Sono ormai passati un paio di mesi da quello sciagurato infortunio riportato da Dash Wilder che ha costretto i piani alti della WWE a mettere in panchina questo team emergente, il quale, poche sere prima, aveva fatto il suo trionfale debutto proprio a Raw. Un infortunio che non ci voleva proprio: sia perchè ha temporaneamente tarpato le ali ai mebri dei “The Revival”, sia perchè lo show rosso si era impoverito di un tag team molto importante, soprattutto data la situazione che si è creata nei mesi successivi.

Paradossalmente, abbiamo vissuto un periodo nel quale la presenza dei “The Revival” avrebbe fatto parecchio comodo: abbiamo vissuto l’intero periodo post Wrestlemania sempre con la stessa rivalità, Hardy Boyz vs Sheamus & Cesaro, i quali si sono contesi in più riprese i titoli di coppia di Raw, che, per quanto alcune di queste possano essere state belle, proprio come l’ultimo atto di questa rivalità, ossia l’iron man match di “Great Balls Of Fire”, sono diventate alla lunga un po’ ripetitive. Di certo i due tag team hanno dimostrato di avere un’ottima alchimia, senza dubbio, ma alla lunga, si sa, il troppo stroppia.

E che dire di tutto il contesto che si è creato intorno alla scena titolata durante la mancanza di Dash Wilder e Scott Dawson: i mebri del “Club” sono stati letteralmente abbandonati a loro stessi, tanto che, con lo scorrere delle settimane, sono arrivate sempre più sconfitte e sempre più assenze rumorose che hanno rovinato ed affossato, almeno momentaneamente, coloro i quali sono arrivati allo show più importante dell’anno come campioni tag tem. Per non parlare poi di Enzo Amore & Big Cass, che sono stati splittati per far si che i due si scontrassero a “Great Balls Of Fire”, quindi in un ppv non al livello di Summerslam, tanto per dirne uno, raccontando una storia sicuramente ben raccontata e molto toccante, ma della quale non ce n’era la stressa necessità nel momento in cui è stata compiuta. Del resto della divisione tag team mi limito a non parlarne, dato che, nonostante si siano impegnati a formare il “Titus Worldwide”, nessuna delle coppie rimaste può essere minimamente considerata come una pretendente al titolo.

In questo momento mi chiedo: ma non si poteva pensare di intavolare uno scambio New Day-American Alpha tra Raw e Smackdown? Nel momento dello shake-up, erano tutte e due delle squadre che avevano bisogno di rilanciarsi, dato che, ormai, avevano dato tutto quello che c’era da dare alla categoria del proprio brand. Da una parte il New Day veniva dal recente record infranto, il quale li ha fatti diventare i più longevi campioni di coppia della storia, mentre dall’altro gli American Alpha hanno provato a rendere quanto meno dignitosa la povera divisione tag team di Smackdown. In questo modo l’assenza dei “Revival” sarebbe stata, quanto meno, messa in secondo piano.

Ma questo non importa. In questo momento i “Revival” sono tornati in azione, mettendo subito nel proprio target i titoli di divisione. Chissà, magari si potrebbe proporre anche un fantasioso match con le scale proprio a Summerslam, tra loro, Sheamus & Cesaro e gli Hardy Boyz, in modo tale da mettere in piedi una vera e propria guerra generazionale tra passato (Hardyz), presente (S.& C.) e futuro (Revival).

Qualunque cosa accadrà, gli ex-campioni di coppia NXT sono tornati non solo per vincere, ma, dal mio personale punto di vista, anche per mettere in ordine tutto il disatro creato dalla vera e propria solitudine della divisone tag degli scorsi mesi, e chi meglio di loro può svolgere questo compito, considerando anche che la loro popolarità è aumentata a dismisura tra i fan di internet soprattutto grazie alla nuova catchphrase di Cody Rhodes “F**k the Revival”?

The Notorious