Una rivoluzione inceppata quella che è andata in scena qualche giorno fa con lo show speciale di NXT. Un bell'evento, non c'è che dire, ma la sensazione generale è che mancasse l'x-factor azzeccato, quel momento o quei momenti che potevano dare la spallata allo show.

[AVVISO: questo pezzo contiene alcuni spoiler, se non volete saperli passate ad altro nel sito. Se invece siete tra quelli che sanno già tutto, continuate tranquillamente]

Dicevamo, un bello show ma con i colpi che sono rimasti in canna. Una bellissima sfida femminile ha fatto da contraltare ad un No DQ senza armi, dove Baron Corbin viene trattato con le pinze, quasi non lo si volesse scalfire. Il problema principale è che così facendo questo ragazzo sta perdendo l'appeal degli esordi e l'interesse generale manifestato. Il secondo problema è che l'attenzione riposta su di lui è andata scemando con l'arrivo di Steen, la crescita di Balòr e la voglia di Triple H di sfruttare tanti "big indy matches". Non è un caso che Balòr vs Neville e Owens vs Zayn siano stati due i due incontri finali.

Blake & Murphy sono il sentore che qualcosa, dall'uscita degli Ascension, stia scricchiolando. Due campioni anonimi con due nomi già sentiti (i Black Market del 2006 in FIP) e un passato pericolante. Al palo ci sono Vaudevillans e il duo Amore/Cassady che han dominato la scena  nel 2014 e che forse qualche giro titolato avrebbero bisogno di farlo. Blake & Murphy è un esperimento, e come tale rischia di fallire. Avrebbero bisogno di perdere i titoli e poi riconquistarli dopo qualche mese di sconfitte e feud. Però, a ben vedere, saranno ancora i Lucha Dragons a prendere la ribalta se, come sembra, dovessero essere contrapposti ad Amore e Cass.

Imbrigliato anche Hideo Itami: la WWE si sta rendendo conto come sia difficile convertire al suo modello un wrestler così solido. Specifico: KENTA è ancora uno spettacolo, ma dà la sensazione di non poter fornire altro rispetto a quel che già vediamo e di non essere adatto al main roster. Ci vorrà tempo prima che gli si trovi il modo per entrare nel gotha e lasciare il segno. Per ora è perfetto per NXT perché marchio di uno show diverso, dove può pure continuare a mostrare gomitate e calci come se piovessero polpette. Il feud con Breeze è quello giusto, sebbene Tyler abbia un approccio molto da main roster, dovuto anche alla sua gimmick. Al contrario Balòr si dimostra una perla, vuoi perché HHH ci tiene, vuoi per i body paint che attirano il pubblico, vuoi per quella sua capità di assorbire ogni insegnamento, tale da lanciarlo subito nelle zone alte dello show. Con Neville ha tirato fuori un gran match ma non il meglio che i due possano proporre. Un secondo tempo sarebbe necessario.

Triple H però è follemente innamorato di Owens. Debutto d'impatto, subito il titolo e….. si parla di una nuova Kliq che Paul vorrebbe presentare a Raw entro l'anno con l'obiettivo di cambiare radicalmente le sorti della WWE. E' diventato il figlioccio che stava cercando, quell'atleta totale buono sia da face ma soprattutto da heel che fa impazzire il mondo. Ha mic skill, move set, carisma a volontà, capacità di prendere più direzioni. E' pure dimagrito, e sembra quasi che vada a rimpiazzare l'interesse della WWE per Samoa Joe ma dieci anni dopo. L'errore di Takeover: Rival è arrivato comunque: Zayn avrebbe dovuto perdere pulito senza alzare il braccio dopo l'ennesima powerbomb di Owens. Quando poco dopo l'arbitro ferma l'incontro arriva qualche minuto di sbigottimento, e anche Owens si ferma per capire se sta andando tutto bene perché qualcosa si è inceppato. La "gioia" del nuovo campione è così risultata più finta e non ha dato il giusto peso a questo fatto storico.

Che la dirigenza abbia voluto tirare il freno a mano dopo le recenti polemiche sulla differenza di trattamento tra main roster e NXT? Probabile. Il prezzo è però pagato con la comparsa sul ring di Rhino, Riley e Brian Kendrick nelle prossime puntate, funzionali a far crescere tranquillamente i protetti del Triplo. Con una aggiunta: il debutto rabbioso di Solomon "Sami Callihan" Crowe. Sono questi i punti che fanno ben sperare, quelli che dopo un show che lascia soddisfatti sì ma non appieno, fan pensare che vada comunque bene così perché le idee ci sono e le risorse per metterle in pratica pure.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.