La WWE, bontà loro, ci ha fatto visita nella Capitale appena una settimana fa. Come sarà stato lo show Romano? Per chi ha avuto la fortuna di esserci, e per chi invece ha solamente rimandato la visita di qualche mese, ecco a voi l’editoriale di oggi!

Vedere uno show live, a prescindere dal peso specifico o dalla qualità dello stesso, è sempre un’esperienza emozionante, a qualunque età. Lo show di Roma, per il sottoscritto, non ha fatto assolutamente eccezione: vedere concentrati in un unico punto tanti fan di questo prodotto di “nicchia”, eccessivamente demonizzato e preoccupantemente poco capito (forse perché ci sono poche persone in grado di spiegarlo come si deve) è stato davvero bello, così come è stato bello, dal punto di vista personale, condividere questa esperienza assieme a degli amici che non ho modo di vedere spesso.

Ma bando alle ciance, dopo questa brevissima introduzione passerei alla descrizione dei match e dell’evento in generale…buona lettura!

Palalottomaticamania: Alle 18 in punto, come preventivato, mi incontro con il buon Luca Grandi e Celeste, in attesa che arrivi quel disperato del mio cuginetto. Avvistata la folla di disadattati che stancamente deambula verso i gate d’entrata stile Walking Dead, ci avviamo lasciando alle spalle i “porchettari”, intenti a fare stretching, pronti ad essere presi d’assalto all’uscita. Una volta entrati, dopo essere stati defraudati di tutti i tappi di bottiglia in nostro possesso (nota: se volete bere con comodo in uno stadio/palazzetto, è bene portarsi qualche tappo di riserva) e dopo un fugace sguardo allo scarno tavolo del merchandising e ad una milf che si aggirava guardinga entriamo in platea, in attesa che lo show cominci. In giro vedo qualche faccia amica come il buon Carbonaro, sono il primo a scorgere Miccoli (inconfondibili i suoi truzzissimi tatuaggi) e mi cimento nel catturare quante più immagini di fan possibili, al fine di eleggere il “disadattato of the week” assieme a Luca, Celeste e Giovanni, assente nel corpo ma presente nello spirito.

Prima che le luci si spengano, io e Luca riusciamo a scambiare qualche parola con il gentilissimo Stefano Benzi, ed una volta seduto al mio posto noto due cose: alla mia sinistra, a non più di due metri, c’è il fortunato marito della Blasi, accompagnato da una stable di buttafuori dall’aria mite manco fosse accompagnato dalla moglie, ed alla mia destra ci sono due ultratrentenni con la maglia di Cena, che una volta terminato il video introduttivo di Triple H sono in lacrime dalla gioia. E non scherzo.

Dolph Ziggler Vs Cesaro: Si spengono le luci…ci siamo. Quale sarà l’opener? I Los Matadores contro i 3MB? Al solo sentire le prime note della theme di Dolph Ziggler il mio lato mark si risveglia come un istinto primordiale…e quando nel palazzetto risuona la sirena di Cesaro, la consapevolezza che questo match sia un piccolo regalo a tutti i fan si concretizza, e sono felice come un fanciulletto a cui hanno appena regalato Megazord. Il match ha un inizio abbastanza in sordina, con entrambi i lottatori tifati dal palazzetto giustamente carico e gasato all’inverosimile. I due si concedono qualche mossa abbastanza stiff, una su tutti una violentissima serie di running uppercut rifilati da Cesaro, e l’offensiva è equamente divisa. Nel finale il ritmo sale: Cesaro assesta la sua springboard uppercut, Ziggler riesce nell’intento di uscire dal primo tentativo di Neutralizer connettendo con la Zig Zag ma il conto è di due! Cesaro effettua il big swing tra il delirio generale, per poi chiudere il match con la sua devastante finisher. Match dal ritmo discreto, decisamente appagante dal punto di vista visivo, specie nel finale. Voto: 7. Easter Egg.

Heath Slater Vs Brodus Clay: Dopo un incontro così bel lottato come l’opener, è legittimo aspettarsi un buffer match. Però questo buffer match è veramente una “Corazzata Potemkin”, per dirla alla Fantozziana maniera. Innanzitutto Heath Slater combatte da Heel, ma nessuno ha voglia di tifare per Brodus Clay visto pochissimo in TV di recente, per di più nei panni del cattivo. L’incontro, come se non bastasse, è lentissimo ed il pubblico si sveglia solo in due occasioni: quando Slater connette con un leg lariat, e quando lo stesso chiude il match, un po’ a sorpresa ed in modo anticlimatico, dopo una powerbomb. Io e Luca non possiamo fare a meno di constatare che, se perdi contro Slater in un House Show in Italia dove vincono solo face, vuol dire che la tua carriera è veramente messa sul binario giusto. Quello del collocamento. Voto: 4. Fondo Raschiato.

