Il finale di Goldberg vs Lesnar ha fatto storcere il naso a molti, troppi fans del wrestling (e della WWE). Un finale veloce, sorprendente, e per molti deludente, tale da abbattere quel poco di aspettativa creatasi in tutto il mondo. Si è parlato di “cagata pazzesca”, si è fatto di tutto per distruggere un momento che, invece, risulta in linea con la storia della WWE. E, persino, un momento bookato in maniera perfetta rispetto a quanto dichiarato dai tifosi.

Domenica scorsa siamo tornati al 2004. Siamo tornati al Lesnar cattivo ma superficiale, e al Goldberg cinico e deciso. Abbiamo visto non un uomo di 49 anni, fuori dal business da 12, ma quel fenomeno che nel 1998 spazzò via il roster della WCW, diventando campione mondiale in pochi mesi e con tutti gli onori. E come rendere credibile il tutto? Con un detto: mai dare le spalle al tuo avversario. Lesnar è stato presuntuoso, spocchioso, e ha commesso un errore grave per un wrestler del suo calibro. Per Goldberg è stato un gioco da ragazzi chiudere tutto in due minuti con una combinazione che nel tempo è risultata come la più devastante della storia. 1, 2, 3 e quando ti rialzi più? Non lo puoi fare, non ci puoi riuscire. Soprattutto se la seconda spear è eseguita (da Goldberg) e venduta (da Lesnar) col massimo trasporto per non esserci altra possibilità di salvezza. Da Man ha mandato The Next Big Thing all’inferno, ed ha vendicato tutti coloro che sono stati “bullizzati” dal Suplex City del suo avversario.

Quel momento è stato intrattenimento puro. Perché la WWE ci tiene a quella E finale, ci tiene che i suoi fans abbiano momenti shockanti al detto “anything can happen”. Tutto può succedere, e tutto concorre a rendere intrattenitivo uno spettacolo. Come la reunion dello Shield, la vittoria dei Wyatts, un Miz strepitoso con Bryan e la buona prova delle donne. È stato un anno dove oltre al wrestling, il fattore sorpresa è stato uno dei motivi fondanti degli show. Il divertimento è stato assicurato, seppur non sempre con risultati positivi. Ma han tenuto fede alla propria storia, ed han mostrato come sono comunque i numeri uno al mondo. Volete degli esempi di come ci siamo divertiti? Eccoli:

– il debutto di AJ Styles alla Royal Rumble e la vittoria di Triple H del titolo mondiale
– il volo di Shane McMahon dall’Hell in a Cell
– il big match tra Charlotte, Becky & Sasha
– il gran match tra Nakamura e Zayn ad NXT
– Seth Rollins e Dean Ambrose vincono il titolo mondiale WWE
– Finn Balor vince il titolo Universale
– il Draft di Raw e Smackdown
– Sasha e Becky campionesse femminili
– la lista di Chris Jericho
– Kevin Owens aiutato da Triple H
– Daniel Bryan gm di Smackdown
– le storyline di Heath Slater e James Ellsworth
– primo Hell in a Cell femminile
– Brock Lesnar annienta Randy Orton
– Randy Orton entra nella Family

….. e tanto tanto altro ancora. Questo è wrestling nelle sue più ampie sfaccettature. Questo è intrattenimento, divertimento, col meglio del business tutto attorno. Questa è la WWE e, per una volta, non mi sento di criticarla per le sue scelte.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.