Era un tranquillo pomeriggio di fine estate, aspettavo con impazienza di vedere la puntata settimanale di NXT, quando un tizio dall'aspetto alquanto stralunato, in camice e capelli bianchi, mi compare davanti afferrandomi per un braccio e gridando “No time to explain!”

Mi ritrovo così catapultata nel 1985, il 31 marzo 1985 per la precisione, in una casa di una famiglia medio-borghese americana, babbo, mamma e tre figli, me ne sto seduta sul divano e faccio per chiedere qualcosa, ma tutti mi intimano di tacere, dicendo che lo spettacolo sta per cominciare

La voce di Vincent Kennedy McMahon ci da il benvenuto dal Madison Square Garden, la WWF ci presenta WrestleMania. Vince McMahon annuncia ad uno ad uno i match della serata, con una grafica composta dalle foto dei due avversari ai due angoli opposti dello schermo, con il logo di WrestleMania al centro di tutto. L'MSG è completamente al buio e soltanto il ring è illuminato da una luce bianca centrale, tuttavia il pubblico è in delirio quando un Howard Finkel con più capelli e meno baffi da il benvenuto a tutti, Mean Gene Okerlund canta l'inno nazionale prendendo qualche stecca, la telecamera indugia su un pubblico composto quasi interamente da adulti e vecchietti, a bordo ring abbiamo Jesse Ventura e Gorilla Monsoon, mentre in una zona vicina all'entrata dei lottatori abbiamo Alfred Hayes, in giacca beige e farfallino rosso

Io non ho idea di chi sia, ma invidio l'aplombe con cui quest'uomo ignora i lottatori che passeranno alle sue spalle durante tutto lo show e la classe con cui da il via ad un'intervista pre-registrata di Gene Okerlund, lo sanno tutti che l'intervista è pre-registrata e nessuno ci fa caso, da notare poi come l'intervista venga condotta: domande all'intervistato, Tito Santana in questo caso (Ariba!) poi piccolo passaggio del logo di WrestleMania, Okerlund che si gira dalla parte opposta e The Executioner, l'avversario di Santana, che gli si presenta al fianco

Difatti quando l'intervista finisce sono entrambi sul ring, Howard Finkel ci ricorda che il tempo massimo concesso per il match è di venti minuti, ascolto la presentazione dei lottatori e mi sovviene che forse a quei tempi non baravano così tanto sul peso degli atleti, il ring ha delle corde che avrebbero bisogno di esere tese e il pavimento fa un casino tale che neanche il ring della ROH

Tito Santana vs The Executioner:

Un match in cui il Back body drop è una mossa che andava a segno e in cui la mossa più complicata è un Dropkick di Santana e il bump più pericoloso è una caduta dal paletto, alcuni colpi paiono esagerati alla follia, come la spinta con cui Santana manda Executioner fuori dal ring, Santana va a segno con una gomitata volante e chiude Executioner nella Figure 4 (perché “tutti” usano la Figure 4) e questi dichiara la resa.

Alfred Heyes continua ad ignorare il via vai alle sue spalle e via di altro segmento registrato, cambia la location, niente più spogliatoi ma muro bi-colore con logo della WWF alle spalle, questa volta l'arrivo dei due contendenti non viene neanche intermezzato dal passaggio del logo della federazione, dunque mi domando perché i lottatori parlino al loro avversario come se fosse dietro la telecamera quando probabilmente sarà lì nell'angolo ad osservarli

King Kong Bundy (with Jimmy Hart) vs S.D. Jones

Uno squash match come ci sono sempre stati e sempre ce ne saranno a quanto pare, Bundy vince con uno Splash all'angolo e uno al tappeto, un match che verrà ricordato come della durata record di 9 secondi anche se, in realtà, durò qualche secondo di più.

L'ospite di Mean Gene è Matt Borne, con capelli biondi ed occhiali da Sole, l'avversario è nientemeno che il “giovane” Ricky Steamboat, vorrei prestare attenzione alle loro parole ma la telecamera stacca sugli occhiali da Sole di Jesse Ventura e non puoi fare a meno di ammirare l'attire di quest'uomo

Matt Borne vs Ricky Steamboat

Che dire di questo match? Fa sorridere alquanto come la Atomic drop venisse descritta come una mossa temibile, i miei vicini di divano scattano in piedi alla vista di qualsiasi tipo di Suplex e alla fine ne resto coinvolta anch'io, il match è più combattuto dei precedenti, ci sono molte manovre, anche se la più complicata è probabilmente una Neckbreaker, mi perdo un attimo ad osservare la totale sobrietà dei costumi degli atleti ed ecco che Steamboat chiude il match grazie ad un Crossbody, che meraviglia!

