Nel momento in cui state leggendo avete già visto Summerslam e forse anche Raw (per chi si fa il live o per chi, alle prime ore del mattino, si cerca il replay).

Avrete già dato i vostri voti o starete aspettando le nostre analisi del mercoledì/giovedì che di solito vi scatenano come non mai. Su una cosa possiamo essere d'accordo: che sebbene scontato, Summerslam è stato un ppv lineare che ha tenuto una logica ben decente. Per una volta non ci si può scagliare contro la WWE che sta seguendo le sue scelte fino in fondo. Quindi lungi da me criticare l'ennesima sconfitta di Cesaro, non posso (possiamo) farci niente. Dopo la clamorosa vittoria a Wrestlemania e l'assunzione per poco tempo a Paul Heyman guy accantonato poi come un McGillicutty qualsiasi, ha subito parecchio come capitato a tante (troppe) superstar dii talento nel passato. Si dice: la WWE tenta di testare la fedeltà del proprio dipendente. Oggi se Ziggler torna campione a furor di popolo è anche per questo. Ha aspettato, ha subito, ora raccoglie. E' un titolo secondario quello intercontinentale, ma pur sempre un titolo. Che perderà a breve, probabilmente, ma l'affermazione in un big four credo valga ancora.

Ripeto: risultati scontati, figli della logica ottenuta in questi mesi, quindi coerenti. John Cena poteva perdere solo in quel modo. Non è un fatto che Lesnar sia o meno molto più forte. Passano due messaggi: che forse 7/8 anni fa Cena avrebbe tenuto testa a questa bestia; che ad Extreme Rules nel 2012 sarebbe dovuta finire così, con Cena in ginocchio, incapace di rispondere colpo su colpo. E finirà così ancora, perché un rematch ci sarà e ci indurrà a vomitare l'ennesima minestra riscaldata.

Non pensiate che l'attuale status di Lesnar sia una buona cosa. Lesnar è il salvagente a cui si appella la WWE nella speranza che qualcosa lì dietro si muova. Che qualcuno emerga. Il materiale c'è: Ambrose è pronto, ma è ancora "giovane" da singolo e non è competitivo con Lesnar; Reigns, checché se ne dica, è ancora molto acerbo, anche se in pieno modello WWE da "cinque mosse e chiudi". Davanti aveva l'altro modello Orton che, forse, comincerà a prendere la strada del declino come è giusto che sia da chi ha ricevuto troppo senza averne alcun merito né capacità; Bray Wyatt è pronto, anche se ha perso lo smalto che fu a causa della volontà della compagnia di coprire il midcarding dall'assenza di Santino Marella o qualunque altro personaggio comedy. La sfida con Lesnar non mi dispiacerebbe proprio perché rappresenta un immaginario fantastico ed ha con sé una family. Sarebbe, ad oggi, l'unico capace di metter un freno alla bestia. Ma è heel, quindi non se ne parla.

Lesnar avrà un regno lungo. A tenere le fila ci penserà Heyman, poi Brock dovrà fare il suo in ppv. E' bene capire che agirà così fino a 'Mania. Purtroppo agirà così fino al ritorno di The Rock. Altro part-time, altra superstar, altro moneymaker, altro simbolo della pochezza di starpower presente tra i giovani della WWE. E altro giro titolato per Rocky che di queste cose non ha bisogno ma pazienza, funziona così. A questo punto vorrei Chris Jericho campione, anche se solo per un mese. Ché sarebbe lo sfidante ideale, e l'intermezzo ideale fino ad una nuova affermazione, magari di un nuovo nome, magari di una nuova fase.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.