Payback, Special Event poco special e poco event presentato dalla WWE, passa agli archivi, regalandoci una delle perle più splendenti in vista del Worst Of The Year. E’ stato comunque tutto da buttare, oppure qualcosina di salvabile lo abbiamo tirato fuori dal macello? Alla tastiera come sempre c’è Danilo, lieto di presentarvi la review ufficiale di Zona Wrestling…get ready to disagree.

 

WWE United States Championship Match: Chris Jericho VS Kevin Owens (c)

La faida che ha visto coinvolti questi due eccellenti wrestler canadesi probabilmente avrebbe dovuto trovare la sua naturale conclusione già da qualche tempo. Tuttavia, nonostante lo split dei due tra RAW e Smackdown che ha ancor di più complicato la gestione di questo feud, la WWE ha deciso di perseverare, proponendo questo rematch come di fatto uno scontro “interbrand” ed effettuando un cambio di Titolo piuttosto sorprendente, se ci pensiamo su. Non avendo ancora visto RAW o Smackdown non so se vi sarà un metodo per riportare K.O. in quel dello show blu (come presumo), tuttavia l’esito è stato inaspettato ed impronosticabile. Il match in se ha goduto di una discreta intensità nella fase finale (come tutti i match di Y2J nel 2017) a seguito di una prima metà piuttosto blanda: la cosa più apprezzabile è stato lo storytelling, con il veterano impegnato ad infortunare la mano del suo rivale, incapace nella fase finale di rompere la presa di sottomissione con il solo indice, come avvenuto in quel di WM e nella fase iniziale del match. Pubblico partecipe, buon wrestling e buona la storia raccontata: un ottimo opener. Fingers crossed.

Winner: Chris Jericho in 17’55” Voto: 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

 

WWE Cruiserweight Championship Match: Austin Aries VS Neville (c)

Neville ed AA confermano di avere un’ottima alchimia, così come già dimostrato in quel di Wrestlemania. In questo match i due non si sono risparmiati, effettuando quasi tutto il loro pacchetto  offensivo, mettendoci moltissima intensità e tenendo un ritmo estremamente elevato per tutti gli 11 minuti. Peccato per il finale (che apre chiaramente la possibilità per un terzo match), che fa calare in modo fisiologico la valutazione finale almeno di un gradino: capisco la scelta di voler proseguire la loro faida, complice anche lo spessore non proprio di primissimo taglio degli altri membri del roster Cruiserweight, tuttavia la “classica” via d’uscita dell’heel che colpisce l’arbitro credo che si addica poco ad un cattivo dominante come l’attuale CC. Who wants to see it?

Winner: Austin Aries via DQ in 11’20” Voto: 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

 

Raw Tag Team Championship Match: The Hardy Boys (c)  VS Sheamus & Cesaro

Il build up di questa faida inizialmente mi aveva fatto storcere un po’ il naso: Jeff che batte Cesaro e Matt che sconfigge Sheamus, prima del loro incontro Titolato in quel di Payback. Un booking così a senso unico, dando per scontato anche l’esito del loro match per le cinture, non lo capisco e non lo gradisco in nessuna occasione, in quanto gli sfidanti finiscono con il perdere assolutamente di credibilità. Il match dunque ha una valutazione sicuramente positiva per quanto visto sul quadrato…ma anche e soprattutto per l’angle che ha avuto luogo nel post match: dopo un incontro assolutamente stiff (Matt sanguinolento e Jeff sdentato) Cesaro e Sheamus scamazzano gli Hardys al pari di uno zoccolo con un tafano, prolungando in modo significativo la loro faida e dandosi quel necessario brio al fine di non vegetare nell’undercard vita natural durante. Dicevamo, incontro più che sufficiente e decisamente stiff: i fan hanno dunque avuto una versione “rotta” degli Hardys, ma non proprio quella desiderata. Broken.

Winners: The Hardy Boys in 12’45” Voto: 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

 

Raw Women’s Championship Match: Bayley (c) VS Alexa Bliss

Ogni match con Alexa Bliss, di default, merita almeno la sufficienza. Detto questo, quando Bayley ha effettuato il suo ingresso ricevendo il pop più “caldo” della serata, ho avuto la certezza che la WWE avrebbe perpetrato l’ennesimo affossamento dell’eroe di casa: non so se il tutto sia finalizzato ad un accrescimento dell’heat per l’heel di turno oppure se sia un intimo gaudio guidato da un profondo sadismo. Fatto sta che Alexa Bliss si laurea come prima Campionessa sia di SD Live che di RAW (prima che il traguardo venga eguagliato da Charlotte), ergendosi come top heel dello show rosso e dimostrando come la WWE (e credo in particolare HHH e Vince) veda in lei un importantissimo tassello per la divisione femminili da qui in avanti. Detto, questo, ogni match che vede coinvolta l’atletica bomboniera bionda ha sempre spot degni di nota (una sunsetflip powerbomb, crucifix pin e via discorrendo) ma pecca sempre di organicità e “flusso”, essendo un po’ impacciata e limitata nei fondamentali. Dispiace un po’ per Bayley, che dopo una vittoria importantissima a WM perde in uno Special Event come tanti (ma brutto come pochi), prima dell’inevitabile faida con Sasha Banks. There’s no place like home!