All'improvviso sullo schermo mi spunta un Bruno Sammartino selvatico, che accompagna il figlio David per il prossimo match, il suo avversario è Brutus Beefcake, che viene accompagnato da un esaltatissimo Johnny Valiant, che ruba la scena lasciando a Brutus solo il tempo di una pernacchia, l'ovazione che accompagna i due Sammartino è spettacolare e quando Bruno viene annunciato come The Living Legend tutto il pubblico si alza in una standing ovation, la madre di famiglia accanto a me sta avendo un mancamento e al padre al suo fianco scende una lacrimuccia

David Sammartino (with Bruno Sammartino) vs Brutus Beefcake (with Johnny Valiant)

Mentre io noto una qualche somiglianza tra Brutus Beefcake e The British Bulldog, il match comincia e lo spot iniziale è un classico intramontabile, con Brutus sicuro come non mai della sua superiorità e che casca dal pero quando David gli rifila la prima mossa, il pubblico esplode di gioia, Beefcake fa il cordardo e il pubblico fischia, Beefcake soffre chiuso in una presa e il pubblico gioisce, fa sorridere come a coinvolgere il pubblico basti così poco, il match è semplice ma ben studiato, Beefcake fa un bel lavoro nel suo ruolo di heel e le reazioni di David sono caricate al punto giusto in modo da infiammare il pubblico. Immancabile ovviamente il coinvolgimento dei due manager, che tramuta il tutto in una doppia squalifica, con gli heel che abbandonano il campo sommersi dai fischi.

Mr Aplombe ci introduce alla prossima intervista, Jimmy Hart onora la tradizione dei manager che rappresentano chissà quanti atleti, dato che the Mouth of the South accompagna anche Greg Valentine, l'attuale Intercontinental “Heavyweight” Champion, il suo avversario è The Junkyard Dog, che entra sulle note di “Another one bites the dust” dei Queen e con un'altra straordinaria ovazione, il match è valido per il titolo e quindi il tempo limite stavolta è di un'ora

Intercontinental Championship match Greg “The Hammer” Valentine(c.)(with Jimmy Hart) vs Junkyard dog:

Gli Headbutt di Junkyard Dog e il modo in cui vengono sellati, questo match va visto solo per quel segmento, c'è da dire che con tutta la “finzitudine” di quei colpi, sono una mossa che si adatta veramente bene al personaggio, l'Headbutt decisivo comunque non porta alla fine del match, Jimmy Hart interviene ma viene stesso da Valentine che lo colpisce involontariamente, il finale è qualcosa di meraviglioso: Valentine schiena Junkyard Dog tenendo i piedi sulle corde, ma arriva Tito Santana, in camicia e pantaloni, a spiegare all'arbitro come sono andate le cose, il match riparte e Valentine che se ne stava andando via viene contato fuori, dando così la vittoria per count-out a Junkyard Dog, che festeggia alquanto prima di ricordarsi che non ha vinto il titolo, forse pensavate che nel 1985 le cose fossero diverse, ma certe regole non cambiano mai.

Nel backstage assistiamo al più variopinto gruppo di questo show: the Iron Sheik in baffoni neri, Nikolai Volkoff in giacca rossa e colbacco nero, bandiera dell'Iran, manager Freddie Blassie in giacca rossa alle loro spalle; gli avversari non sono da meno, dato che il manager Lou Albano si presenta con un baffetto spelacchiato da maniaco in impermeabile e . . . cose attaccate alla guancia che la qualità video non mi permette di identificare, noto che lo U.S Express (Barry Windham e Mike Rotundo) sono i primi due wrestler che non paiono aver superato la quarantina, mi domando se sia una particolarità degli anni 80 avere lottatori che dimostrano tutti di essere sulla soglia dei cinquanta . . . saranno le panze abbondanti, boh

WWF Tag team Championship match The Iron Sheik&Nikolai Volkoff vs The U.S Express

Nikolai Volkoff canta l'inno russo in perfetto tono basso, il pubblico reagisce sdegnato lanciando oggetti sul ring, Iron Sheik esegue il promo della vita: “Russia N°1! Iran N°1! USA Ptù! Puah!”

