Scriverti di qualcosa che, credimi, è una delle cose a cui più tengo non è facile come potrebbe sembrarti. Parlo a te, che in questo momento probabilmente penserai “ecco, l’ennesima auto celebrazione”. E in tutta sincerità non so neanche esattamente quale sia stata la molla che mi ha fatto scattare il desiderio di scrivere a Giovanni e Danilo. “Ragazzi, scriviamo qualcosa sul podcast. Seri però!”. Qualcosa sul perché dal 2011 dedichiamo ore del nostro tempo libero a metterci d’accordo per registrare, editare, fare dirette e tutti le altre operazioni noiose che neanche si notano.
Il tempo che abbiamo attraversato è stato veramente tanto, nell’effimera era di un internet che produce contenuti usa e getta. Il motivo di questa resistenza, anche a fasi alterne, di voglia e desiderio di andare avanti, cercando di rilanciare contenuti e componenti del team per tenermi sveglio, come fosse un viaggio in auto che dura ore, è forse in una voglia di riempire un vuoto. Quando abbiamo iniziato gli ascoltatori erano meno, diversi, qualcuno ci ha abbandonato, altri ci ascoltano da anni. Mi piace pensare che nonostante il trash-talking che mi piace tanto fare, ci sia qualcuno che si sia appassionato di più, magari pensando che in fin dei conti è un passatempo che ci fa divertire quello di tifare Ambrose e magari fischiare Cena e poco più. Come ripeto fin troppo spesso, soprattutto ai miei colleghi, se ci fossero tre ascoltatori oppure centinaia di migliaia, io sarei felice lo stesso. Perché in questo viaggio ho avuto la fortuna di avere dalla mia parte degli amici, che ho avuto la sorte di trovare per caso su un sito di wrestling, che anche se abitiamo a centinaia di chilometri di distanza, il fine settimana ci ritagliamo un’ora almeno dalla vita reale per il piacere di parlare di faide e match; magari registrando sulla spiaggia in estate, con cellulari collegati a connessioni infime e rinunciando a tempo da dedicare ad altro. Chi se ne frega dei soldi, chi se ne frega della fama. Cresciuti a pane e fulmini di Pegasus, per noi il rispetto e l’amicizia va aldilà di ogni cattivo che voglia conquistare il mondo. Roman Reigns compreso.
Mi piace pensare di non solo avere divertito anche te, che mi leggi e mi ascolti, ma anche di avere lasciato qualcosa a chi non ci sopporta più, perché magari ha pensato di poter fare meglio di me e inconsapevolmente avere aiutato qualcuno a coltivare una passione. Perché sai una cosa? Io non ho mai creduto di saperne più di te, il mio parere conta quanto il tuo. Ma, ovviamente, faccio questo anche perché sono egoista e nei momenti più duri della mia vita ho trovato terapeutico sapere che c’era ad aspettarmi il podcast da registrare e pensare che devo rendere conto a te, che aspetti la puntata ogni fine settimana. La parte migliore è probabilmente questa. Non è una serie di ringraziamenti, non c’è niente da celebrare, se è quello che pensavi. È più, forse, una fotografia mossa di una corsa, perché dopo anni neanche penso lontanamente di fermarmi. L’unico grazie che concedo è a te, che ascoltandoci, non mi fai un favore, mi fai sentire meno solo e, con il tempo capirai, che è il dono più grande che potrai fare a una persona.

 

Luca

 

Il wrestling è una passione un po’ particolare. Senza scomodare paragoni assolutamente fuori luogo è un argomento coperto da un tabù populista, uno sport intrattenimento poco compreso, guardato distrattamente ma giudicato in modo sempre e comunque acre e severo.

E’ tutto falso!”

“E’ una cagata!”

“Ma che gusto ci trovi nel vedere due che si menano per finta sul ring per dieci minuti?”

Hulk Hogan combatte ancora?”

“Giacomo Ciccio Valenti 4life”.

