Salve a tutti ragazzi di Zona Wrestling. Quest’oggi parleremo della Global Force Wrestling con una intervista doppia perché metteremo a contatto i due maggiori reporter e conoscitori della federazione fondata da Jeff Jarrett e che dall’inizio di quest’anno ha preso definitivamente il posto della defunta TNA: il nostro Mauro “The Chosen One” Sudati e Aldo Fiadone, in “prestito speciale” da TuttoWrestling.

Ho posto loro otto domande sul passato il presente e il futuro della TNA/GFW, un loro pensiero su cosa è accaduto e come potrà proseguire il lavoro nei prossimi mesi. Una bella sfida tra i due ragazzi che lancia una nuova era per Zona Wrestling. Siete pronti? Buona lettura!

1) Riassumi Destination X in poche righe, cosa è stato e dove ha portato la GFW?
Aldo Fiadone: Destination X è stato un evento molto importante per la compagnia dando nuovamente visibilità ad uno show che, purtroppo, non è sempre live per svariati motivi.
La card creata per l’evento è stata buona ed i suoi match altrettanto; dispiace aver visto stravolta la storyline per il titolo mondiale, ma la sorpresa del ritorno di Jim Cornette porta una luce positiva sulla compagnia e sul suo spettacolo settimanale.

Mauro Sudati: Destination X è stata una buona puntata live di Impact che ha regalato dei buoni match, che potevano esser migliori, ed hanno portato alcuni ritorni come quello di Jim Cornette per iniziare al meglio la serie di puntate che porterà la GFW al PPV più importante dell’anno: Bound For Glory

2) Ti manca la TNA? La sua gestione, tutto il carico di speranze e di delusioni che si è portata dietro..
AF: Ho iniziato a seguire la GFW dodici anni fa e devo ammettere che il frangente di tempo che va dal 2005 al 2009 è letteralmente immortale. Serie di match straordinari settimana dopo settimana e PPV che, quasi ogni mese, si rivelavano imperdibili. Da un lato mi manca molto quella GFW che, a suo tempo, era conosciuta come Total NonStop Action “The New Face of Professional Wrestling”; d’altro canto rimango fiducioso perché al timone è tornato colui che l’ha portata all’apice, Jeff Jarrett, ma – e ci tengo a precisarlo – non dimentichiamo i sacrifici economici che DIxie Carter ha dovuto fare, senza di lei l’allora TNA ed attuale GFW sarebbe morta dopo neanche due anni d’attività.

MS: Un po’ si soprattutto perchè son cresciuto con la TNA ai tempi ancora su GXT e la speranza era quella di vederla come una valida alternativa alla WWE. Speranza che ancora c’è anche se è molto più difficile rispetto a 10 anni fa considerando che ci sono altre realtà sul palcoscenico mondiale, i vari problemi della TNA/GFW che ha avuto una gestione a tratti fin troppo folle e il continuo espandersi del monopolio della WWE

3) Cosa hai pensato quando la TNA è diventata GFW?
AF: Dopo il primo anno dell’era Hogan-Bischoff la TNA si è caricata addosso una quantità inumana di cattiva pubblicità. Le scelte di booking non erano le migliori (L’intero 2011 e 2013 sono state un obbrobrio) e la gente si è subito stufata di star dietro a quella che doveva rivelarsi la migliore alternativa se non la nuova rivale della WWE. Dixie Carter, prima da sola e poi con Billy Corgan, ha provato a rimettere la nave sulla giusta rotta, per certe cose (Il booking) ci è riuscita sufficientemente, per altre cose (L’economia) ha peggiorato la situazione. Duole ammetterlo, ma la TNA aveva bisogno di un cambio di rotta importante ed un nuovo nome era quindi doveroso. La sigla GFW, tra l’altro, è una buona scelta, sia perché la Global Force Wrestling non ha concluso nulla di eccezionale nei suoi primi tre anni di attività (A parte una serie di live events e tapings TV in quel di Las Vegas nel 2015 e che ora stanno andando in onda come PPV ONO suddiviso in quattro parti ndr) evitando quindi di esporsi in modo troppo “vistoso” e di crearsi la cattiva pubblicità che poteva rischiare considerando il roster non all’altezza di una big o comunque di una rivale dell’allora TNA. Un nome fresco che contiene anche il concetto stesso della compagnia e cioè uno show GLOBALE grazie alle sue collaborazioni con AAA, Pro Wrestling NOAH, Crash e WOS.

