Il tweet di Orton non è passato inosservato, ricevendo risposte e critiche da parte di addetti al lavoro e semplici fan. Andiamo a sviscerare la disputa.

Vorrei però partire da un punto che non riguarda direttamente il wrestling, ma l’educazione e il rispetto. Le due qualità non sono state messe in mostra dalla Vipera in questa occasione. Ora io non so se il tweet sia partito da prese in giro ai suoi danni da parte di fan delle federazioni indipendenti o se abbia semplicemente letto dei banali giudizi negativi, ma in entrambi casi lui è un professionista da tanti anni, rispondere come ha fatto insultando un certo modo di vivere il wrestling non è accettabile, fosse anche in risposta a una provocazione. I fan sono una massa indistinta, non si possono evitare commenti ottusi, un professionista dovrebbe soprassedere. Così come è stato di cattivo gusto il riferimento all’estratto conto di fine mese: si possono avere tutti i soldi del mondo, ma a quanto pare la classe non si compra.

Detto questo passiamo al cuore della questione: meglio i tuffi o le headlock? Ovvero, lo stile delle federazioni indipendenti o quello WWE?

Io posso parlare per me e vi dico che per il modo in cui vivo il wrestling ho bisogno di personaggi, di promo, di storie. Tra un incontro da 7 con una storyline da 10 e un match da 8 improvvisato senza alcuna motivazione dietro preferisco la prima opzione. Un incontro dove si susseguono mosse spettacolari certamente mi emoziona, ma io vivo il wrestling come una serie tv più che come uno sport, per cui è spesso diventa fondamentale come ci si arriva a un match quasi più che il match stesso. Certo ci sono stati casi in cui belle storyline sono state rovinate da match orribili (a memoria ricordo Orton vs Triple a Wrestlemania, ma si potrebbe anche citare Sting contro Hollywood Hogan a Starrcade 1997), ma in generale è la faida che deve emozionarmi anche attraverso promo. E’ il motivo per cui tra le federazioni minori mi diverto a vedere la Lucha Underground, che cura la parte extra ring come fosse un film.

Per questo credo che un wrestler per essere apprezzato non debba essere necessariamente un fenomeno sul quadrato, anche se ovviamente questo ha il suo peso anche all’interno della WWE. The Miz messo anni fan in mezzo a Cena e The Rock nella parte dei segmenti secondo me reggeva ancora, poi quel match orribile nel main event di Wrestlemania lo ha mandato nelle retrovie e solo negli ultimi tempi sta risalendo le gerarchie.

Nel caso specifico di Orton nella maggior parte delle arene non ha bisogno di fare particolari acrobazie per far venir giù l’arena. Nella peggiore delle ipotesi questo avviene comunque nel momento dell’RKO, e allora chi glielo fa fare di inserire mosse più spettacolari ma anche più rischiose?

Detto questo però ricordo come ho iniziato tre capoversi fa, “io posso parlare per me”.I fan della WWE e quelli delle Indy in fondo cercano la stessa cosa nel wrestling: divertirsi. Dopo una giornata pesante a scuola o a lavoro uno vuole mettersi comodo sul divano e passare qualche ora spensierata, c’è chi lo fa apprezzando le storyline e chi preferisci incontri con mosse che ti fanno cadere la mascella dallo stupore, chi un misto delle due componenti. Chi sono io per dire come ci si dovrebbe divertire? Così come lo stesso Orton non può sputare su colleghi che hanno fatto della passione il proprio lavoro, anche se per stipendi notevolmente inferiori al suo.

Dati alla mano gran parte dei fan seguono un certo tipo di wrestling con forte componente entertainment e questo si vede dai numeri che fa la WWE nel mondo, ma non siamo in dittatura grazie al cielo e ognuno guarda quello che preferisce. Orton forse è stato toccato nell’orgoglio e alle critiche ha reagito parlando dei numeri che fa la sua compagnia anche grazie a lui, ma sappiamo tutti che quantità non va sempre a braccetto con qualità, se no dovremmo pensare che i film di Boldi e De Sica siano dei capolavori. Ora non voglio paragonare i cinepanettoni con la WWE, ma semplicemente sottolineare che nessuno ha il diritto di affermare un certo tipo di spettacolo sull’altro, anche perché ci sono stati main event di Wrestlemania terribili e incontri in palestre neanche sold out spettacolari, non è il numero di posti a sedere venduti a decretarne la qualità.

Come ha detto Ricochet ci sono tanti gusti diversi e nessuno di questi è sbagliato. Già ci sono tante persone che odiano il wrestling e non perdono occasione per ridicolizzarlo, farsi guerre sui diversi modi di intenderlo mi sembra soltanto stupido.

Sergedge – EH4L