Quasi vent’anni fa, il buon Luciano Ligabue cantava “una vita da mediano“, una canzone che, con una fantastica analogia col mondo del pallone, descriveva la situazione di tutti coloro i quali fanno o sono costretti a fare i “mediani”.
Ma chi è il mediano?
Il mediano, nel calcio come nella vita, è colui il quale sta nel mezzo, faticando e sudando, spesso, per la gloria di altri.
Nel wrestling, il mediano potrebbe essere identificato, quasi letteralmente, con il lottatore da midcarding, ovvero sia: quel purgatorio, per molti infinito, tra jobs e successi.
Ma non basta!
Il mediano nel wrestling e anche, o principalmente, chi si sacrifica per gli altri e la federazione. Il lottatore, insomma, che si fa trovare sempre pronto, a disposizione, sia quando c’è da faticare, mandando over i colleghi, sia quando c’è (più raramente) da brillare.
A 205 Live il ruolo del mediano è rivestito, tra tutti, da Drew Gulak.
Drew, già dal CWC, ha assunto quel ruolo, sì, di atleta credibile, grazie al suo stile “cattivo e rude, ma, altresì, di figura sacrificabile sull’altare della gloria di colleghi maggiormente in auge.
Un ruolo che ha mantenuto anche nel corso della reggenza di Enzo Amore. Durante il Dark Reign di Amore (a buon intenditor poche parole), Gulak è stato ridotto e costretto in una ridicola macchietta di sé: un fanatico delle presentazioni in power point.
Il pubblico, spesso vittima di un ritrovato amore per gimmick e situazioni paradossali, sembrò apprezzare, ancor di più, Drew che, spinto da questo supporto, pareva pronto a strappare il titolo al tiranno Enzo.
Ma non fu così!
Drew, da buon mediano, si sacrificò in favore di Cedric, lo stesso Cedric che sarebbe diventato, da lì a breve (più o meno), il nuovo campione della categoria.
Orbene, con l’avvento della gestione HHH, Gulak pare aver ritrovato la grinta smarrita, rifilando pestoni a destra e manca.
Ma nuovamente si è visto scavalcare da altri, dal neo arrivato Buddy Murphy e dalla promessa Ali, rimanendo lì, lì nel mezzo, a fare il suo.
Un wrestler buono per tutto, insomma, così mediano, così lavoratore umile e operoso, da essere stato inserito nel torneo UK, perfino, senza essere inglese e senza che nessuno, perfino nel selvaggio web, se ne lamenti.
Drew è quel tipo di lottatore su cui la federazione può sempre contare, abile e pronto a far tutto, stimato da critica e pubblico.
Attenzione, non è detto che Gulak non possa mai arrivare alla conquista del titolo, semplicemente ora va bene così. Fa comodo, difatti, al booking team e alla WWE avere un “jolly” come lui da poter spendere, al momento giusto, in ogni occasione.
Quindi, alla fine dei conti, caro Drew ti tocca star lì, sempre lì, lì nel mezzo, finché ce n’hai stai lì….e forse, caso mai, vincerai il “mondiale”.