Ultimamente si parla molto della libertà lasciata ai wrestler della WWE per creare il proprio personaggio tramite promo e atteggiamenti sul ring. Mick Foley si espresso sull’argomento nell’ultimo episodio del podcast Chasing Glory, condotto dall’ex ring announcer Lilian Garcia, parlando soprattutto delle differenze fra l’Attitude Era e la Modern Era della WWE, e di come i wrestler avrebbero bisogno di sentirsi autorizzati ad osare di più, senza aver paura di sbagliare.
Mick Foley ha ricordato i tempi dell’ Attitude Era, in cui i promo era quasi totalmente lasciati in mano alle superstar: “Per ogni grande promo ‘Austin 3:16’, c’erano almeno cinque o sei cose che non funzionavano. Se ricordate anche il famoso ‘Shut Up Juice’ di The Rock non andò molto lontano, ma lui aveva in serbo sempre qualcosa di nuovo, che si rivelava poi un successo. Ricordo un paio di miei promo che fallirono miseramente, ma non ho mai avuto paura di non avere un’altra chance. Attualmente i wrestler sono più limitati, dovendo rispettare anche le regole imposte dal PG rating, che offre uno spettacolo più adatto alle famiglie. Noi avevamo libertà di usare anche un certo tipo di linguaggio, riuscendo a costruire meglio le gimmick. Oggi, invece, vediamo persino gente che si lamenta che un heel sia stato troppo minaccioso.”
La leggenda hardcore ha anche parlato del video di Jon Moxley (l’ex Dean Ambrose) pubblicato dalla AEW: “Ho visto Moxley un paio di giorni fa, rendendomi conto di quanto si sentisse costretto dal format della WWE. Questo non lo dico per parlare male della WWE, ma è solamente per ribadire quanto la gente veda ancora oggi l’Attitude Era come uno spettacolo eccezionale, anche se pochi si rendono conto della libertà che ci veniva concessa, anche con la possibilità di sbagliare senza essere puniti.”