Aveva scritto pagine di poesia sui Ring di mezza America e mezza Europa passando per il Giappone.

Ha volato da un angolo all'altro del quadrato costruendo quella che rimarrà per sempre una storia bellissima all'interno della sua carriera. Tutto, come sempre, come praticamente per tutti, con il sogno di approdare un giorno nella WWE. La compagnia di Vince McMahon è stata per anni il suo obbiettivo, oggi, è croce e delizia del suo momento. Quanto deve aspettare? Cosa deve chiedere? Con chi si deve alleare per far si che venga preso sul serio? Per riuscire a dimostrare che può tornare senza patemi a scrivere quella poesia?

Era il Luglio del 2012 quando si sparse la voce che Benjamin Satterley aveva firmato un contratto con la World Wrestling Entertainment. PAC, questo il nome con il quale era conosciuto nelle compagnie indipendenti ed in mezzo mondo, aveva finalmente ottenuto l'occasione che tanto stava cercando. Il pubblico si divise. Si divise fra quelli che erano felici per lui e quelli che invece prevedevano che in quel di Stamford non sarebbe stato sfruttato nella maniera più giusta. Ad oggi, onestamente, la verità sta nel mezzo.

Sta nel mezzo perché oggi la WWE ha cambiato tendenza in un certo senso. Perché i campioni del mondo lo diventano ormai anche i pesi leggeri, perché di tanto in tanto il ragazzo di Newcastle viene messo in Spot importanti e perché, soprattutto, NXT gli ha dato la possibilità di essere, seppur soltanto in quello Show a metà fra compagnia di sviluppo e terzo Brand, un Main Eventer. Ma parliamoci chiaro, ciò che rappresentava ad NXT, che andò ben oltre anche quello che rappresentava nelle Indy, non lo sta rappresentando nel Main Roster. Raw e Smackdown si confermano terrà ostile per quelli come lui. Si confermano terreno arduo quando hai delle difficoltà a prendere un microfono in mano ed essere credibile, nonostante nella lotta tu possa mettere dietro di te almeno tre quarti dei tuoi colleghi, grandi stelle e non. 

Insomma bisogna essere sinceri e guardare in faccia la realtà. Chiedersi a questo punto se davvero il buon Neville sia adatto alla compagnia che tanto ha sperato di conquistare. Non c'è dubbio sul fatto che sia un fenomeno, uno di quelli che nascono con il talento attaccato alla pelle. Come detto però, quel problema al microfono rappresenta nel suo lavoro attuale l'ostacolo principale. Un ostacolo difficile da superare, anche se viene mandato ogni tanto a combattere per il titolo WWE contro Seth Rollins a Raw, anche se accetta le Open Challenge di John Cena e costruisce con lui grandi Match. Anche se..

Vedo Neville fermo in un bivio. Un bivio al quale aspetta che il vigile WWE gli permetta di passare per cercare di bruciare davvero quella strada che si ritrova davanti. In quale modo però? Questa è la domanda più importante al momento secondo me. E' quasi chiaro, direi palese, che il lottatore inglese negli uffici che contano non è visto né come un Main Eventer, se non di passaggio durante la settimana, né come un grande volto. La corda che si ritrova a tirare in pratica, è la stessa lasciata qualche tempo fa da Evan Bourne, quel Matt Sydal che si, ci ricordiamo per l'RKO subito da Randy Orton, si, ci ricordiamo per grandi contese e Spot spettacolari, ma che in realtà il segno non l'ha mai lasciato.

Oggi Neville potrebbe, al contrario di Bourne, raccogliere più frutti visto il modo di lavorare diverso, più aperto, ma purtroppo per lui si ritrova in un periodo dove anche i titoli secondari sono occupati da quei lottatori che non trovano spazio nel Main Event, perché sono stelle troppo grandi o perché dovranno diventarlo. Il fatto che oggi ci sia un solo titolo del mondo è un punto a sfavore anche per chi lavora più in basso ed a questo punto mi sorge una domanda: la WWE è davvero il posto giusto per Neville? Intendiamoci, per un lottatore professionista la WWE è sempre un posto giusto, perché è quello in cui ha sempre sognato di lottare è perché probabilmente, nella maggior parte dei casi almeno, è il più redditizio. Però forse, per dimostrare davvero ciò che vale, altri lidi sarebbero più adatti.

Siamo in WWE però, ed in questo senso dobbiamo ragionare. Quindi proviamo ad immaginare le mosse che avrebbero potuto o che potrebbero aiutare il buon PAC.

In primo luogo, la cosa che viene in mente a tutti forse, e che ancora in WWE "potrebbero…": un Tag Team. Neville sarebbe quel lottatore davvero speciale da inserire in un Tag Team ben assortito, magari con Cesaro, magari con quell'Apollo Crews che fra un po' di tempo si ritroverà a debuttare in un Main Roster intasato sotto il Main Event e che dovrà cercarsi il suo spazio, o magari con un lottatore ripescato dal mazzo che possa anche aiutarlo a sistemare nel contesto della coppia i suoi problemi al microfono, per esempio The Miz, che già in passato ha dimostrato un'ottima tendenza al Wrestling di coppia.

In secondo luogo, una fantasia che avevo in testa da un po', e che nella WWE "avrebbero potuto…" : una maschera. Dopo la partenza di Rey Mysterio la WWE si è trovata orfana di un lottatore mascherato che vendesse maschere, attirasse pubblico molto meno che maggiorenne e mettesse a ferro e fuoco i Ring con uno stile che raramente stanca. Sin Cara non ha funzionato e la fiamma si è spenta definitivamente fino a riaccendersi con l'arrivo di Samuray del Sol, quel Kalisto, anche'egli al momento relegato al ruolo di membro di un Tag Team partner gregario, ruolo che rischia di affondarlo e di non farlo davvero mai spiccare. Neville è uno che non ha un Look particolarmente accattivante, non ha un Look del quale non si può fare a meno per salire sul Ring e mostrare la pasta di cui e fatto. E allora perché non aver fatto un percorso inverso a quello di Alberto del Rio, che sorprese tutti togliendosi la maschera una volta arrivato nella WWE e costruì il boom iniziale del suo personaggio proprio grazie alle ottime attitudini da intrattenitore. Neville avrebbe indossato la maschera, debuttato in maniera forte e convincente e magari scalato piano piano le classifiche diventando un punto importante per la compagnia, proprio come lo era Rey Mysterio. Forse più. Già, forse più, perché il pubblico Mark lo avrebbe apprezzato per ovvi motivi, mentre il pubblico Smart lo avrebbe apprezzato sapendo chi sotto quella maschera si celava. Ma la WWE, ultimamente, non è che brilli in fantasia, se non per idee e Gimmick assurde.

Non lo so, al momento, dove potrà arrivare Neville nella sua carriera. Io chiaramente gli auguro di raggiungere tutti i suoi traguardi, che questi siano o no nella World Wrestling Entertainment, ma dubito purtroppo per lui, che si possa spingere, o possa essere spinto, oltre un certo limite che aihmé, potrebbe già essere arrivato. Perché un titolo secondario, a seconda di come, quando e dove, non sempre è meglio di un Match incredibile nel quale si combatte per il titolo WWE e non si perde pulito, anche se il Match si svolge a Raw.  Buona fortuna caro Benjmain.

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.