CM Punk se ne va sbattendo la porta, decretando così indirettamente un rimescolamento della card di Wrestlemania che, forse, così com’era strutturata, non è che poi facesse fare i salti di gioia.

Il BITW ha abbandonato il suo posto di lavoro senza dire espressamente il perché, ma lasciandolo capire da precedenti interviste e da malumori vari accumulati per i più disparati motivi: problemi contrattuali, scontentezza nella gestione del suo personaggio, la sua assenza nel main event di Wrestlemania ed un match con HHH, col quale, tra l’altro, i rapporti non sono poi così idilliaci, definito (da lui) più un riempitivo che una sfida di cartello (almeno stando a quanto si dice), la sua assenza ad Elimination Chamber nel match per il titolo, lì dove invece era previsto un match col semi-ritirato Kane, considerato forse più da midcarding che da uppercard. Questo ed altro tra le motivazioni che hanno spinto lo Straight Edge lontano dalla WWE ed alle soglie, tra l’altro, del ppv principe di casa Stamford, Wrestlemania.

Un addio che somiglia molto a quello del mitico Stone Cold Steve Austin, allontanatosi volontariamente nel 2002 per divergenze d’opinione con la federazione circa il trattamento riservato al suo personaggio, salvo poi tornare l’anno successivo, disputare i suoi due ultimi matches in carriera e chiudere per sempre col ring, tra l’ovazione del pubblico ed i ringraziamenti dovuti a chi per anni si era sobbarcato il peso dell’intera WWE nei momenti di crisi d’ascolti e di rivalità con la WCW e Monday Nitro.

Se mai Punk torni o meno e se soprattutto faccia in tempo a prender parte a Wrestlemania, ce lo chiediamo in tanti, ma non esiste ancora una precisa risposta, non resta che attendere gli sviluppi di quest’incresciosa storia che assolutamente un work non è (magari lo fosse); e considerando che il contratto di Punk scade a luglio e con l’attuale situazione messa in tal modo, non c’è molto da scommettere circa una permanenza a lungo termine di Punk alla corte di Vince McMahon! Inoltre, come per Austin circa dieci anni fa, anche per Punk potrebbe essere giunto il momento di smettere causa guai fisici che da un po’ lo assillano: e se il match con HHH ne avesse compromesso seriamente lo stato fisico? Personalmente se credo che, da un lato, Punk abbia fatto bene ad esporre, così facendo, le sue rimostranze senza affatto mandarle a dire, dall’altro critico anche il comportamento bizzoso ed anti-professionale di un wrestler che si è sentito bistrattato nonostante gli ottimi push fin qui presi, che non ho manco bisogno di elencare e che ormai tutti noi conosciamo a memoria.

Nessuno resta controvoglia e chi vuole può andarsene, nessuno escluso; Punk faccia mente locale, chiarezza in sé e capisca da che parte stare. E torni o meno, non gli si può che dire grazie per aver mandato avanti la baracca col forte supporto di pubblico, bookers e dirigenti. Il mondo ha creduto in Punk, la gente ha creduto in Punk, noi fans abbiamo creduto in Punk; ma quando un uomo considerato un idolo, tra un’impresa  e l’altra, abbandona di punto in bianco i suoi stessi fans, quelli che lo supportano e lo fanno essere ciò che è. lascia d’improvviso, per rabbia o per stanchezza che sia, ci si sente abbandonati da chi era ormai divenuto un punto di riferimento.

Punk che da solo ha sconfitto lo Shield, Punk che ha seriamente messo in pericolo la winning steak di Undertaker a Wrestlemania, Punk che ha impensierito Lesnar, Punk che ha sfidato da solo l’Authority, Punk che ha sfiorato la vittoria alla Rumble entrando col numero 1. Ed un Punk che soprattutto ha dovuto far strada al rientrante Batista: veni, vidi, vici! Assente per qualche anno, The Animal torna, vince la Rumble e va a Wrestlemania! Punk deve far strada, così come a far strada è l’altrettanto bravo Daniel Bryan, in quello che forse era il suo anno.

In pratica, è andata a finire che Punk e Bryan abbiano seminato tutto l’anno, mentre invece il buon Batista è venuto all’ultimo istante a cogliere i frutti. Ma Batista è amico di HHH, così come lo sono i redivivi New Age Outlaws, neo-campioni di coppia. A cosa serve sgobbare, se poi l’amico od il raccomandato di turno ti soffia l’opportunità?

Punk che aspirava ad essere un secondo John Cena od un nuovo Randy Orton, Punk che voleva essere sempre e solo “The Best In The World”e che non amava che fosse invece messo da parte, soprattutto da quello che è il giro per il titolo di Campione Assoluto; Punk che, andandosene, tanto può fare in modo che il pubblico lo appoggi ed inneggi al suo nome, come difatti sta già accadendo, ma tanto può anche rischiare che il tutto si riduca ad un comportamento da capricciosa primadonna degno solo di fischi ed improperi, a lungo andare.

Ed a proposito di Wrestlemania…

Batista lecito che tornasse, ma di certo non adesso, bensì dopo Wrestlemania, come per Lesnar due anni fa, ed ammesso che invece lo si volesse far tornare per forza ora, almeno gestire il suo rientro in maniera diversa.

Batista avrebbe potuto affrontare Brock Lesnar, in un match assolutamente inedito almeno in ppv; Cena avrebbe magari affrontato HHH; per Undertaker avrei ben visto un Buried Alive Match con Bray Wyatt; mentre invece Punk e Bryan, magari co-vincitori della Rumble anziché Batista (un po’ come accadde con Bret Hart e Lex Luger alla Rumble del ’94), li avrei inseriti contro Randy Orton in un Triple Threat Match per il titolo; The Shield vs. The Wyatt Family non lo avrei anticipato ad Elimination Chamber e lo Shield non lo splitterei, almeno per un altro po’; così come non splitterei Cody Rhodes & Goldust, destinati invece ad affrontarsi; né avrei splittato i Prime Time Players (ma questa è un’altra storia).

In tutto questo, il Sin Cara originale se n’è andato, frattanto a noi è rimasto Hunico; Ultimate Warrior e Jake “The Snake” Roberts, ai quali facciamo i nostri complimenti, sono stati meritatamente inseriti nella Hall of Fame; Hulk Hogan condurrà Wrestlemania stile “La Notte Degli Oscar”, giacchè ha il fisico ha pezzi e non può combattere (meglio averlo così che non averlo affatto); e Sting (forse) finalmente firma (ma questo lo diciamo ogni anno, che sia la volta buona?) ma non andrà contro Taker a Wrestlemania, almeno per questa edizione (forse l’anno prossimo).

Non sappiamo quand’è che risentiremo, e se risentiremo, mai “Cult of Personality” vedendo così Punk comparire dallo stage, come se nulla fosse e dimenticando i precedenti screzi, recuperandolo fisicamente e soprattutto moralmente: noi tutti ce lo auguriamo!

Frattanto c’è Elimination Chamber e siamo alle soglie di Wrestlemania.

The Show Must Go On!

 

Alberto “The Crow” Ferrero