Da qualche tempo mi sono ritagliata uno spazio per parlare dei titoli della WWE, concentrandomi principalmente sulle due cinture più “giovani”, ossia i titoli di coppia femminili e il titolo 24/7. Colgo l’occasione per annunciarvi che, dopo BackLash, uscirà anche un recap sulla gestione di tutte quante le cinture. Il titolo 24/7 a maggio ha compiuto il suo primo anno di età, ma non credevo ci fosse granché da discutere in merito. Quando la cintura è stata introdotta ho ipotizzato che avremmo avuto un lungo periodo di gestione comedy per poi approcciarci gradualmente a faide più serie, sfruttando magari anche la regola che vede questo titolo difendibile in ogni roster, caratteristica che condivide anche con i titoli di coppia femminili, sebbene nessuna di tali cinture sia mai passata per le mani di un wrestler del roster di NXT od NXT UK (no, Riddick Moss risulta come wrestler appartenente al roster di Raw, ho controllato).
Dal momento che per il titolo verde-oro stiamo ancora seguendo la linea comica, non ritenevo opportuno spendere parole su di esso. E invece la WWE è riuscita a sorprendermi: ha dato il titolo a Rob Gronkowski.
Ricapitolando gli eventi: la WWE mette sotto contratto Rob affiancandogli l’amico Mojo Rawley, dimenticandosi totalmente di Riddick Moss e aprendo le porte ad una sorta di storyline attorno al titolo 24/7, sempre dal tratto spiccatamente comedy ma che forse avrebbe portato qualche novità. Gronkowski, però, non convince la WWE, fatica ad ambientarsi, secondo le ultime indiscrezioni rovina la scaletta di programmazione di WrestleMania perché non in grado di eseguire gli spot a lui richiesti e fa scattare gli straordinari per tutti chiudendo le registrazioni con due ore di ritardo, si attira un po’ di heath nel backstage e alla fine decide di tornarsene al football; prima che il suo contratto venga rescisso, fa comunque in tempo a diventare il campione 24/7 più longevo di sempre, con un regno record di “ben” 67 giorni.
Ladies and gentleman, Rob Gronkowski è il Brock Lesnar, anzi no, il Bill Goldberd del titolo 24/7: compare dal nulla, vince il titolo, combina danni e poi sparisce come se nient en fùs. Geniale.
Non che sia accaduto qualcosa di eccessivamente grave, intendiamoci. Proprio per la sua natura fortemente legata al comedy, le vicende attorno al titolo 24/7 non vengono prese seriamente e poco importa se l’ennesimo VIP vince il titolo per poi perderlo poco dopo. Tuttavia è chiaro che con Gronk la WWE avesse intenzione di costruire qualcosa di più e che magari la cornice del titolo 24/7 fosse un modo per iniziarlo al mondo del wrestling senza che potessero succedere grossi danni; invece, a quanto pare Gronk ha lavorato poco e lavorato male, o almeno la WWE ha deciso che la colpa fosse esclusivamente sua.
Insomma, quello che poteva essere un modo divertente per mantenere alta l’attenzione sul titolo 24/7 si è rivelato un buco nell’acqua, a meno di clamorosi ripensamenti da parte della WWE o di Gronkowski.
Ciò potrebbe portare ad una riflessione su come l’utilizzo di personalità esterne al mondo del wrestling da parte della WWE si sia, ultimamente, rivelata un fiasco, penso ad esempio a Cain Velasquez e Tyson Fury, che hanno avuto all’attivo un solo match in WWE prima di scomparire dai radar. Vero è che riguardo Velasquez la colpa sarebbe da attribuire al Corona-virus, che ha obbligato la WWE a fare dei grossi tagli al personale e di cui ne hanno fatto le spese moltissimi lottatori, come vi abbiamo riportato in questi mesi. Dunque si potrebbe obiettare che non appena la situazione tornerà alla normalità i contatti riprenderanno, ma nel caso di Gronkowski la WWE ha deciso di sfruttare la sua immagine in piena epidemia, addirittura rendendolo il Guest Host di WrestleMania, quindi sembravano anche disposti a tenerlo nel roster nonostante i tagli al bilancio.
Ma basta andare più indietro nel tempo: Ronda Rousey se n’è andata senza una vera e propria conclusione al suo percorso in WWE, Shaquille O’Neal sembrava lanciato in un match contro Big Show di cui poi non si è più parlato, Tim Wiese è stato sfruttato per qualche house show nel vecchio Continente e poi è scomparso anche lui.
Può darsi che esista un filo conduttore? Una sorta di mala gestione che porti a non sfruttare al meglio le personalità esterne al mondo del wrestling? Oppure ognuno di questi casi ha fatto storia a sé?
Non mi ritengo contraria a prescindere che sportivi o personalità del mondo dello spettacolo facciano ogni tanto una capatina in WWE e non nego che ci siano stati dei casi storici come quello di Ronda, che ha contribuito indubbiamente alla Women Revolution, ma se poi tutto deve concludersi, al massimo, ad uno squash a Super Show-Down, non mi sorprende che questi “cameo” vengano piuttosto malvisti.
E in tutto ciò, ora che ci penso, forse quello che ne è uscito meglio di tutti è il buon Stephen Amell. Io quasi quasi un giro da campione 24/7 glielo farei fare.