Cari Lettori, ogni tanto credo sia necessario fermarci, sederci e riflettere sulla situazione del nostro show preferito: 205 Live.
Certo, parlare di 205 oggi, risulta un po’ anacronistico, considerando che, con il passaggio del titolo ad NXT, lo spettacolo minore del venerdì sera è destinato a sparire, o meglio a trasformarsi.
Invero, già lo scorso lo blog, avevo preannunciato come 205 fosse destinato a divenire il “main event” di NXT, ossia un clip show intramezzato da qualche match di medio-basso profilo.
Dopo aver visto l’ultima puntata, non credo di essermi sbagliato poi tanto, anche se, ad onor del vero, gli spezzoni trasmessi riguardano le sole vicende della categoria dei pesi leggere viste nello show del mercoledì.
Invero, qualcosa di buono (e soprattutto di nuovo) si staglia all’orizzonte. Tra tutti un nuovo campione di categoria, quel Lio Rush che, di settimana in settimana, mi sta convincendo sempre di più.
Si tratta di una tipologia di detentore del titolo nuova, maggiormente carismatica e dalle grandi doti al microfono.
Lio, infatti, al netto di un carattere degno del miglior Balotelli, può essere quella giusta via di mezzo tra il carisma di Amore e le doti atletiche di Nese.
Per consacrare un campione, tuttavia, servono grandi sfidanti e qualcosa, in questo senso, si sta muovendo, sia in casa vecchie leve, sia sul fronte nuovi arrivati.
Alla prima categoria appartiene, senza dubbio, Tony Nese, che, libero da Gulak, può essere finalmente libero di ritagliarsi quel ruolo di top heel dello show che tanto si merita.
Affianco a lui, forse in ritardo di qualche lunghezza, si presenta Kendrick.
Il buon Brian, infatti, a suon di promo al vetriolo e di giubbotti di pelle, si sta conquistando il suo angolo di paradiso.
Sul fronte giovani di belle speranze, invece, fanno capolino Garza e Mendoza.
Ambedue, parte della new wave latina che da qualche settimana scuote la WWE, possono essere degli ottimi primi sfidanti al titolo, soprattutto il primo.
Un po’ più indietro, ma da tenere sempre in debita considerazione, si trova Strickland (a.k.a. Isaiah Scott).
Il buon Scott, per quanto lo preferissi nella sua incarnazione mascherata, può essere l’antagonista giusto per Rush, sia per capacità al microfono che per doti sul ring.
Sotto quest’ultimo profilo, in particolare, Scott è dotato di un atletismo fuori dal comune, perfino in casa pesi leggeri.
Insomma, tirando le fila del discorso, il futuro dello show non è né nero, né rosa, direi di un grigio pallido, con tante ombre all’orizzonte ma anche con (poche) luci sparse qua e là …
Stay tuned…
Claudio