Trent’anni di Wrestlemania. Ne è passato di tempo dalla prima storica edizione dell’85. Siamo alle soglie del ppv più importante dell’intera WWE Season. Feuds in fase embrionale od ancora in attesa di maggior definizione, con un CM Punk (forse) in meno, ma con lo spettacolo, in ogni caso, pienamente garantito, al di là di tutto e di qualsiasi altro ostacolo si possa frapporre.

 

Mai come adesso, solo il main event per il titolo tra Batista e Randy Orton sembra già deciso, ma sarebbe pienamente giusto inserire nella contesa anche un meritevole Daniel Bryan (YES!YES!YES!) per un Triple Threat Match che si prospetterebbe molto più interessante.

 

John  Cena quasi certamente andrà contro Bray Wyatt, al suo debutto nello Showcase of Immortals. Undertaker (se torna) dovrebbe invece vedersela con Brock Lesnar, da lui tra l’altro mai sconfitto nelle precedenti sfide tra i due in altri ppv. Cody Rhodes e Goldust si affronteranno in un autentico Family Feud, mentre invece lo Shield quasi certamente si sfalderà, con Ambrose, Rollins e Reigns che dovrebbero affrontarsi in una sfida a tre con lo US title in palio.

 

Tutto il resto è ancora in alto mare e ci sono nomi altrettanto celebri che, se è per questo, attendono ancora un feud nella speranza di disputare anch’essi Wrestlemania.

 

In attesa di conoscere a quale card andremo incontro, mi sembra giusto proporre un riepilogo dei primi due anniversari storici di Wrestlemania: i dieci anni del ’94 ed i vent’anni del 2004

 

Buona visione

 

I primi dieci anni

 

Per l’occasione non uno ma due incontri per il titolo. All’assalto del WWE Championship detenuto da Yokozuna (che aveva strappato il titolo ad Hulk Hogan in un rematch a King of The Ring ’93) Bret Hart e Lex Luger, vincitori ex aequo della Royal Rumble ’94.

 

Un regolare sorteggio decide che sia “The Made in USA” Lex Luger, ex narcisista arrogante e preso da sé ed ora nuovo eroe americano, a giocarsi la “title shot” per primo. Special guest referee della contesa Mr. Perfect, al suo rientro dopo una pausa durata diversi mesi. Vecchi nemici giurati, avversari fino alla scorsa edizione di Wrestlemania, Curt Hennig fa valere la sua profonda antipatia per Luger, facendogli perdere inspiegabilmente il match per squalifica.

 

Nel frattempo Bret Hart, per non avere vantaggi di alcun tipo, affronta anche lui un duro match, una particolare sfida che vede nei panni di avversario suo fratello Owen Hart, che gli aveva voltato le spalle in seguito alla loro sconfitta contro The Quebecers alla Royal Rumble in un match valido per le cinture WWE di coppia. E senza che nessuno se lo aspetti, il piccolo Owen, dato per sfavorito, si aggiudica invece la vittoria della sua vita, una vittoria che di lì a poco lo avrebbe proiettato nell’olimpo del wrestling.

 

Bret resta alquanto deluso da una sconfitta piuttosto imprevista, ma nonostante questo ha modo di prendersi le sue dovute soddisfazioni. Poco dopo, infatti, tocca a lui lottare per il titolo contro Yokozuna. Ed anche stavolta c’è uno special guest referee, Rowdy Roddy Piper, un gradito ritorno per i fans. La sorte stavolta non arride al campione in carica. Yokozuna cade dalle corde mentre era intento ad eseguire il suo “banzai drop”, permettendo ad Hitman di schienarlo. Bret Hart si riprende così quel titolo che lo stesso Yokozuna gli aveva tolto, giocando sporco, a Wrestlemania di un anno prima.

 

“Macho-Man” Randy Savage batte l’ex amico Crush in un “Falls Count Anywhere Match”, uno speciale tipo di incontro dove gli schienamenti erano consentiti in qualsiasi parte dell’edificio. Prima volta che si assiste ad un match del genere in un’edizione di Wrestlemania. Ma soprattutto l’epitaffio della lunga carriera a Stamford di Savage, trasferitosi alla WCW qualche mese dopo. Alla WWE non lo rivedremo mai più.

 

In un tag team match misto, Bam Bam Bigelow (che mancava allo “Showcase” da sei anni) & Luna Vachon, sua pazzoide ed orripilante accompagnatrice, sconfiggono Doink The Clown & Dink (Tiger Jackson), suo piccolo e fedele accompagnatore. Alundra Blayze (Madusa Miceli) si conferma WWE Woman’s Champion battendo Leilani Kai. Erano circa otto anni che il titolo di Campionessa Femminile non veniva più difeso in ppv.

 

Dopo un assenza di circa un anno e mezzo, si rivedono i chili di Earthquake, vincitore contro Adam Bomb (Bryan Clark) in soli 27 secondi! MOM (Mabel & Mo), pachidermi di colore danzanti a suon di rap, hanno la meglio, ma solo per count out, sui Quebecers (Jacques & Pierre), fanatici canadesi sulla vita dei quali restano, quindi, ben salde le WWE Tag Team belts.

