Intervistato da wrestlinginc.com, Marc Copani, meglio noto agli appassionati di wrestling con lo pseudonimo di Muhammad Hassan, ha parlato della sua esperienza in WWE, breve ma intensa, e del delicato personaggio da lui interpretato: “Nel 2005 quando io e Shawn Daivari recitammo quei personaggi, il sentimento anti-islamico era relativamente nuovo nel nostro paese, non c’erano stati grandi attacchi terroristici o eventi particolari negli Stati Uniti dopo l’11 settembre” ha spiegato Copani, che ha poi aggiunto “Quando mi proposero la gimmick mi piacque. Ho sempre saputo che poteva finire male. Mi hanno preparato come potevano per quello che sarebbe potuto accadere ma nessuno era davvero preparato per quello che è poi accaduto”.

Sulla possibilità di riproporre con successo un personaggio simile oggi: “Non lo so, forse si o forse no. Potrebbero aver perso questo treno. Se avessero continuato ci sarebbe stato davvero tanto heat per un personaggio del genere, ma credo fosse una questione economica. Agli sponsor non piaceva. Dopo le bombe di Londra continuare ad usare questo personaggio così sarebbe stata una cattiva idea. Vince e la WWE hanno capito che avrebbero perso diversi sponsor. Anche se Muhammad Hassan non fosse stato un fondamentalista, ci sarebbe sempre stata una storyline che rappresentava un gruppo che uccideva gente innocente. Certo si trattava di una parodia, ma stava diventando insensibile nei confronti degli Stati Uniti e dell’Europa occidentale. Oggi si potrebbe fare nulla del genere ed è cominciato proprio in quel momento, quando dal 2005 gli attacchi terroristici sono diventati sempre più frequenti e hanno colpito zone densamente popolate e le nazioni europee, non limitandosi più a Iraq e Siria”.

Copani ha poi spiegato perchè non si è più visto su un ring di wrestling, malgrado in WWE fosse stato un personaggio importan“Non ho mai ricevuto un’offerta da parte della WWE. Diverse altre organizzazioni mi hanno chiamato, ma non la WWE. Direi che è stata più che altro una mia scelta non accettare. Quello che ho capito nei miei 5 anni di wrestling, e non pretendo di parlare per tutti quanti, è che quella del wrestler è una carriera che se mantenuta troppo a lungo, ti porta, a 50 anni, a chiederti dove siano finiti gli ultimi 25”.te in quel breve periodo in cui era stato nel main roster:

Hassan ha poi raccontato il momento del suo addio, quando i network fecero capire alla dirigenza che non c’era spazio per il suo personaggio sui loro canali: “All’inizio in WWE avevamo pensato di ribattere. Parlarne nei talk show, promo sul ring, ma capimmo che se anche avessimo combattuto, non saremmo stati più i benvenuti su Spike, che trasmetteva Raw, o su UPN, che trasmetteva Smackdown. Sapevamo di avere le mani legate. Non ricordo come lo scoprii di preciso, ma nel giro di poche settimane era chiaro che il personaggio di Hassan non sarebbe mai potuto tornare in televisione”.