MS: La prima reazione è stata un po’ di tristezza visto che mi ero ormai affezzionato al nome TNA nonostante ritengo giusta la decisione di Anthem di provare a distanziarsi da quel brand visto il suo recente passato. Allo stesso tempo ho provato un po’ di speranza visto il ritorno al comando di Jarrett, visto che i migliori momenti della TNA hanno visto Jarrett ed i suoi uomini fidati al commando della compagnia.

4) Qual è il percorso che deve fare la GFW per poter acquisire un po’ di potere tra i fan? Gli ascolti sono discreti ma sempre ancorati allo 0,1; le finanze sono gestite bene; le storyline procedono anche se talvolta no in maniera logica. Cosa serve?
AF: Il percorso intrapreso da Jeff Jarrett e soci è diretto su quella che sembra una buona via, ma per far andare avanti una compagnia serve la visibilità; la tale, delle volte, riesce a portarla un nome di spicco (La firma di Hulk Hogan con la TNA portò tanta pubblicità e quindi molti soldi nelle casse della compagnia) oppure un buon rapporto con i dirigenti di un canale televisivo e, soprattutto, la reputazione del proprio prodotto. Tre anni fa Spike TV decise di abbandonare la TNA perché intenzionata a cambiare la programmazione del proprio canale TV, stessa sorte che toccò con Destination America. La verità è ben diversa, nel primo caso Spike lasciò la TNA perché stufa di non aver raggiunto il 2.0 di ratings fisso settimanale che, sia Hogan che Carter, promisero all’emittente. Nel secondo caso fu una lettera “offensiva” di Dixie Carter spedita erroneamente ai dirigenti del canale oltre che alla reale volontà di Destination America di cambiare il proprio palinsesto (Motivo per il quale rimossero anche la ROH ndr) e questo fa capire quanta confusione ci fosse negli uffici di Nashville. La GFW se vuole tornare grande non deve solo ingaggiare ottimi nomi e scovare talentuosi talenti – Cosa doverosa – prima che li rubi la WWE per la “Collezioni di figurine di Triple H”, ma deve assolutamente firmare un contratto TV con un canale come Spike TV (Cosa già fatta per il Regno Unito), cioè con un emittente che le permetta una buona dose di visibilità e quindi la condizione che tutti i fan di wrestling diano realmente una seconda possibilità alla Global Force Wrestling.

MS: Sicuramente hanno bisogno di continuare ad offrire un prodotto godibile ed è un buon inizio per cercare di riguadagnare la fiducia di quei fans che una volta seguivano il prodotto e riguadagnare la fiducia dei fans non è semplice. Allo stesso tempo avrebbero bisogno anche di sistemare il roster in alcuni zone, come ad esempio la categoria tag team che non sta brillando particolarmente. Poi alla GFW servirebbe anche una buona dose di star power per richiamare i fans a seguire gli show, visto che manca il nome che può portare nuovi o vecchi spettatori.

5) Desmond Xavier ha vinto la Super X Cup. Pensi sia lui il nuovo AJ Styles?
AF: Dezmond Xavier è un talento di una bravura mostruosa, tutti i match della Super X Cup sono stati grandiosi, solo la finale si è rivelata sotto tono e forse perché ci si aspettava davvero troppo a causa di quanto visto in precedenza. Paragonarlo già adesso ad AJ Styles sembra esagerato, ma è il primo pensiero che viene in mente a tutti coloro che, come me o come te mio caro Simone, seguono la TNA fin dai primissimi anni d’attività. Lui, EC3, i nuovi LAX, Eli Drake, Sienna, Rosemary, Allie, Taryn Terrell, Lashley, sono solo alcuni delle recenti creazioni di successo della compagnia che, anche negli anni più oscuri, è riuscita a tirar fuori un prodotto sufficiente con wrestler capaci di fare grandi cose. Non è un caso che Drew Galloway sia tornato in WWE vincendo il titolo di NXT e se questo è successo il merito è di Dixie Carter e Billy Corgan che nell’arco di due anni e mezzo hanno portato sugli schermi un prodotto utile alla creazioni di talenti di successo. Delle volte scrivere parole del genere che, per alcune cose, difendono l’operato di Dixie Carter, attirano molte critiche e, quando capita, offese, ma è la realtà dei fatti e se non fosse per lei o Corgan o il booking team di allora non avremmo avuto alcun EC3, Galloway o Drake o Lashley. Tornando a Dezmond Xavier, la speranza è quella di vederlo coinvolto in situazioni di pregiata fattura sia per la sua carriera che per il futuro della compagnia.

