La scorsa domenica ho criticato la TNA e tutt'ora mantengo l'opinione sulla direzione intrapresa attorno al titolo mondiale. Ma è indubbio che negli ultimi giorni sono cambiate parecchie cose.

Una mi piace a metà perché ha il sapore della WWE: la girandola di direttori dello show. Prima Dixie Carter, poi MVP, quindi Kurt Angle. E' stato un bel boato quello che ha accolto sia il "portavoce" della compagnia sia il campione olimpico. Però è inevitabile tornare al 2004 quando Angle, con lo stesso abito ma un diverso stint, si presentava al timone di Smackdown al posto di Paul Heyman. Vero è che ora si presenta come face ed è probabile che la TNA voglia giocare su un probabile futuro match tra lo stesso Angle ed MVP.

Al di là di questo ennesimo revival e della scomparsa della Menagerie che, per inciso, non è chissà quale stable ma quando una cosa inizia vorrei che venisse portata avanti, altrimenti che si licenzino Knux e Rob Terry. Al di là di questo vedo dei netti passi in avanti nella gestione generale della promotion con la consapevolezza di potersi prendere qualche rischio. Ad esempio fare Bound For Glory a Tokyo: è un rischio soprattutto se non dovessero riempire il Korakuen Hall, ma credo che Kejii Mutoh si giochi tutto su questo versante, tentando di dare una scossa alle sorti della sua compagnia. Sarà il primo ppv fuori dagli USA, sarà il ppv della svolta degli orizzonti dato che si parla di far un ppv in Inghilterra nel 2015. In questo modo la TNA capisce che se non riesce a sfondare in patria dove la WWE, pur con show sempre più noiosi, è imbattibile, occorre puntare sui mercati che sorridono.

Ad esempio un mercato che sorride è quello di New York che ha accolto la TNA come fosse la vecchia ECW ed è indubbio come la Carter si sia giocata le carte migliori ingaggiando Dreamer e proponendo un po' di atleti della House of Hardcore. la risposta ai grandi match proposti e alle storyline è stata quella che la TNA ha sognato per lungo tempo: un pubblico che fungesse da pubblico reale di wrestling che va lì per divertirsi ed essere parte di uno show. Un passo in avanti lo avrete notato nella puntata di giovedì registrata a Bethlehem dove finalmente si è avuta una interazione totale tra atleti e fans. Che la TNA debba puntare sul nord?

Non è inverosimile come scelta. Il nord ha maggior fiuto sul wrestling poiché ha un epicentro fortissimo da sempre. La TNA sta pensando di mettere radici e di far partire da qui la propria riscossa. E lo fa appunto ponendo Kurt Angle come Director of Wrestling Operations in casa propria e dando Ethan Carter in pasto a Tommy Dreamer, segnando un punto d'avvio importante nello stint del giovane Bateman, ancora in bilico tra il salto definitiva dal midcard all'uppercard. Senza dimenticare quello che sembra possa essere il main event di Bound For Glory: Bobby Roode vs Bobby Lashley, col primo indiziato a vincere il titolo. Il campione perfetto per questa compagnia, in grado di trainarla per il resto del 2015.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.