 

Merita una particolare menzione uno dei migliori incontri mai realizzati in ppv in tutta la WWE History, il “Ladder Match” valido per l’IC belt tra il campione in carica Razor Ramon ed HBK Shawn Michaels. Una tipologia di match, alla sua prima speciale apparizione allo “Showcase”, dove per vincere risulta necessario raggiungere la sommità della scala ed agguantare l’IC belt tenuta appesa dall’alto. Definire tale sfida uno dei migliori capolavori mai creati dal Booking Team WWE sarebbe forse un po’ poco. Un misto di tecnica, agilità, spettacolarità. Due wrestlers dal grande carisma che danno vita ad un incontro epico e probabilmente irripetibile, incontro che vede Razor Ramon salire in cima alla scala della vittoria e riconfermarsi IC Champion alla fine di una lunga ed estenuante lotta.

 

I primi vent’anni

 

Main event un particolare “Triple Threat Match” per il World Heavyveight Championship che vede Chris Benoit (vincitore della Royal Rumble 2004) sconfiggere Triple H (campione in carica) ed HBK Shawn Michaels (nel main event di Wrestlemania sei anni dopo l’ultima volta). Per il WWE Championship, “Latino Heat” Eddie Guerrero, che aveva clamorosamente tolto il titolo a Brock Lesnar (No Way Out), difende con successo la cintura dall’arrogante Kurt Angle, seppure alla sua maniera, ovvero mentendo, rubando e imbrogliando. Tornano a sfidarsi “The Brothers of Destruction”, Undertaker e Kane, con il primo che rientra, dopo una lunga e spasmodica attesa, nei panni del “dead man”. Kane, alla Survivor Series 2003, era costato al “fratello” il “Buried Alive Match” contro Vince McMahon, facendolo seppellire vivo e credendo di essersene liberato per sempre. Fino a quando tetri e sibillini messaggi non hanno iniziato a tormentare “The Big Red Machine”. Distraendolo, facendogli perdere la concentrazione e talvolta, come nel caso della Royal Rumble, persino qualche match. Taker sconfigge il fratello e consuma così la sua vendetta.

 

L’amore per una donna (Trish Stratus) mette contro due amici e tag team partners, Chris Jericho e Christian, con quest’ultimo che ha la meglio su Y2J grazie proprio all’interferenza, in suo favore, della bella Trish, che volta clamorosamente le spalle a Jericho, dato per favorito. Prima Wrestlemania per il “rapper” John Cena, che conquista lo US Championship battendo l’energumeno Big Show. Per la prima volta in ppv si affrontano Goldberg e Brock Lesnar, le due macchine distruttrici della federazione. Brock era costato a Da Man l’eliminazione alla Rumble. Dal canto suo, Goldberg invece aveva fatto perdere a Lesnar il WWE title a No Way Out contro Eddie Guerrero. A tenere il tutto sotto controllo un referee d’eccezione quale Stone Cold Steve Austin. Clamorosamente, entrambi i contendenti, che avevano già deciso, precedentemente di lasciare la federazione, vengono sommersi di fischi e cori di disapprovazione, inneggiando al solo Austin. In una clima alquanto surreale, Goldberg batte Lesnar, ma entrambi finiranno vittime della Stunner di Austin tra il tripudio del pubblico.

 

I tre quarti dell’Evolution (Randy Orton, Batista, Ric Flair) sconfiggono due icone al loro rientro in ppv, The Rock & Mick Foley, ovvero l’indimenticata Rock’n Sock Connection, riformatasi per l’occasione. Torrie Wilson & Sable battono Stacy Kiebler & Miss Jackie in un “Playboy Evening Gown Match” valido, più che altro, come piacevole ed attraente spettacolo di esibizione.

 

Rob Van Dam & Booker T difendono le cinture di coppia di Raw contro Dudley Boyz (Bubba Ray & D-Von), Garrison Cade & Mark Jindrak e La Resistance (Renee Dupree & Robert Conway); nella stessa tipologia di match Rikishi & Scotty Too Hotty battono APA (Farooq & Bradshaw), Basham Brothers ( Danny & Doug) e The World’s Greatest Tag Team (Charlie Haas & Shelton Benjamin) rimanendo così campioni di coppia di Smackdown.

 

Victoria batte Molly Holly (che per contratto perde la sua folta chioma) conservando il WWE Woman’s title. Impresa eroica di Chavo Guerrero, che non è da meno rispetto al ben più celebre zio Eddie, conservando il WWE Cruiserweight title, in una sorta di Gauntlet Match, contro ben nove avversari: Rey Mysterio, Tajiri, Akio, Funaki, Jamie Noble, Nunzio, Billy Kidman, Shannon Moore ed Ultimo Dragon.

 

Oggi

Sarà mai all’altezza il trentesimo anniversario di Wrestlemania? Le premesse, visti gli ultimi accadimenti, non sembrerebbero delle migliori, giacchè l’inatteso addio di Punk ha di fatto rimescolato una card che sembrava già approntata. Rimanendo fiduciosi, non ci resta che attendere.

Tanto si sa che Wrestlemania, in fondo, è come Sanremo: comunque vada, sarà un successo!

 

Alberto “The Crow” Ferrero