dedito al comedy wrestling, ma è legato in qualche modo alla vecchia WWE (Umaga), all'attuale WWE (gli Usos) e con la località dove si svolgerà la 31esima edizione di Wrestlemania (Rikishi nasce vicino a San Francisco).

Ha vissuto un periodo di “vacche grasse” all'interno della WWE, prima del rilascio nel 2004. E' un lottatore che è sempre stato apprezzato, rispettato, piacevole, sicuramente un big man con un'elasticità ed una rapidità incredibili vista la mole e con la sua famosa face, lo Stink Face, probabilmente si è meritato l'introduzione nell'Arca della Gloria. Ed a San Francisco, i complimenti si sprecheranno per questo ex wrestler.

 

La WWE si riferisce ad Umaga molto spesso, atleta deceduto a 36 anni.

Generalmente la federazione si distanzia dai lottatori che hanno abusato di droghe e che non hanno mantenuto un comportamento molto professionale durante la loro carriera. Infatti Umaga quando ancora interpretava Jamal in WWE, non sviluppò molto bene le sue attitudini in-ring e se ne andò dopo un alterco avvenuto privatamente. Eppure riuscì a rientrare in WWE, con la gimmick di Umaga dopo che riuscì ad affinare le sue doti e la sua crescita in Giappone.

Tant'è che fece parte di storyline importanti quando rientrò in WWE, con Ric Flair, John Cena ed infine un match importante a Wrestlemania nella Battle of Billionaires.

Però i vecchi demoni riaffiorarono e nel 2008, Umaga fu rilasciato per poi morire alla giovane età di 36 anni.

Come dicevo, la WWE è sempre restia a ricordare personaggi che si sono “bruciati” con le loro mani, causa problemi personali o droga. Ovviamente l'introduzione di Rikishi nella HOF, riporta in auge il nome di Umaga e credo che si aspetti un tributo durante il discorso che Rikishi affronterà in California.

 

Rikishi ha avuto una discreta carriera in WWE, però se paragoniamo la “second unit” della Hall of Fame 2014 (Jake Roberts, Scott Hall, Lita, Carlos Colon e Paul Bearer), non possiamo non notare l'enorme discrepanza. Detto fuori dai denti, Rikishi porterebbe probabilmente le scarpe ad ognuno di questi personaggi sopracitati.

Eppure Rikishi qualcosa ha vinto in WWE, i titoli di coppia ed il titolo Intercontinentale, ebbe anche a che fare con Steve Austin e The Rock durante l'era Attitude, ma forse non è propriamente un gran nome per la Hall of Fame nonostante il rispetto degli addetti ai lavori e della locker room.

Probabilmente la sua ascesa al top fu frenata dai tanti nomi di grande rilievo che a fine anni '90, inizio nuovo millennio, popolavano la WWE. Una competizione molto dura ed in cui Rikishi non ha potuto spiccare o superare.
E sicuramente gli infortuni che ha patito nel periodo di suo maggior splendore, lo hanno decisamente stoppato, infortuni seri e lunghi che non gli hanno permesso di fare il salto di qualità.
La sua gimmick era pressochè comedy, le precedenti sue gimmick furono tutte fallimentari.
Anche nella stessa TNA, il suo stint fu trascurabbile.

Diciamo che è da considerare il lottatore delle occasioni perse, anche per il suo netto e continuo rifiuto a calare di peso quando la compagnia glielo chiedeva a gran voce. Questo lo ha portato ad un rilascio veloce e poco memorabile nel 2004.
Nella WWE attuale è impensabile vedere un lottatore rilasciato per problemi di peso, questo sarebbe un clamoroso autogol per la federazione impegnata da anni con la compagna “Be a star” perchè produrrebbe pubblicità negativa e ovviamente si attirerebbe le ire e le critiche di chi lotta ogni giorno in America e non, contro l'obesità oltre a quelli che invece battono il tasto sul mantenere uno stile di vita grazie ad una corretta alimentazione.

Il periodo probabilmente migliore di Rikishi si è avuto quando è stato partecipe importante di una storyline con Steve Austin, in rientro da un infortunio al collo.
La WWE aveva inscenato l'investimento di Austin con un veicolo, il quale più avanti si scoprì che era guidato da Rikishi che, come mandante, aveva niente meno che The Rock.
Nessuno pensava al samoano, si pensava ad un nome più altisonante che creasse problemi ad Austin.
Ciò portò a Rikishi, notorietà e visibilità, con due incontri in ppv contro Austin e The Rock, entrambi persi. Ma soprattutto il samoano partecipò al Six Man Hell in a Cell Match di Armageddon con in palio il titolo mondiale pesi massimi. Ovviamente il titolo non finì nelle mani di Kishi, ma durante la contesa di prese un gran bump che resta scolpito nella sua carriera.

Insomma, una carriera fra pochi alti e pochi bassi, il classico wrestler medio, mid-carder per sempre.
Un'introduzione strana da parte della WWE, forse a corto di nomi da introdurre nella HOF, e non in linea con le grandi introduzioni avvenute negli ultimi 3-4 anni.
Sta di fatto che Rikishi is in da house, ha raggiunto un traguardo veramente altissimo in una carriera da considerare niente più che discreta.

Certamente, in questo caso, Rikishi è riuscito a cogliere la palla al balzo, evitando di mancare l'occasione con la gloria come invece gli era capitato troppe volte in passato.

E' tutto, alla prossima!