L’esperienza di uno show live è sempre qualcosa di significativo, a prescindere dalla card.

Scopo di questo editoriale è far conoscere quanto avvenuto a Roma lo scorso 11 Novembre a chi purtroppo non era presente, e ripercorrere l’esperienza assieme a chi ha popolato il Palalottomatica. Più annoiato di Montezemolo, ecco a voi l’editoriale odierno!

Vedere la WWE Live è un’esperienza affascinante. Al di la dello spettacolo legato strettamente al fattore wrestling/lottato, ovviamente attagliato ad un house show, la cosa più bella, e che attendo sempre con ansia e trepidazione, è l’emozione legata al dare tridimensionalità e sostanza a personaggi a volte percepiti come immaginari, irraggiungibili, astrusi dal concetto stesso di realtà. Ovviamente so che Dean Ambrose, Cesaro e Paige sono persone “vere”, ma trovandomi a non più di 5 metri da loro non posso non soffermarmi sul loro sudore, sulle loro smorfie involontarie lontane dagli occhi indiscreti di una telecamera, sul loro carisma fisico che inevitabilmente li rende reali ed allo stesso tempo “larger than life”. E’ una tipologia di emozione tutt’altro che semplice, vista l’unicità di uno spettacolo unico nel suo genere come il wrestling.

Ad ogni modo, mercoledì mi sveglio con questo sottile senso di trepidazione. Cerco di non pensarci troppo, vado a lavoro e mentre vengo assorbito dalle mille problematiche guardo il telefono e noto numerose notifiche da parte dei miei due compagni di viaggio, il buon Luca Grandi e mio cugino. Holy Shit, sono già le 17 e 30! Senza colpo ferire mi armo della mia fedele Nikon e parto alla volta dell’Eur, gettandomi in quell’odioso budello di lamiere che è il Grande Raccordo Anulare. Magicamente riesco a percorrere 10 km in appena un’ora ed un quarto, e dopo aver raccattato Luca al volo parcheggio la macchina non molto distante dal “tempio”, non prima di aver elargito un cospicuo euro al parcheggiatore abusivo che di certo brinderà a suon di San Crispino alla mia salute.

Ci sono cose che caratterizzano gli eventi al Palalottomatica, un mix unico di ingredienti altresì non incastonabili. Il vapore denso pregno di grasso bruciato di salsiccia degli immancabili porchettari, genitori straniti che tengono per mano bimbi con maglie improbabili speranzosi di vedere Orton e Cena, adolescenti con shirt sbiadite dei Led Zeppelin e barbe incolte seppur tenere, bagarini intenti a guadagnarsi la giornata, venditori ambulanti che cercano inutilmente di propinare orribili maschere di Rey Mysterio acquistate in blocco nel 2006, ragazzine sovrappeso con maglie succinte ed autoreggenti sopra i leggins. In questo poetico marasma, finalmente riesco ad individuare il mio cuginetto ed assieme a Luca ci avviamo verso l’ingresso privilegiato del parterre. La maschera (l’unica brutta del folto mazzo) mi fa gli occhi dolci accompagnandomi al mio posto, e dopo una breve ricognizione al fine di individuare qualche volto nuovo, la piccola (ma densamente ottima) Jojo finalmente da il via allo spettacolo.

Ric Flair entry promo: vedere Ric Flair dal vivo è stato un momento caratterizzato da una certa sacralità, sarò sincero. Nonostante il discutibile mocassino ed in pantalone sgualcito, Naitch trasuda un carisma che va oltre le barriere linguistiche ed oltre la sua veneranda età. Ai miei nipotini racconterò che si, ho visto Ric Flair a Roma. Non ha detto o fatto una mazza, ma l’ho visto e tanto mi basta!