Io ci avrei aggiunto anche un “Bastasi, ih caini! Ptù!” ma va bene così; gli splendiderrimi Rotundo e Windham si presentano con “Born in the USA”, con giacche bianche rosse e blu e la figlia maggiore di casa che mi ha offerto da bere ha un sobbalzo ormonale. Io ero già a posto dopo aver visto gli stivaletti bicolori di Iron Sheik, ma ovviamente il match non è solo questo, ci infilano subito uno Sheik che colpisce involontariamente Volkoff così al primo minuto, ma basta una stretta di mano e subito si fa pace, lo U.S. Express invece sembra adorare il cadere in picchiata sugli avversari dal paletto, ovviamente le calzature di Iron Sheik vengono usate come armi contundenti nel match, sottolineo l'utilizzo del Gutwrench suplex da parte del nostro sceicco stralunato preferito, Rotundo finisce sbattuto alle corde e io continuo a chiedermi perché non le abbiano tese un pochettino di più, per Dio. Barry Windham si prende l'hot tag della vita e anche qui il finale non scherza in quanto ad epicità e semplicità: Sheik prende un oggetto contundente (il bastone di Blassie) e da un leggero coppino a Windham, l'arbitro non vede e Volkoff va con lo schienamento, massimo risultato con il minimo sforzo, dato il moltiplicarsi del lancio di oggetti sul palco.

Nel backstage Fred Blassie e i neo-campioni vengono intervistati e Freddie scala la classifica di “quelli che portano il platino con stile”, “Number one! Number one!”, non serve aggiungere altro.

Mr Aplombe da la linea a Bobby Heenan, che per un attimo mi manda in confusione essendo vestito quasi esattamente come lui, siamo infatti alla Body Slam challenge tra André the Giant e Big John Stud e il match va venduto bene . . . e a proposito di vendita:

Acquistate n edizione limitate, un poster 2×3 (foot) di WrestleMania, il giornalino ufficiale dei protagonisti di WrestleMania, la maglietta di WrestleMania e il cappellino coordinato, il tutto varia dai 7 e 75 ai 14 e 75 dollari. Il figlio di mezzo corre a prendere il telefono e la mamma esegue un placcaggio d'emergenza, sarà stato lo sfondo blu della televendita a incantarlo.

Gorilla Monsoon e Jesse Ventura definiscono WrestleMania come l'evento di wrestling più importante del secolo.

Un tizio in giacca nera brillantinosa sale sul ring, poi mi accorgo che si tratta di Bobby “The Brain” Heenan, che tra un'intervista pre-registrata e l'altra s'è cambiato d'abito

15.000$ Body slam challenge match Big John Studd (with Bobby Heenan) vs André The Giant:

Mi accorgo, vedendolo al confronto con André, che anche Studd era un gigante mica da ridere, il pubblico pare più partecipe del solito, dato che indirizza cori contro Heenan e mostra cartelloni contro Big Studd, inquadratura sui piedi immensi di André, che intanto strozza l'avversario all'angolo per la gioia del pubblico (tirate quelle corde! Gesù!), vi è uno scambio di prese di sottomissione, i vecchietti in curva sud intonano un coro “Slam! Slam!” mentre André mantiene un Bear hug e Studd controbatte con una Headlock, nessuno dei due sembra accusare minimamente la presa dell'altro, il finale è abbastanza anticlimatico, André pesta Big John Studd e poi esegue la Bodyslam con tranquillità, il pubblico è in delirio e inizia una zuffa per prendersi i soldi che André lancia al pubblico prima che Heenan possa riprendersi la valigetta, chissenefùt! La carriera di André The Giant è salva!

Bella l'intervista nel backstage dove André viene sfumato mentre sta ancora parlando alla telecamera.

L'aplombe di Mr Aplombe viene messo a dura prova quando Fabulous Moolah e Leilani Kai gli schioccano un bacio sulla guancia, nel backstake Mean Gene deve invece vedersela con una Wendi Ritchter dall'atteggiamento bellicoso, che rischia di partirle una vena per quanto contrae le sopracciglia ed una Cyndi Lauper palesemente in acido; Fabulous Moolah gli causa quasi un mancamento a causa degli occhiali, Leilani Kai ha un'espressione alla Bayley, o alla Vittorio Staffelli se preferite

WWF World Women's Championship match Leilani Kai(c.)(with Fabulous Moolah) vs Wendi Ritchter(with Cyndi Lauper)