Winner: Alexa Bliss in 11’15” Voto: 6 out of 10 stars (6 / 10)

 

House of Horrors Match: Bray Wyatt vs Randy Orton (non title match)

Ecco, qui non saprei davvero da dove cominciare. Partirei dalla genesi di questo aborto, ossia Final Delition, il grottesco match tra Matt e Jeff Hardy di qualche tempo fa: un “match filmato” leggero, comedy, esagerato, surreale, delizioso…e come spesso accade, quando la TNA ha una buona idea (più o meno una volta ogni decade) la WWE cerca con nonchalance di farla propria. E ci provò già, se ricordate, con la Wyatt Family ed il New Day: una cagata di proporzioni bibliche, che tuttavia impallidisce di fronte al leviatano messo su domenica scorsa. Ma andiamo con ordine. Randy arriva in limousine (primo elemento stridente) in questa casa abbandonata, pronto a menar le mani: ad accoglierlo ci sono trattori in retromarcia, voci e gridolini tetri. Una volta addentrato in questa casa, si mena per dieci minuti buoni con Bray, non prima però di essere entrato in una sala dove (orrore!!!) numerosi Cicciobello e Babymia versione emo sono appesi a mò di lampadario…tale è lo sgomento causato da questa visione dantesca, che Bray ne approfitta per prevalere sul rivale, gettandogli anche addosso un frigorifero vuoto ed incapacitandolo a vita, prima di uscire dalla porta illuminando la casa di rosso e recandosi nell’arena tramite Limousine (da notare la scaltrezza dell’autista di Randy). Arrivato nell’arena, Bray fa la sua arrancante entrata in penombra, prima di essere sorpreso da un redivivo Orton (che intanto si è liberato dal mortifero elettrodomestico senza difficoltà ed ha chiesto un passaggio a Vettel per arrivare prima della Limo) che lo attacca senza pietà. Purtroppo per la Vipera, il Cabinet Hindi di Jinder Mahal interviene rompendogli per l’ennesima volta le uova nel paniere, servendo il Campione WWE su di un piatto d’argento per Bray, che dopo un’esperienza extracorporea schiena Orton con una Sister Abigail. Purtroppo le parole non rendono giustizia per questa colossale perdita di tempo, per questi minuti di vita consumati che non torneranno mai più indietro a nessuno degli spettatori: un horror movie di quart’ordine, noioso, stupido, inconcludente. Sarebbe stato lecito aspettarsi, alla luce della registrazione, qualche effetto speciale, anche grottesco, in modo da rendere il tutto memorabile, magari divertente (non dico al livello di Apocalypto o Final Deletion, ma quasi). Invece il più grande difetto di questa camera degli orrori è stata l’eccessiva esigenza di prendersi sul serio, oltre alla assoluta mancanza di colpi di scena o di pathos: una miscela letale di noia, cattivo gusto, cattiva recitazione e nonsense fine a se stesso. Se pensiamo che il più grande vincitore di questo match a stipulazione speciale è stato l’outsider Jinder, traiamo da soli le nostre conclusioni. Pay(me)back.

Winner: Bray Wyatt Voto: 1 out of 10 stars (1 / 10)

 

Seth Rollins VS Samoa Joe

Seguire un evento in grado di scaricare emozionalmente una folla inizialmente attiva e partecipe, non era assolutamente cosa facile. Joe e Seth ci sono riusciti solo in parte in effetti, disputando un match assolutamente valido ma lontano da quello che potrebbe essere il piccolo capolavoro nelle corde di entrambi. Anche dal punto di vista di storyline, questo match ha risentito dell’infortunio pre-WM di Rollins: ciò che sarebbe dovuto essere il preludio prima di HHH e stato un piano postumo, scarico da qualsivoglia valenza in termini di storyline. Un po’ come affrontare Balrog prima di Mr. Bison, non so se mi spiego. L’incontro è stato comunque ben lottato da entrambi (straordinaria l’elevazione di Seth per la sua frogsplash) ed il finale rafforza Seth ma protegge Joe, beffato da una distrazione e non schienato in modo pulito. Quali saranno ora i piani per il Kingslayer? Cavaliere senza re.

Winner: Seth Rollins in 15’55” Voto: 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

 

Braun Strowman Vs Roman Reigns

In attesa dell’inevitabile Ambulance Match (stipulazione compatibile con il prossimo SE di RAW, ossia Extreme Rules) questi due atleti si sono affrontati oramai due volte in PPV. Ebbene, nonostante la non originalità della loro contesa, nonostante i loro limiti sul quadrato e nonostante lo stile di lotta non propriamente compatibile, i due hanno retto il main event con sapienza, mettendo su 10 minuti di violenza, colpi stiff e powermoves in rapida successione. Un incontro assolutamente più che sufficiente, dove ad andare over è stato giustamente Strowman, uno dei progetti meglio riusciti alla WWE nel corso degli ultimi anni: protetto, efficace, forte e soprattutto esaltato nei suoi punti di forza e protetto dai suoi punti deboli (arte oramai dimenticata nel main roster). Peccato solo che se l’intenzione della WWE è quella di proporlo come monster heel, far massacrare Roman in modo ciclico non mi sembra propriamente la mossa più saggia da fare per centrare l’obiettivo, essendo a mani basse il top face dello show rosso, almeno al momento. He’s not finished with him!

Winner: Braun Strowman in 11’50” Voto: 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

 

Voto complessivo Allo Special Event: 4.5 out of 10 stars (4,5 / 10)

Un insieme di match poco più che sufficienti non basta a rendere uno Special Event “passabile”. Che vogliate intenderlo come PPV piuttosto che come SS, difatti, questi eventi mensili DEVONO offrire spunti diversi, migliori rispetto a quelli forniti durante la settimana, al fine di poter dare un boost ciclico al prodotto. Non è stato il caso di Payback, che ha offerto uno spettacolo nella migliore delle ipotesi sufficiente e nella peggiore assolutamente atroce: un candidato fortissimo a peggior SE dell’anno, che ha ospitato una delle pagine peggiori del wrestling recente.

Sugli scudi: Roman Reigns, gli Hardy Boys, Y2J, Strowman, Aries.

Dietro la lavagna: chiunque abbia partecipato/condiviso/concepito quell’abominio.

Danilo