Il New Day sconfigge i Dudley Boys ed i Prime Time Players: Match mantenuto estremamente safe da tutte le parti coinvolte, dove a farla da padroni, nemmeno a dirlo, sono stati I New Day. Esilaranti le movenze ai limiti del soft porn di Big E, bellissimo vedere una 3D a match concluso effettuata dai leggendari Dudleyz. Sforzo sufficiente da parte di tutti e sei i partecipanti. Voto: 6+, Big Sexy.

Zack Ryder sconfigge The Miz: Un match che ha ben poco da raccontare, se non una considerazione amara. Mentre mi soffermavo sull’assordante silenzio del pubblico, pensavo che sul ring vi era un ex Campione WWE che ha fatto il main event di WM (all’epoca anche abbastanza giustamente) ed un ragazzo capace di andare super over senza la minima esposizione televisiva. Incontro un po’ legnoso, con una vittoria a sorpresa di Zack Ryder. Voto: 6-, We knew it.

Cesaro sconfigge Sheamus: Sheamus dal vivo è un mastodonte, ma questa non è una novità, mentre Cesaro invece ha un livello di definizione fisica ed una forza bruta assolutamente anormali. I due ci hanno dato dentro in modo anche abbastanza stiff in alcuni frangenti, non risparmiandosi assolutamente per intensità. Cesaro ha avuto il secondo pop più assordante della serata, e la sua Neutralizer è stata eseguita assolutamente alla perfezione: sempre bello infine sentire un tuo beniamino biascicare qualcosa nella tua lingua madre. Voto: 7-, Graasie.

 Charlotte sconfigge Paige e Alicia Fox in un triple threat match valido per il Titolo delle Divas:Paige dal vivo è INFINITA. Alicia Fox si difende egregiamente nonostante un taglio di capelli alla Naingollan, Charlotte è l’inquietante versione femminile del padre al netto dei mocassini…e Paige è letteralmente un capolavoro architettonico composto da acido deossiribonucleico. Il suo essere heel è legato a doppio filo ad una voluta sensualità PG che va dagli sguardi ai tentativi di schienamento, ed in prospettiva so che il match tra lei e Charlotte sarà sicuramente colmo di interazioni interessanti. La Campionessa ovviamente si conferma, approfittando dell’interruzione del sodalizio instaurato tra le due heel e sugellando il tutto con la sua devastante spear. Voto: 6+, Sempre sia lodato.

Demon Kane sconfigge Big Show in uno street fight match: facilmente prevedibile, da parte di chiunque, un ritmo davvero blando per questo street fight match decisamente poco street e poco fight. Kane ha avuto, inaspettatamente, un pop davvero notevole (4/5 della serata) così come il finale con una violenta chokeslam assestata su un tavolo ancora provvisto di talloncino riportante il prezzo. Anche Big Show, complice un simpatico siparietto comedy nel post match, ha ottenuto nella sconfitta un’ovazione da babyface: tutto sommato, meglio di quanto si potesse prevedere. Voto: 6, Get the table!

A questo punto l’ottima Jojo sancisce l’inizio dell’intervallo, e sul Titantron comincia a passare, tra miriadi di foto dei presenti nel palazzetto, anche il video della Conor’s Cure. Intanto io mi aggiro tra il parterre, e come per magia mi trovo davanti ad uno scazzatissimo Luca Cordero di Montezemolo, intento ad accompagnare (presumo) i nipotini a questo evento live. Dopo qualche foto di rito con fan abbastanza confusi, l’ex presidente della Ferrari, di Confindustria, vicepresidente Unicredit si siede come tutti i comuni mortali impiegati del catasto in attesa del prossimo match, nonostante potesse tranquillamente comprare tutti i biglietti del palazzetto per intimo gaudio. Povero Luca, davvero non sai cosa ti aspetta… 

Bo Dallas viene sconfitto da Curtis Axel prima ed R-Truth poi: In mezzo a questa caciara c’è anche un dance off davvero discutibile, ma c’è da dire una cosa. Se questo match fosse stato un “match qualsiasi”, probabilmente il palazzetto avrebbe cominciato a sbadigliare all’unisono. Invece Bo Dallas ha avuto il grande merito di guadagnarsi in modo quasi immediato le inimicizie di tutti i presenti (compreso Montezemolo), rendendo R-Truth un babyface piuttosto ben accolto dalla folla. La panza di Bo Dallas, infine, ha qualcosa di stranamente magnetico…non come le chiappe di Paige, ovviamente, ma in ogni caso magnetico. Voto 6: Tu si que vales!