Ovviamente le beniamine entrano con la theme di “Girls just wanna have fun” mentre io grido alla parità dei sessi vedendo che nel 1985 mettevano senza problemi il peso delle atlete, alleluja! Il match è basilare, anche le gentil donzelle si divertono ad oversellare le mosse più semplici, noto che la “vorticata per i capelli” andava di moda allora come ora, i Takedown si sprecano, Moolah prova ad intervenire e il pubblico non si farebbe problemi a linciare la Matusa, Wendi Ritchter solleva di peso l'avversario per una sorta di Gorilla press e il pubblico esulta incredulo, il finale è un Crossbody della campionessa che viene ribaltato con un roll up, con conseguente cambio di titolo, la gente salta dalle poltrone strappandosi i capelli, Cyndi Lauper prova a ferire Moolah con il cappello piumato, la Matusa si dispera contorcendosi sul ring, ma non c'è niente da fare . . . però il balletto a fine match se lo potevano evitare.

Nel backstage la neocampionessa si diverte ancora nel tentativo di provocarsi un crampo alle sopracciglia, mentre Cyndi Lauper non la lascia parlare e si prende tutto lo spazio al microfono, anche loro vengono mutate e sfumate senza pietà, che siamo al main event e non c'è tempo da perdere.

Lo Charme di Howard Finkel è impeccabile mentre annuncia il ring announcer d'eccezione, Billy Martin, a sua volta Martin, occhiali tondi e baffetto da Gentiluomo Pokémon, introduce il guest time keeper, ovvero Liberace assieme alle sue scosciate Rockettes, il gruppo balla al centro del ring

“Ah! Ecco da dove viene quella scena che vedo in ogni recap di WrestleMania!”

La famigliola medio-borghese m'impone il silenzio ed io eseguo; l'ultimo introdotto d'eccezione è lo special guest refereee, Muhammad Ali, accolto da grida, cori sfegatati e lancio di Yamaha FZ750 dagli spalti.

Rowdy Roddy Piper fa un ingresso trionfale, accompagnato da un'intera banda di suonatori di cornamuse, tamburi e strumenti a soffio di vario genere, la sicurezza circonda lui e Paul Orndorff per evitare che vengano messi fuori combattimenti prima del match, il loro manager è Cowboy “vedrete quanto odierete mio figlio” Bob Orton; Mr T ed Hulk Hogan, gli sfidanti, entrano ovviamente con la musica di Rocky nonostante le cornamuse cerchino di sovrastarli, Hogan con il titolo alla vita, Mr T con l'accappatoio rosso, al loro fianco vi è Jimmy Snuka

“Due terzi di quel team adesso in WWE non si possono neanche nominare”

Il figlio più piccolo della famigliola sembrerebbe volermi chiedere spiegazioni, ma il padre lo spedisce a nanna

Roddy Piper&Paul Orndorff (with Bob Orton) vs Hulk Hogan&Mr T (with Jimmy Snuka):

Spettacolare come si possa tenere incollato il pubblico allo schermo con un angle di cinque minuti in cui tutto ciò che succede sono gli heel che non si vogliono fare avanti e i face che non vedono l'ora di menar le mani, il pubblico viene gasato con la sola imposizione delle mani; il pubblico incita a gran voce Mr T che se la vede con Rowdy Piper ed esulta come non mai quando Piper viene gettato al suolo, vi è un gran parapiglia ad un angolo con invasioni di campo a destra e a manca, Muhammad Ali dunque blocca tutti e manda tutti al loro posto, tirando quasi un pugno a Cowboy Bob Orton, la gente è carica alla follia e del match si è visto giusto un Fireman's carry, Piper ed Orndorff sembrano volersi far contare fuori ma Hogan non ci sta a finirla così e blocca il conteggio di Patt Patterson, uomini in divisa riportano gli heel sul ring quasi obbligandoli a risalire e, finalmente, volano le tanto agognate mazzate, Mr T sul ring non sfigura affatto, si finisce anche fuori dal ring, letteralmente in mezzo al pubblico, parapiglia numero 2 e anche questa volta il Sommo Ali mantiene l'ordine, bello il pubblico che riesce tranquillamente ad osservare il tutto praticamente dall'apron, doppia Atomic drop dei cattivi, che dev'essere probabilmente la mossa più devastante di sempre, i buoni subiscono che da tradizione finché Hogan, che le avrebbe prese fino allo sfinimento, non torna sul ring fresco come una rosa, qualcuno del pubblico espelle volontariamente le tonsille quando Jimmy Snuka attacca Bob Orton, il quale riesce anche a fare il danno, dato che colpisce con una Axe handle dal paletto il malcapitato Orndorff che viene schienato da Hogan, la famigliola felice attorno a me salta e grida di gioia, mentre io osservo Piper che per la rabbia osa colpire con un pugno Patt Patterson prima di abbandonare il ring, Mr T prova anche ad aiutare Orndorff a rialzarsi ma questi, intontito, mena fendenti a destra e a manca.

