Marsupilami è stato all'house show di Torino della settimana scorsa, vediamo quali riflessioni lo spettacolo gli ha fatto venire in mente.

 

Come avevo annunciato in uno degli ultimi report di NXT, la scorsa settimana ho presenziato, con regolare biglietto, alla tappa torinese del tour Europeo della WWE. Devo dire che ogni volta che mi è possibile cerco di andare a vedere wrestling dal vivo, sia esso di livello mondiale che quello delle volenterose e appassionate federazioni nazionali, perchè il vedere in presa diretta l'evento che ti si svolge davanti agli occhi dà una serie di sensazioni e di impressione che difficilmente si posson ricavare osservando unicamente dallo schermo. In un certo senso, è come vedere una opera teatrale in teatro o in una registrazione televisiva; nel secondo caso, le scelte di regia tendono a sacrificare certi momenti e certi movimenti che completano i vari personaggi, cosa che invece dal vero non c'è, in quanto siamo noi stessi a inquadrare gli aspetti che più ci interessano della messa in scena e notare i piccoli accorgimenti che molto spesso fanno la differenza.

Fatta questa piccola ma doverosa premessa, quello che voglio proporvi non è un report di quanto accaduto in quel del PalaOlimpico o PalaIsozaki che dir si voglia in quanto immagino sia noto a tutti quale sia stato l'esito dei vari incontri, ma piuttosto fornirvi degli appunti sugli aspetti che più ho apprezzato della giornata nella capitale sabauda e invece le situazioni che meno ho gradito. Ovviamente, vi invito a condividere con me nei commenti quelle che sono state le vostre impressioni su quanto avete vissuto.

 

Pollice su per l'ambiente di Torino:fin dall'arrivo nella zona dell'arena,ho notato come ci fosse un bell'ambiente nell'esterno del palazzo.Il pubblico è arrivato molto ordinato e colorato, attirando l'attenzione dei passanti che si chiedevano cosa stesse per accadere nell'arena da li a poco. Persino delle signore di una certa età si sono fermate vicino a noi per chiedere informazioni e, una volta saputo che era wrestling guardavano con un misto di sorpresa e interesse per i colori e per il movimento in corso. La folla in generale anche all'interno dell'arena mi è parso veramente buono, direi adatto all'evento e assolutamente partecipe per gran parte dello spettacolo, con cori e applausi per quasi tutti i lottatori presenti. Va detto anche che l'arena di per sè, per quanto non grandissima e con dei vuoti evidenti nelle zone alte, è molto accogliente e ha permesso anche a noi che eravamo in piccionaia altissima di avere una ottima visuale del ring e dell'azione, a differenza di quanto per esempio accade in arene come Milano o Bologna dove, per esperienza, se si è nelle retrovie si vede male e si vive male l'evento.

 

Pollice su per la qualità dello show: come ho detto prima, non è stata la mia prima volta a un house show WWE e devo dire che, molto probabilmente, è stato lo show migliore a cui ho assistito di persona. Vero che in altri casi vi era stato un star power più elevato ma in questo caso abbiamo avuto molti match di qualtà elevata e il pubblico sembra aver capito il livello di quanto visto. In particolare, non hanno deluso Ziggler e Cesaro nell'opener in cui tutti e due sono stati tifati in uguale maniera, cosi come è stato piacevole il debutto di Sami Zayn contro un Sandow perfetto nell'attirare heat. Divertente e super ritmato il match tra le 3 coppie con un Goldust in spolvero come forse mai in carriera, chiara la chimica tra Sheamus e Del Rio nel loro scontro e il main event…bhè lì il protagonista è stato il pubblico, ormai padrone della dialettica dei cori pro e contro Cena, e con lo stesso che ormai ha capito come comportarsi in questi casi, giocandoci il giusto per rinfocolare il calore.

