E' il momento dei voti del web insider più tagliente, spietato ed irriverente del web, KingHunter7. Allacciate le cinture, tutto è pronto per i voti e le valutazioni di WWE Payback 2014!

United States Championship – Sheamus © Vs. Cesaro: 6,5
Buon opener con un finale debole ma obbligato (chi ha programmato questo feud è pazzo furioso). Personalmente mi aspettavo di più però, per l’abilità dei due contendenti che hanno stili differenti ma estremamente compatibili: era la sfida tra un wrestler molto solido e intenso come l’irlandese e uno di quelli che sa fare un po’ tutto (lo svizzero). Tutto condito da una salsa di internazionalità “very european” che non guasta mai. Il match è senza dubbio stato interessante sotto vari aspetti, ha avuto un minutaggio onesto (oltre gli 11’) ma non ha trovato quel guizzo per fare il salto di qualità. Buona chimica, qualche combinazione da highlight (l’european uppercut in volo è stato il momento più spettacolare) ma nessun climax che ha portato verso il finale interlocutorio. Sono cambiati i tempi: un tempo si proteggevano i face con sconfitte sporche, ora lo si fa con gli heel che di fatto sono più tifati dei buoni.
E’ chiaro che il futuro di Cesaro sia radioso: ha un parco mosse unico in WWE (mosse moderne mischiate ad alcune molto old school) e questo viene apprezzato dal pubblico che lo supporta in maniera quasi mark. Toccherà poi alla WWE decidere se cavalcare il volere popolare e splittarlo da Heyman oppure cercare di costruire un heel da main event (vista la carenza evidente). E a proposito di turn c’è da pensare anche a Sheamus: da face rende la metà di quanto renda da cattivo. Già non è un trascinatore, in questa situazione è un midcard e nulla più.
Winner: Sheamus

 

Goldust & Cody Rhodes Vs. Ryback & Curtis Axel: 6
Ero molto pessimista su questo incontro che invece è scivolato via in assoluta tranquillità. Chi si aspettava il turn di Cody sul fratello è rimasto deluso solo in parte: avverrà nel giro di un mese e la faida si scatenerà in un match a SummerSlam. Goldust continuerà a cambiare partner e perdere e Cody lo accuserà di essere lui l’anello debole della coppia (aggredendolo fisicamente). Vittoria di prestigio per Ryback e Axel contro due ex campioni: ma con i titoli di coppia incastrati tra Uso e Wyatt diventerà ben difficile da concretizzare in un micro push (che, parere mio, per altro non meritano).
Winner: Ryback & Curtis Axel

 

Rusev Vs. Big E.: 5,5
Duecento secondi di match: un suicide dive spettacoloso e poco altro. Perché inserire questa roba in PPV lo sanno solo i soliti bookers “strafatti e ubriachi” (cit) della WWE… Rusev è materiale da PPV? No. Almeno non ancora. La costruzione del suo personaggio – nonostante una Lana da trivellare come non ci fosse un domain – è scadente. Un bulgaro filorusso che inneggia a Putin e che vince finte medaglie d’oro di merito. Cara WWE, potrai pure convincere il tuo pubblico ignorante americano ma a noi del Vecchio Continente non ci farai mai fessi. Le quotazioni di Big E. sono in caduta libera. Amico di Cena o no la WWE lo sta usando come carne da macello.
Winner: Rusev

 

Bo Dallas Vs. Kofi Kingston: porcata
Perché mai Kane si dovrebbe occupare di questi due è mistero (sì, è fuori controllo, lo abbiamo capito. Ma solo quando ha voglia). KK è lo Shelton Benjamin scarso della decade 2010, Bo Dallas è un face irritante  come un heel – sia chiaro, è questo che fa pensare alla WWE che Bo sfonderà – e con il carisma di un fagiano putrefatto a bordo strada – c’è chi tutto e chi niente, vero Bray? -.
Winner: No contest

 

Intercontinental Championship – Rob Van Dam Vs. Wade Barrett ©: 6+
Un gradino pieno sotto l’opener ma con una folla molto partecipe. RVD è un ex fuoriclasse, BNB un personaggio in rampa di lancio. Ci fosse uno straccio di feud dietro poi, sarebbe tutto più omogeneo, più apprezzabile e più funzionale alla crescita di Barrett, la cui gimmick è un successo evidente in questa zona della card (giustificarla nel main event sarà un’impresa). BNB sul ring appare ancora molto indietro rispetto ad un livello da presenza fissa in PPV e ho il sospetto che non migliorerà mai un granchè: sono da anni che si ripetono le stesse cose sul suo conto senza vedere dei progressi e la sua “legnosità” resta immutata.
Winner and STILL Intercontinental Champion: Wade Barrett

 

Daniel Bryan/Brie Bella/Stephanie McMahon angle: 5
Peggio della recitazione di Brie solo quella di Alberto Tomba in “Alex l’Ariete”. L’”I Quit” meno credibile della storia del wrestling che rovina una storyline che è riuscita a sfangare bene l’infortunio di Danielson. La moglie – modella che non aspirava certamente di fare la wrestler – che rinuncia alla fama per permettere al marito di continuare il sogno cullato una vita. Molto romantico, eh. Perché poi Steph (memorabile la sua battuta su Punk, la ragazza ha lo spettacolo nel sangue) sia fuggita di fronte ad un semplice schiaffo resta forse il gesto più misterioso…

 