Aksana Vs Alicia Fox: il match preferito del Pupone. Disattento per tutta la durata dello show, viene mesmerizzato da queste due fanciulle e dai video proiettati sul Titantron…la theme song di Aksana, che sa tanto di soft porn, di certo non ha aiutato il buon Totti a prestare attenzione alla caratura tecnica del match. Caratura che, in effetti, è davvero difficile da scorgere: le due atlete combattono in modo lento, tedioso nel più totale disinteresse, ed i cori pro-CM Punk ne sono la prova. Grazie al cielo il match termina dopo circa dieci minuti, a vincere è Alicia Fox e mi vengono alla mente due considerazioni: la prima è che Aksana dal vivo è davvero grossa, la seconda è che i due Cena-Mark alla mia destra erano presissimi dal match, in particolare dalle forme generose del “lato b” della nostra Lituana preferita. Voto: 4. Sempre sia lodata!

Damien Sandow Vs Sami Zayn: match sulla carta succulento, che non delude le attese ma che nemmeno le realizza a pieno. Buona parte del pubblico, ossia la fascia tra i 15 ed i 30 anni, è perfettamente consapevole del passato di “El Generico”, mentre l’altro 50% del palazzetto costituito da bambini, genitori e mark trentenni di John Cena non ne ha la più pallida idea. Fatto sta che di questo atleta ne stiamo sentendo parlare un po’ tutti e, senza dubbio, ne sentiremo parlare sempre di più nei prossimi mesi. Il ragazzo è un talento naturale, la sua pulizia stilistica è a dir poco perfetta e, da quando è in WWE, ha imparato anche l’arte del “vendere” maggiormente le mosse dell’avversario, dote necessaria per raccontare una storia efficace e non sempre rispettata in Ring Of Honor, federazione che predilige un ritmo serratissimo, e forse troppo poco “narrativo”. Fatto sta che l’offensiva di Zayn è l’intera storia del match, Sandow tenta di attirarsi un po’ di sano heat gridando “Silenzio!” ed il finale vede un devastante Yakuza Kick terminare la contesa…1,2,3. Zayn ha combattuto in modo safe, comprensibile in un house show ma, a parer mio, avrebbe potuto mostrare qualcosa in più, mentre Sandow ha assolto il suo compito di heel vecchia scuola con la consueta nonchalance. Voto: 6+. Potrebbe dare di più.

Pausa Foto: All’intervallo mi giro alla mia sinistra e, sapientemente, Totti è stato scortato via…forse per complimentarsi con Aksana, non so. Dopo un breve giretto volto a catturare qualche altra foto simpatica, sposto i Cena-mark e mi risiedo al mio posto, tremando al sol pensiero di cosa potrebbe succedere nel main event, visti i soggetti.

WWE Tag Team Championship Match: The Wyatt Family (Luke Harper & Erick Rowan) Vs The Rhodes Brothers Vs The Usos ©:Match della serata a mani bassissime. Buona reazione per I Rhodes, inquietante silenzio durante l’entrata della Family e sorprendente pop per gli Usos, in una delle ovazioni più nitide della serata. Cinque su sei di questi lottatori sanno veramente il fatto loro sul ring, e la cosa si vede sin da subito: Goldust nonostante l’età resta uno storyteller d’altri tempi alla Papà Castoro, gli Usos e la Family hanno un’innegabile alchimia sul ring, Cody fa il suo sempre e comunque…e Luke Harper, in un house show, si prende il lusso di effettuare un suicide dive tra il tripudio generale. Enough Said. Dopo una lunga fase di offensiva concessa a Rowan ai danni di Goldust, hot tag a Cody che imperversa con le sue agili manovre offensive. Dopo un momento abbastanza convulso gli Usos riescono a strappare la vittoria con un pin su Rowan, “rubando” la scena ai colleghi face. La celebrazione post-match con Cody che manda over i due avversari ci sta tutta. Match ottimo, ben lottato e dal ritmo serrato. Voto 7+: Spitting Goldie