 

Pollice su per i miei ragazzi di NXT: diciamola tutta, il mio motivo per andare a questo show era vedere finalmente dal vero i nuovi lottatori che sono arrivati dal territorio di sviluppo e che con tanta passione ho seguito durante tutti gli show del Giovedi sera, e devo dire che non ne sono rimasto per nulla deluso. Sami Zayn ha ricevuto una accoglienza addirittura migliore di quel che pensassi, dimostrando di aver le carte giuste per poter diventare un protagonista come face anche a livello superiore, specie se questo verrà accompagnato da uno sviluppo minimo del suo personaggio e non vi nascondo che sono quasi rimasto commosso dai cori Olè style che il pubblico gli ha tributato per tutta la durata del suo incontro.E per quanto riguarda la Family..bhè che dire: Harper si è confermato uno tosto fisicamente e imponente nella stazza mentre Rowan dal vivo sembra meno grezzo di quanto visto in televisione, coperto da una gimmick che interpreta al meglio e che ben s'adatta a lui, mentre per quanto riguarda Bray, direi che l'aggettivo più adatto è magnetico, da quando entra a quando esci non riesci a scollare gli occhi di dosso da questo ragazzo a cui non si dava una lira bucata e che con questa invenzione non solo si è salvato il posto di lavoro, ma rischia di diventare una delle colonne portanti dei prossimi anni della WWE.

 

Pollice verso per i bimbi che corrono: no, non sono contro l'attività fisica dei minori, ma parlo della abitudine tutta nostrana di lasciare che i bimbi corrano in maniera indiscriminata verso le transenne non solo ad ogni fine match, cosa deprecabile ma comprensibile, ma ad ogni conto di 2, con la sicurezza assolutamente non in grado di gestire la situazione. Dalla nostra posizione sopraelevata, vedavamo chiaramente ragazzetti che se spiaccicavano a terra o andavano a sbattere l'uno contro l'altro con magari i tablet in mano rischiando di farsi anche parecchio male, oltre che rendere insostenibile la vita per chi aveva preso i posti in prima fila. Siamo riusciti, finalmente dopo anni a debellare i cori beceri e stupidi alle Divas, riusciamo a togliere anche questa stupida abitudine?

 

Pollice verso per le cose fuori storyline..e per gli avanzamenti di storyline: ok ok sembra che le due cose siano opposte, ma in realtà sono il simbolo dei due momenti meno riusciti della serata, salvando il match con i nani perchè onestamente m'ha divertito, e i bimbi son diventati matti per El Torito. Parlo infatti del match con Brodus Clay, che per un momento è tornato Funkasauro facendo finta che a NXT abbia cambiato atteggiamento e che sarebbe stato interessante vedere nella nuova veste heel e che non ha ottenuto alcun tipo di reazione del pubblico, e del già citato match delle Divas che ha portato avanti la storia di Alicia Fox che dà di matto post match, angle uscito male e salvato solo da un Tony Chimel che si immola per la patria prendendo botte pur di mandare over la pur brava ragazza di colore.

 

Pollice verso per il merchandise ufficiale WWE: potrà sembrare una polemica sterile e un punto di vista strano, ma non è la prima volta che vedo una gestione per lo meno discutibile del merchandising ufficiale della WWE. Già in passato avevo notato come fosse bizzarro il modo e la tipologia di gadgets e magliette che venivano offerti, ignorando per esempio un Santino Marella la culmine della sua carriera e portando gadget di Zack Ryder quando la parabola del Woo Woo guy era già nella fase discendente. In questo caso, ho notato che tutti, e sottolineo, tutti gli oggetti acquistabili erano solo ed esclusivamente di lottatori Face, senza manco uno straccio di memorabilia per gli heel. Questo sfogo è frutto del fatto che volessi prender la maglia degli Wyatt e non l'ho trovata? Ovvio, ma è una critica più sottile al fatto che la WWE deve considerare profittevoli anche i cattivi e anzi, come molto spesso il mondo dell'entertainment ci ha insegnato, sono proprio i bad guy ad esser i più ricercati come oggetti di culto e riproposizioni vari.

 

In chiusura, all'evento di Torino dò un bel 7 pieno, e lo dedico in particolare al ragazzo di fronte a me al palazzetto che per tutta, e sottolineo tutta, la durata dell'evento ha urlato completamente a caso e fuori tempo urla a favore di Cena, dicendo che era 20 anni che lo voleva veder live, prima di venir Ownato dalla mia cara Praedatrix che ha puntualizzato che gli anni dal debutto fossero 12. Grazie amico, mi hai fatto sinceramente morire dal ridere e ricordare come è bello a volte osservare il mondo del wrestling anche in maniera stupida, senza perdersi in polemiche e discussioni ben oltre il limite dell'inutile e godendosi semplicemente lo spettacolo per quello che è.

 

Reporter ufficiale di NXT, improvvisatore. non digerisce i peperoni, fan appassionato di Deadpool, fine umorista, fedele alla chiesa di Santo Stefano Curry e delle sue caviglie di cristallo da prima che molti di voi lo conoscessero.