Non è il titolo di un film horror popolato da zombie ma il tempo esatto trascorso dall'ultima apparizione dell'Undertaker. Cosa si cela dietro questo Mistero?!?
Torna o non torna? Chi affronterà a Wrestlemania XXXI? Il match con Sting sarà l'ultimo della sua carriera? In che anno sarà introdotto nella Hall Of Fame?. Queste ed altre sono le domande che invadono quotidianamente il wrestling web nella speranza di trovare delle risposte certe ma ad oggi sul mito dell'Undertaker c'è solo un grande punto interrogativo avvolto da un mistero. Di volta in volta leggiamo news, supposizioni, speranze, e perché no sogni. Sulle condizioni fisiche del Deadman solo ipotesi, se il recupero sta andando a buon fine tanto da poter auspicare ad un ultimo run prima del ritiro definitivo non ci è dato saperlo. L'ultima nota certa con foto a testimoniare la veridicità della notizia, è la visita in ospedale dopo il match contro Brock Lesnar.
A differenza di altre superstar, Mark Calaway non ama particolarmente farsi "paparazzare". Di foto e avvistamenti il nulla, mentre di interviste rilasciate il buio più totale. Scovare un indizio che faccia luce sulle reali condizioni dell'Undertaker e sul futuro della sua carriera è tutt'ora una mission impossible. Un ardua impresa accentuata dalla probabile complicità della WWE gestendo l'intera situazione con molta discrezione a mo di protezione dell'uomo/atleta e di se stessa lasciando un grande vuoto per preservare l'ipotetico ritorno alle scene giocando sull'effetto sorpresa.
Come ben sappiamo l'edizione numero 30 di Wrestlemania ha segnato la fine della streak e potrà anche aver fatto suonare quel campanello d'allarme tale da decretare l'evento come l'epilogo della straordinaria leggenda dell'Undertaker. Brock Lesnar è una vera bestia in carne e ossa e duellarci per circa mezz'ora non sarà di certo stato una passeggiata di salute. Le già precarie condizioni fisiche sono precipitate mettendo seriamente a rischio il domani. Con il senno di poi per Wrestlemania si poteva pensare ad un antagonista dalle caratteristiche meno esplosive tenendo bene a mente la sfida di Extreme Rules 2012 e del tir umano che distrusse John Cena nel corpo e nella mente. Ma quel che è fatto è fatto e il risultato scaturito è stato indubbiamente un successo sia per quanto riguarda lo shock che ha ammutolito e mandato in coma i fan di tutto il mondo, sia per un fatto di storytelling. Di fatti decidere di far rimanere la streak inviolabile era un idea che con il passare degli anni e con uno score devastante diventava sempre più fattibile, non restava che metterlo per iscritto e concludere l'atto con un bel timbro. Invece consacrare qualcuno di ben preciso interrompendo l'incantesimo è stato un grande rischio che ha però portato i suoi frutti. Sinceramente parlando assistere ogni anno all'incontro dell'Undertaker di WM era diventato troppo scontato e prevedibile. Qualsiasi mossa quest'ultimo subiva, sapevamo che prima o poi avrebbe alzato il braccio per liberarsi dal pin vincente. La tombstone piledriver e e il fatidico 1,2,3 era solo una formalità. Formalità che è stata letteralmente rivoltata regalandoci un emozione più unica che rara. Giusto e non giusto che sia, Brock è stato sin dall'inizio proposto come un essere speciale. Il fatto di essere ad oggi un part timer non intacca la sua fama, i suoi successi e il suo nome. Va comunque ricordato come la storia non sia stata cancellata, il 21-1 non è stata una sconfitta ma bensì una straordinaria storia di 22 anni ricca di contenuti.
La domanda che ci si pone è…The Undertaker che abbandona barcollante, privo di forze e totalmente assente il quadrato sarà l'ultima immagine che avremo di lui? Infortuni o meno è difficile crederci, una leggenda del suo calibro merita IN-DI-SCU-TI-BIL-MEN-TE di scrivere un ultimo capitolo prima di procedere per i titoli di coda. L'arrivo in federazione di Sting ha indubbiamente riacceso le speranze in quanto l'incontro che per anni è vagato nelle nostre fantasie potrà realmente prendere vita. Le dichiarazioni favorevole dell'icona made WCW per un one-on-one con l'Undertaker viaggiano a favore di un unica direzione. Con il benestare dello Stinger e della World Wrestling Entertainment, manca un solo ok per riempire l'ultima casella. Alcuni sono propensi per un secco no puntando il dito contro l'età avanzata dei due wrestler e delle loro instabili condizioni fisiche, intimoriti di doversi sorbire uno spettacolo osceno. Ma chi ha avanzato una simile obiezione si è dimenticato che si parla di due Leggende. In qualunque stato si presenteranno sul ring, i problemi non verrebbero a galla.
Nonostante la striscia inviolata, l'incontro tra Sting e il Deadman non perderebbe alcun valore facendo appoggio sullo star power, la garanzia migliore che si potesse desiderare. Ci sono tutti i presupposti per ufficializzare il seguente dream match e farsi fuggire un occasione del genere sarebbe davvero un peccato.
Se l'esordio di un wrestler dev'essere ben curato, ancora di più lo è il ritiro…specie se si parla di un certo The Undertaker. Seppur non sia stato ancora urlato, nei nostri pensieri il coro “one more match” risuona più forte che mai. L'introduzione della Hall Of Fame verrà da se ma prima ancora c'è bisogno di un addio costruito ad hoc. Con tutta probabilità in WWE sapevano che Brock Lesnar sarebbe ricaduto sulle spalle di Taker come un enorme masso fatto precipitare da un altezza di 50 metri ma se il character dell'uomo che viene dalla valle dei morti ci ha abituati a vederlo risorgere più e più volte, non possiamo non pensare di risentire prima o poi ancora per un ultima volta i rintocchi delle campane, di vedere la nube che sale pian piano mentre dal fondo a passo lento fa il suo ingresso quella figura statuaria dal nome The Undertaker. Niente de profundis ma sempre e solo Rest In Peace.