MS: Penso proprio di no. Dezmond è un ottimo lottatore, ha vinto la Super X Cup a sorpresa, visto i nomi coinvolti, ma meritamente poiché un lottatore su cui lavorare per il futuro. Però al momento non vedo nessuno, anche in altre realtà, che può diventare il nuovo AJ Styles o nuovo Samoa Joe, visto che sono degli atleti unici nel loro genere

6) Il nuovo acquisto è Johnny Impact, meglio noto come Johnny Nitro e Johnny Mundo. Il suo arrivo mi è parso una riedizione dell’arrivo di Jeff Hardy in TNA nel 2004. Cosa pensi possa dare alla federazione? Credi che vincerà subito il titolo? Se sì: non sarebbe l’ennesima situazione dove la GFW/TNA rincorre la WWE invece di costruire qualche stella in casa come i vecchi tempi? Se no: perché? Non pensi possa essere il “nome” che possa far riconoscere la federazione ovunque?
AF: Johnny Impact è un ottimo acquisto per la GFW che sta puntando vistosamente sui talenti affermati nel sud America e quindi nel territorio Messicano. La WWE sono anni che prova a creare un nuovo Rey Mysterio Jr. senza successo ed è di questo che deve approfittare il team di Double J e cioè riuscire a creare un prodotto composto da un numero ristretto, ma conosciuto e desiderato, dal pubblico messicano che, vuoi o non vuoi, presenzia costantemente agli spettacoli di wrestling e la dimostrazione è dimostrata dalla Crash che si ritrova ben 2.500 fan praticamente ad ogni show. Questa mentalità di Double J è giusta e potrei ricollegare il seguente discorso alla risposta numero 4 perché, alla fine dei conti, un progetto del genere è comunque uno di quelli che contribuisce a portare nelle proprie tasche la visibilità ed i soldi cui si ha bisogno. Se Johnny vincerà fin da subito il titolo GFW non posso assicurartelo, quello che adesso dobbiamo goderci è il trionfo di Eli Drake che, nonostante abbia vissuto dei mesi sotto tono, ha comunque raggiunto un successo importante confermando la creazione di un altro top name “nostrano” da parte della compagnia.

MS: Johnny Impact/Mundo è un ottimo colpo per la GFW, soprattutto per quanto fatto vedere in quel di Lucha Underground rispetto al precedente stint a Stamford. É un atleta completo che è maturato molto rispetto al passato ed ha anche sistemato alcune lacune nell’extra ring che aveva un tempo. Credo che vincerà il titolo ed in quel di Impact si è visto che non ha vinto il titolo al debutto, cosa che in passato è successa con altri ex WWE, segno che le cose son cambiate o ci vogliono semplicemente illudere per riguadagnare proprio la fiducia dei fans come si parla prima, visto che la TNA è sempre stata presa di mira per l’uso degli ex WWE. Mundo può esser il nome giusto per rappresentare la federazione visto che al momento è pure campione a LU e Triple AAA e vincendo il titolo GFW raggiungerebbe qualcosa di storico

7) Dai un voto a questi primi 6/7 mesi di Global Force Wrestling in tv
AF: Il discorso da fare a riguardo è abbastanza complesso e sono sicuro che i lettori riusciranno a seguirlo a dovere.
LATO ECONOMICO:
La TNA è ufficialmente morta con i tapings TV successivi a Bound For Glory 2016, da allora Anthem finanziò in modo completo la compagnia che però era ancora gestita da Dixie Carter ed il suo team. La vera nuova era della TNA nasce a Marzo 2017 dove, oltre al cambio nome, si verificano nuovi arrivi e grandi ritorni nonché vicende dal gusto agrodolce.
La GFW ha portato in scena un prodotto in evidente costruzione e quindi di non alte pretese considerando che la maggior parte dei soldi che il gruppo Anthem ha dovuto sborsare sono stati utilizzati per risanare la pessima economia della federazione di Nashville.
Più soldi sono stati “buttati” per risanare i debiti e meno soldi vi erano a disposizione per ingaggiare nuovi talenti.
Servirà quindi ancora del tempo per completare un roster già avviato su una buona via grazie alle collaborazioni già citate nelle precedenti risposte.