Il finale è un eroico pompaggio muscolare di Hulk Hogan e festeggiamenti festeggiamentosi al centro del ring, strette di mano a destra e a sinistra da veri gentlemen, la gente comincia ad abbandonare l'edificio mentre abbiamo il tempo di un'ultima intervista di Mean Gene Okerlund ai tre idoli delle folle, Hogan sfodera le sue classiche facce stralunate, Mr T è visibilmente senza fiato mentre Jimmy Snuka mostra un certo aplombe, non al pari di Mr Aplombe ovviamente, le immagini sfumano, l'MSG è già mezzo vuoto, un ultimo saluto da Gorilla Monsoon ed un Jesse Ventura in rosa shocking . . . e sipario. I titoli di coda, con ringraziamenti a cameraman, tecnici del suono e delle luci, scorrono con sullo sfondo le foto dei momenti salienti dello spettacolo.

Mi offrirei di aiutare la padrona di casa a riporre bibite e pop-corn, ma lo schizzoide dai capelli bianchi ricompare per rispedirmi a casa mia al grido di “It's time to explain!”

Domando cosa mai dovrei spiegare, al che mi sento rispondere “E che ne so? L'hai scelto tu questo articolo!”

Già, cosa volevo dimostrare?

So solo che un bel giorno ho avuto voglia di vedermi i vecchi PPV del passato e ho cominciato dall'inizio, da quei PPV che tanto ho sentito nominare ma che mai avevo visto, da quei volti che ho visto in tanti video tributo ma che non ho mai conosciuto veramente, guardando WrestleMania 1 mi sono resa conto delle differenze abissali tra il wrestling di adesso e quello di trent'anni fa e anche di quelle piccole cose che mai cambieranno, nei secoli dei secoli probabilmente.

Non prendete questo blog come un “si stava meglio quando si stava peggio”, non sono qui per dire che il pubblico di allora fosse meglio di quello di adesso o che i match erano migliori quando ai wrestler bastava fare una Atomic drop per infiammare gli animi ed i match si chiudevano con gli Headbutt, ho voluto immergermi nelle atmosfere dei primi PPV dell'allora WWF, per capire da dove hanno cominciato

(Sì lo so che la WWF esisteva ben prima di WrestleMania 1)

e ho scelto di provare a condividere queste emozioni con voi, con persone che magari, come me, hanno conosciuto il wrestling solo da pochi anni e non hanno mai visto un vecchio PPV, chi invece li ha visti, mi chiedo se abbiano provato le mie stesse sensazioni, un misto di divertimento, incredulità, sbigottimento totale, nel vedere quanto il wrestling targato WWE sia cambiato.

Non so che formato avrà questa rubrica, non so se continuerà, non so “quando” continuerà, non so il come e non so il quando, so che probabilmente avrò cannato qualsiasi riferimento agli anni 80, so che avrò sbagliato tutto

Ma vedermi WrestleMania 1 per la prima volta mi ha provocato un tale guazzabuglio di emozioni che mi è venuta voglia di condividerle con voi

Se l'idea vi è piaciuta fatemelo sapere, se avete suggerimenti di qualunque tipo per questa rubrica, sul formato, sul tono, sul titolo, su tutto, ditemelo, se vi piacerebbe che assistessi alle “prime” anche di altre federazioni, come WCW o TNA o ROH per esempio, non esitate a dirmelo.

Intanto, il vecchio stramboide mi ha lasciato un biglietto: “WWF The Wrestling Classic”.

Ysmsc

Celeste "Ysmsc", infesta ZonaWrestling ormai da sette anni e da cinque si ritiene esperta di wrestling per il semplice fatto di praticarlo lei stessa. Avendo ricoperto quasi ogni ruolo all'interno del sito, attualmente di occupa si NXT e, quando arriva il bonifico su PayPal, partecipa al ZW Radio Show