Last Man Standing Match – John Cena Vs. Bray Wyatt: 6/7
Siamo di fronte ad uno degli incontri più controversi della storia del più che controverso Cena. Un wrestler catalizzatore (lo ammetto, dopo anni di insulti ho imparato ad apprezzare davvero anche il suo modo di lottare: cava sempre fuori qualcosa di buono da ogni avversario, anche Kahli), protetto dai bookers manco fosse un bimbo disabile in un campo di battaglia. La premessa è d’obbligo: non sono un estimatore dei match super caotici (e questo lo è stato), ma nessuno più dire di non essersi divertito in questa occasione di delirante overbooking e spot fest senza un perché apparente. Per questa ragione sono dell’idea che questo match vada promosso nei voti ma con riserva (nella sostanza). Usos spettacolari: spot su spot assolutamente random per garantire l’high flying che mai avrebbero potuto chiedere a Cena e Bray e per concedere loro un po’ di riposo (Wyatt non mi sembra fisicamente in grado di combattere 24’ senza diverse soste); Harper si dimostra pronto al salto di qualità e sono convinto potrà fare bene anche quando la Family non esisterà più; un pochino indietro invece Rowan che mi sembra il più acerbo nel giro e che verrà testato quando diventerà campione di coppia (a breve). Nota negativa sicuramente l’arbitraggio, molto disattento (ma non per assicurare l’overbooking) e superficiale (conteggi interrotti a caso) che ha tolto molto ad un occhio attento.
Ma parliamo del match nel dettaglio e iniziamo con le considerazioni: il successo è di Cena ma il vincitore è Bray Wyatt che ha dimostrato di poter competere con l’icona della federazione, portando avanti lui il feud con i suoi promo accattivanti e di avere ormai in pugno il pubblico (che canta a comando). Se la WWE non è pazza gli consegnerà il titolo a SummerSlam e lo consacrerà top heel in fretta. Il match è andato lungo di diversi minuti, probabilmente per l’assenza di Daniel Bryan che ha costretto ad allungare i tempi dei due main event: il match si sarebbe potuto chiudere ben prima (18/20’ potevano bastare) ma questo in chiave mark torna a vantaggio di Bray, sconfitto solo al limite della mezz’ora. Il match ha dato tutto troppo presto: finisher usate dopo appena 7’40’’ quando invece la presenza dei 4 wrestler agli angoli avrebbe permesso di allungare quei tempi per Sister Abigail e AA. Insomma tante sbavature per un match che ha osato anche troppo. E che ha trovato nel finale la degna conclusione di un feud equilibrato – spero che questo fosse l’ultimo atto, con Cena spostato altrove e con Bray che inizia a farsi vedere intorno alla cintura -: Cena per vincere ha dovuto usare un trucco, seppellire Bray sotto un armadio. Come con Cesaro: una sconfitta giustificabile del cattivo. Il cielo è sempre più blu.
Winner: John Cena

 

Divas’ Championship – Paige © Vs. Alicia Fox: 5,5
Se non la piantano di mettere Paige in posizioni scomode della card e farle fare 2 mosse a match, non sarà mai accettata dal pubblico come campionessa credibile. Ma il pubblico per ora le guarda gambe e sedere e quindi il problema non si pone.
Winner and STILL Divas’ Champion: Paige

 

Six Man Tag Team Elimination Match No Holds Barred – The Shield Vs. Evolution: 7
“Clean sweep” si direbbe all’AT&T Center di San Antonio (siamo tutti per gli Spurs, vero? #HeatMerdismo). La madre di tutti i push per lo Shield che diventa la regina di tutti i push per il mio pupillo Tyler Black che con il turn di Raw ha nelle mani l’occasione della vita. Quella che passa una sola volta. Il match ha ricordato molto quello di Cena: tanto caos poco organizzato (qui addirittura nella fase iniziale sembrava un tornado 3 vs. 3), tanti spot buttati un po’ qui e un po’ lì, l’azione fuori dal ring che serve a svoltare l’incontro. E’ proprio Rollins a volare sull’Evolution e girare le sorti di un match che sembrava segnato (guarda caso, come ad ER e guarda caso è lui a turnare, è evidente che questa sarà la ragione che verrà usata, di un uomo stanco di sacrificare il proprio corpo in azioni folli) e che consacra la nuova generazione e stronca quella vecchia (chi ha riportato Batista/Bootista/Bluetista in WWE ha bevuto assenzio per una notte intera). La gestione del feud è stata perfetta: con Batista via (a proposito, tornerà da face dopo aver perculato HHH a Raw? Unico sussulto del pubblico dal suo ritorno), era giusto dare il 3-0 allo Shield e con questo modus operandi, con tre eliminazioni in pochi minuti per non avere la giustificazione dell’aver giocato ad handicap (3 vs. 2 e 3 vs. 1). Sembrava quasi doveroso trovare due wrestler da affiancare ad Orton (l’unica soluzione mi sembrava la Legacy con Ted DiBiase e Cody Rhodes, impegnati però altrove) per la vendetta, ma la WWE ha stupito tutti con una scelta coraggiosa che, mio modesto avviso, pagherà dividendi. Seth è pronto a spiccare il volo: in questi mesi si è tolto il fantasma di Cm Punk da dosso, è diventato il vero leader dello Shield – è il più cresciuto –  e chi lo ha seguito in ROH sa di che pasta è fatto.
Winner: The Shield

 

PPV: 6
Card piuttosto moscia. Non si poteva attendere molto di più. Il ppv è criticabile in diversi modi (overbooking e caos non mi entusiasmano mai sul ring, sono un purista) ma è stato uno show che, seppur scontato nei risultati, non è stato affatto noioso e con un pubblico “in gaina”. Qualità che garantiscono la sufficienza allo spettacolo. La mia paura è che con la nascita del network e la quasi scomparsa della vendita “porta a porta” dei PPV (chi pagherebbe un PPV 50 $ quando può averlo incluso in un pacchetto a 10 $ al mese?) la WWE tenda a vedere i PPV sempre più alla pari di uno show settimanale e non come un programma da curare nei minimi dettagli.

 

See ya, guys!