LATO BOOKING:
Dal punto di vista creativo la musica non cambia molto, da Marzo a Slammiversary la compagnia ha puntato tutta se stessa su Alberto El patron ed i LAX riuscendo a portare in scena due vicende ottimali, ma ridimensionando gente come EC3 o Magnus o Matt Morgan che avrebbero meritato altre opportunità. Vi è stato lo scioglimento della Decay causa l’approdo di Crazzy Steve in WWE così come il DCC che ha visto la fine prima ancora di vedere la vera luce del successo. Peccato, in alcune cose la GFW poteva fare molto di più, ma con un tragitto avviato e ancora in evidente costruzione è difficile riuscire da subito a mandare in scena un prodotto davvero imperdibile.
Bisogna anche considerare che gli addii di Drew Galloway e degli Hardys hanno influenzato la situazione dato che su di loro c’erano dei piani già costruiti oltre che delle ingenti somme di denaro sul tavolo.
L’importante è aver riportato in scena la COERENZA, quella sconosciuta ad Hogan e Bischoff, ma tornata ad essere masticata da circa tre anni in quel di Nashville, almeno in larga parte.
GFW Impact è uno show buono che riesce a mettere a suo agio il telespettatore molto meglio di un episodio di RAW o dello SmackDown Live dell’ultimo periodo o ancora dei confusionari episodi della ROH, in molti non riescono ad ammetterlo, ma è la realtà dei fatti.

Il mio giudizio è quindi un 6.5, una sufficienza piena per quanto mostrato e qualche decimo in più per le difficoltà affrontate nei mesi. Strada tortuosa, ma percorso che con un serio ed accurato lavoro può portare nuovamente alla gloria.

MS: Darei un 7 visto che il prodotto si è lasciato sempre guardare ed anche considerando che Slammiversary è stato un ottimo PPV. Voto più basso rispetto ai primi mesi TNA del 2016 però l’anno scorso il roster era migliore ed in questo periodo erano nel bel mezzo della saga dei Broken Hardys

8) Cosa è mancato alla TNA per fare il salto di qualità? Non parlo necessariamente dell’era Hogan che ha portato luci e (tante) ombre. Parlo del periodo precedente quando la compagnia faticava ad uscire dal suo recinto e gli ascolti si attestavano sempre sull’1.2 di rating.
AF: è mancata la coerenza dei telespettatori che hanno spesso criticato il prodotto solo perché nel backstage presenziava Vince Russo. Il problema della TNA del 2002-2009 non fu il booking o il prodotto on screen, quelli erano superiori anche alla WWE in diversi casi, il vero problema furono l’economia fin da subito insufficiente e le critiche molte volte ingiuste dei fan. Lo scenario TNA è sempre stato un mix tra major ed Indie e forse anche questo ha “chiuso” le barriere ai nuovi fan ammaliati solo dal pubblico sito nelle grandi arene WWE e WCW. Onestamente quando penso a quei tempi – In particolare al 2005-2009 – sorgono tra i miei pensieri la Main Event Mafia (Mia stable preferita di sempre dopo NWO ed Evolution), Kurt Angle vs Samoa Joe, l’ascesa di AJ Styles, la Christian Colation, il regno titolato di Raven. Insomma, se vogliamo criticare in modo aspro e senza senso la prima vera TNA, bisogna cercare o il pelo nell’uovo oppure vedere i PPV settimanali tra il 2002 e 2004 che anche a causa dell’inesperienza di molti, non furono esaltanti come gli anni successivi.

MS: Potrei dire che alla TNA è sempre macata una buona dirigenza e sgamata come quella di Stamford però mi soffermo su come è mancata la capacità di prendere la decisione giusta al momento giusto e cercare di non accontentarsi della buona situazione del 2006-2009 e puntare a diventare seriamente una alternativa alla WWE. Ci hanno provato nel 2010 ma se da una parte debuttava Hogan dall’altra parte tornava Bret Hart per fare pace con HBK e poi iniziare il feud con Vince McMahon. Poi il tentativo non fu dei migliori e la gestione Hogan-Bischoff-Carter ha fatto più male che bene alla TNA e mandato a donne di facili costumi quanto fatto di buono negli anni precedenti.

Finale dedicato ad un saluto da parte di Aldo Fiadone a tutti i lettori di Zona Wrestling: ringrazio Corey per la collaborazione e quindi per la possibilità di trovarmi sulle pagine di ZonaWrestling.net uno di quei siti che, insieme a Tuttowrestling,com (Di cui faccio parte ndr) mi ha aiutato a curare negli anni la mia conoscenza sul mondo del pro wrestling. Seguo questo sport d’intrattenimento dall’età di sei anni e dal lontano 1999, anno dopo anno, ho sempre cercato di approfondire l’argomento grazie alla mia crescita. Il wrestling, se tutti riuscissimo a vederlo con un occhio ricco di sentimento ed entusiasmo, è un posto bellissimo ed il wrestling web dovrebbe solo unire tutti i membri dlela comunità, evitando quindi di trasformare il tutto quasi come le urla nei bar sugli errori arbitrali durante una partita di calcio.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.