Six Man Tag Team Match: Los Matadores & Torito Vs 3MB (Mahal & McIntyre) & Hornswoggle:Comedy match a tutti gli effetti. Torito è veramente un fenomeno sul ring, e constatare come due lottatori come Primo ed Epico abbiano spazio televisivo solo grazie all’abilità di questo “piccolo” atleta un pò mi fa sorridere. Fatto sta che questo incontro è un mero pretesto per dare visibilità alla faida tra i due midget, in quanto dopo pochi minuti tutti gli altri interpreti si eclissano a vicenda lasciando la scena agli uomini di valore. Vincono i face, vince Torito, vince il wrestling!!! Terminato questo incontro osservo lo sconsolato Drew, e penso a quanto Vince McMahon si stia rodendo il fegato per averlo “sponsorizzato” in quel famoso angle a Smackdown. Solo Brodus peggio di lui. Voto: 6. Fear the Bull!!!

United States Championship Match: Sheamus © Vs Alberto Del Rio: I due si sono affrontati all’incirca 100 volte nella loro carriera, houseshow esclusi, dunque era legittimo aspettarsi un incontro ben lottato. Sheamus ha avuto un pop da top face (dal vivo ha una fisicità a dir poco impressionante), senza ne se e ne ma, e lo stesso si può dire per Del Rio, entrato cercando subito l’appoggio del pubblico: entrambi i lottatori infatti, per testare le reazioni dl pubblico e per capire chi avrebbe fatto il buono e chi il cattivo, inizialmente hanno “tastato il polso” dei fan ai quattro lati del ring ottenendo un responso quasi unanime, ossia che il face sarebbe stato Sheamus. I due hanno dato fondo a tutto il loro arsenale a suon di enzeguri, Irish Curse Backbreaker, Backstabber, un bel Double Footstomp di Del Rio dal paletto ed anche un tentativo di armbreaker eluso dal lottatore Celtico. Finale con White Noise e Brouge Kick, 1,2,3! Un buon match, che è stato penalizzato sicuramente dal fatto che la storia raccontata sul ring era abbastanza trita da anni di incontri televisivi. In ogni caso, più che sufficiente. Voto: 6+. Turn him!

John Cena Vs Bray Wyatt (with Harper & Rowan): Cosa aspettarsi da un match di Cena in un house show? Una lunghissima fase di sell, interventi della stable heel dopo un ref-bump e SuperJohn che, alla fine, riesce a trionfare contro tutto e tutti con la sua AA. Ed in fin dei conti, va bene così. Dal vivo Cena ha un innegabile carisma che riesce a catturare l’attenzione (positiva) dei più piccoli ed anche quella (un po’ meno positiva) dei più grandicelli, mentre l’ingresso di Bray Wyatt, con le luci che si spengono, ha un non so che di evocativo in grado di renderlo un “cattivo” efficace per tutte le frange d’età. Inutile dire che al conto di tre vi è stato un vero e proprio tripudio nel palazzetto, ed i miei due cari amici Cena-Mark erano nuovamente in lacrime, per poi lasciarsi travolgere dalla baldanzosa arroganza che può avere solo chi vince un torneo di ping pong della Valtour, una gara di rutti a birra e redbull oppure chi ottiene un “cappotto” a biliardino contro due bimbe ricciolute. Voto: 6-. Predictable.

“Goodnight Everybody!”: Il laconico saluto di Tony Chimel, più scazzato del solito, suggella la mia serata di wrestling dal vivo. Saluto Luca, saluto Celeste per poi ribeccarla nel tentativo di nutrirsi dai porchettari, cercando di accaparrarsi la sua dose di carboidrati serali (come me del resto) ed assieme a mio cugino mi getto nel gorgo di metallo volgarmente conosciuto come “traffico romano”.

Lo show è stato complessivamente più che sufficiente dal punto di vista lottato, con qualche barlume di gradevolezza inaspettato, come il match tra Cesaro e Ziggler, i Tag Team e la presenza di Zayn. Resta il fatto che, vedere il wrestling dal vivo, è tutta un’altra cosa ed è un’esperienza in grado di rinverdire una passione mai ingrigita ma che ogni tanto ha bisogno di essere alimentata. E condividere questa esperienza con amici e con un palazzetto unito da un’unica passione, seppur con mille sfumature diverse, è stato sicuramente quel quid in più che non fa mail male. Cenamarktrentenniinlacrime permettendo ovviamente!

Danilo

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