Dolph Ziggler sconfigge Tyler Breeze: match della serata. Nearfall after nearfall, i due ossigenati contendenti hanno messo su un match buono per intensità ed ottimo per storia raccontata. Breeze ha dalla sua una piena padronanza del suo personaggio, ma temo che non potrà mai andare oltre il midcarding proprio alla luce dell’eccessiva dose di gimmick somministratigli. Summer Rae ha decisamente il suo perché, mentre ogni volta che vedo Ziggler dal vico mi chiedo: come ha potuto, la WWE, non rendere questo performer un main eventer fatto e finito. Ci sono alcuni atleti che, al di la di tutto, hanno un’aura diversa, e quando fanno il loro ingresso l’atmosfera del palazzetto cambia: lo sperimentai con Orton, Cena, Punk, Jericho…e Ziggler non è assolutamente da meno. Voto 7: Magnum.

Dean Ambrose sconfigge Kevin Owens via DQ: altro match di spessore assoluto, penalizzato solo dalla necessità di non poter mandare over pulito Ambrose senza comportare uno sprecato cambio di Titolo. Per Ambrose ed Owens si estende il discorso fatto poc’anzi su Ziggler: quando sono entrati loro l’atmosfera è cambiata, così come è cambiato il livello di coinvolgimento emotivo del pubblico presente. Da segnalare il suicide dive di Ambrose, il pop della serata per lui, un superplex di Owens e la fase finale in cui tutti i babyface hanno accerchiato il povero KO, subissandolo di finisher. Voto: 7-: Incomplete.

Pensieri sparsi:

– Jojo è decisamente più gradevole e meno scazzata del buon Tony Chimel;

– Cesaro è in possesso di una forza fisica allucinante;

– Il popolo Italico sta man mano acquisendo confidenza con la lingua inglese (cosa assolutamente lontana dalla realtà, ad esempio, di otto anni fa);

– L’igiene è nemica dell’adolescente mark generico medio;

– Vi ho già detto che Paige dal vivo fa spavento? Non perché è una cosa assolutamente da rimarcare;

– Hanno vinto tutti i babyface, in genere almeno uno o due heel la spuntano;

– Ambrose sarà, entro i prossimi 6 mesi, WWE Champion. Believe that!

Un’altra esperienza live va agli archivi. Saluto mio cugino, saluto Luca (ci rivedremo sicuramente ad Aprile a Firenze) e mi avvio verso la macchina. Per tornare nel mio modesto giaciglio, impiego appena un’ora e quarantacinque…vado a letto stanco, ma ne è valsa la pena: al di la della card a cui si può dare un robusto 7-, al di la dei talenti che purtroppo non hanno potuto partecipare al tour per motivi vari ed al di la della odiosa tradizione costituita da bimbi che assiepano la mia visuale, ancora una volta sono felice di poter conservare nuovi ricordi legati a questa passione che accumuna me e chi è arrivato alla fine di questo articolo. E’ bello poter pensare, guardando Raw, che questi fantastici personaggi sono stati a pochi metri da me, così vividi e reali.

“Vabbè sei andato ad un live a Roma, non a Wrestlemania!”.Avete ragione, ma ogni tanto questi avvenimenti contribuiscono a dare nuova linfa ad una delle passioni che più riempie le mie giornate tra podcast, articoli e show settimanali.

Ci vediamo a Firenze ragazzi!

Danilo

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.