Seppur vero che il torneo non è ancora finito, possiamo già tirare qualche somma: chiunque vinca, tra Mustafa Ali e Cedric Alexander, sarà nominato campione e consacrato come top face dello show, salvo sorprese. Un ruolo che ambedue si meriterebbero, visto il loro percorso.

Al futuro top face serve, tuttavia, un heel di altrettanto valore; un personaggio in grado di essere un ottimo antagonista per il beniamino del pubblico, se non anche la sua nemesi.

Non c’è dubbio che Enzo Amore, in questo senso, abbia lasciato un vuoto nel roster dei cruiserweight. E’ innegabile, infatti, che l’ex campione, dotato di un grande talento al microfono, sapesse catalizzare l’odio del pubblico, spesso, è giusto precisarlo, per motivi legati all’extra ring, lato sensu inteso.

Tornando un po’ più indietro, viene subito in mente Neville. Il Re dei pesi leggeri viene, a ragione, ricordato come uno dei turn heel e “repackaging” meglio riusciti nella storia recente della WWE: un heel dominante in grado di regnare sulla divisione cruiserweight.

Trovare un degno erede, per entrambi, non è cosa facile, ma qualche candidato papabile è possibile trovarlo nell’attuale roster. Chi, più semplicemente, può andare ad occupare il ruolo di top heel di 205 live?

Iniziamo con Hideo Itami. Il giapponese ha l’atteggiamento, il parco mosse e le capacità in ring per essere un heel dominante, un degno erede di Neville, di cui, tra l’altro, ha ereditato anche la Ring of Saturn. I suoi limiti al microfono sono evidenti e il suo talento sul quadrato non pare riuscire a colmare, come avviene per altri atleti, questa grossa lacuna. Forse è per questo, o per gli infortuni subiti, che la WWE non ha deciso di puntare su di lui, sia ora e sia ad NXT, preferendo dirottarlo nella categoria tag dello show.

TJ Perkins, dal canto suo, è un ottimo atleta: ha esperienza, capacità e un discreto carisma sul ring. E’ stato, inoltre, il primo campione dei cruiserweight e la federazione pareva, inizialmente, puntarci. Anche per lui, tuttavia, c’è un “ma”, dato dal suo personaggio. TJP, prima del reboot, interpretava un lottatore presuntuoso e facile all’ira, indirizzato verso la strada del jobber di lusso. Ora qualcosa è cambiato: è sparita la rabbia ed è aumentata la spocchia. E’ un heel che cerca di generare antipatia, fastidio, più che odio. Un genere di “cattivo” che, personalmente, non apprezzo tanto e che, alla lunga, risulta stantio. Inoltre, pare quasi intrappolato in questa forma di eterno teen ager, nonostante i suoi 34 anni, facendo ricorso a riferimenti culturali un po’ passati. Mi sembra un Marty McFly che non vuole arrendersi all’inevitabile passare del tempo e delle mode.

Poi c’è Drew Gulak. Dismesse le vesti del divulgatore scientifico, vero feticista del pacchetto Office, ha ritrovato la sua natura di lottatore brutale. Drew ha uno stile quasi unico all’interno del roster, con una finisher semplice ma di grande impatto. E’ dotato, altresì, di buone capacità al microfono. Potrebbe essere, realmente, il miglior candidato per il ruolo di heel. Dispiace, in tal senso, che non abbia raggiunto la finale del torneo. Ora lo vediamo contrapposto a Mark Andrews, sperando che non venga sacrificato per l’ascesa del giovane inglese.

Detto ciò, è lecito, in un articolo come questo, spostarci dall’analisi della realtà e al campo delle supposizioni, immaginando chi potrebbe, col giusto turn, prendere il posto di miglior cattivo dello show.

Il primo nome che mi viene in mente è quello di Buddy Murphy. L’australiano ha il fisico, il parco mosse, l’entrata e, perfino, la theme song per essere un vero cool heel. Un cattivo alla Kenny Omega, come leader del Bullet Club, o alla Adam Cole, per scomodare esempi di rilievo. Questo ruolo da face, che batte cinque e stringe mani durante la sua strada verso il ring, gli sta stretto.

Infine, ci resta da esaminare l’ipotesi, secondo me, più interessante: Alexander o Mustafa Ali. Entrambi sono face, futuri beniamini del pubblico; un turn di uno dei due, evidentemente ai danni dell’altro, sarebbe un buon colpo di scena e qualcosa di estremamente interessante. Non c’è heel migliore, infatti, del “paladino caduto”, per fare una citazione da gioco di ruolo, l’eroe che tradisce il pubblico per rincorrere il successo. Tra i due, il più indirizzato verso questa strada parrebbe essere Ali. Il lottatore di origini pakistane ha già evidenziato qualche lato oscuro, facendosi prendere dalla rabbia e dall’aggressività durante gli incontri del torneo.

Vedremo chi la federazione sceglierà per questo ruolo e se, semplicemente, deciderà di non investirci più di tanto, lasciando gli heel solo come comprimari dello show. La parola, ora, passa a voi: chi vorreste vedere come top heel dello show?

 

Nel sito dal 2014, editorialista occasionale, blogger di 205 Live, nonché una delle voci del ZWRadio Show. Orgogliosamente sardo, venne folgorato da un Velocity su Italia 1 in giovane età; da allora non ha più smesso di seguire il Wrestling.