 E li giù a spiegare il concetto di keyfabe, di storyline, di bene contro male, di eroi e malandrini…rispondendo sempre e comunque, a chi muove questa tipologia abbastanza banale di critica, che anche i film e le serie TV “troppo fighe” sono riprese televisive o cinematografiche interpretate da attori che assolutamente NON sono dotati di superpoteri e/o doti sovraumane, ed al fine di potersi godere una storia ben raccontata occorre sempre sospendere la consapevolezza di stare assistendo a qualcosa di predefinito, che sia uno script di wrestling o un copione da blockbuster poco importa. E spiegaglielo, ai criticoni della domenica alle 11 fuori il centro scommesse, che il prodotto wrestling è talvolta mediocre e ripetitivo, ma quando è fatto con criterio tocca le corde dell’anima come pochi altri spettacoli.

Ogni fan di wrestling avrebbe bisogno di un outlet dove poter parlare senza fare premesse, senza dover fare un necessario preambolo difensivo e senza dover spiegare perché quel pugno è arrivato a 20 cm dalla faccia del malcapitato: questo outlet per me è stato, sin dal primo momento, il podcast di zonawrestling. Successivamente la cosa ha assunto tutt’altre proporzioni. Una volta vinta l’iniziale timidezza del mettermi “in gioco”, la grande fortuna è stata trovare due compagni di viaggio unici: Luca, che per chi non lo sapesse è la persona a cui il podcast prende la maggior parte del tempo tra registrazione, edit e pubblicazione, dotato di un umorismo pungente e di una meticolosa attenzione verso i più insignificanti dettagli editoriali ed il mio socio Giovanni, un ragazzo acutissimo, educato e dalla competenza infinita. Menzione di merito va anche all’ottima Celeste, che ci ha fatto compagnia per quasi un anno dando un apporto significativo sia dal punto di vista sostanziale che qualitativo, al neo acquisto Claudio e soprattutto a te, che leggi questo articolo e ci ascolti. L’interazione con te è la cosa più dinamica di tutto il processo di costruzione del podcast: senza di essa, senza le tue critiche, i tuoi sfottò, i tuoi complimenti avremmo già smesso da un pezzo. Registrando ci facciamo compagnia a vicenda, e se con i miei sproloqui ho intrattenuto anche uno solo di voi lungo un viaggio in macchina, in metro o durante una solitaria partita di PES, non possono che esserne felice e, perché no, anche un po’ orgoglioso.

L’essere passato da “redattore utente” a parte integrante del podcast (del trio minchia sono l’ultimo arrivato) resta uno dei miei piccoli traguardi personali, e l’alchimia creatasi con i miei due soci è qualcosa che va oltre l’oretta di chiacchierata su RAW e Smackdown Live. Si parla delle nostre vite, nei nostri cambiamenti, dei nostri rispettivi lavori, di serie TV, di cavalieri dello zodiaco, di Bud e Terence, di Giocatori Vecchi e, soprattutto, si discute costantemente di cosa si potrebbe fare per migliorare il sito e, perché no, il podcast stesso. La linea scelta è stata sempre…una sinusoide, non ci sono infatti canovacci e regole stringenti, si parla a ruota libera con toni leggeri e scanzonati. E qui potreste entrare in gioco voi.

Amate qualcosa in particolare del podcast? Il formato secondo voi potrebbe essere migliorato? C’è qualcosa che facciamo, diciamo o proponiamo che suona alle vostre orecchie come unghie su una lavagna?

Fateci sapere, e grazie per la vostra compagnia!

Danilo

 

Avevo intorno ai diciannove anni quando ho deciso di fare qualcosa che andasse fuori dal lavoro, fuori dagli studi, fuori dagli schemi. Avevo una passione che oltrepassava ogni limite da quando ero bambino. Il Wrestling. Avevo un sogno, parlarne. Raccontare, scrivere, da un certo punto di vista condividere, perché no aiutare a capire, insegnare. Non ho mai trovato terreno fertile in un paese di 3000 anime che oltre al calcio ed alla caccia non va. Il sogno si realizzo nel 2009, quando sul finire di un anno pressoché disastroso per me, ho calcato per la prima volta i tasti per scrivere un articolo.

E’ difficile spiegare che cosa può essere un sogno cosi piccolo, perché sono sicuro che la maggior parte di voi starà pensando che scrivere in un sito di Wrestling e registrare un podcast a settimana, non è poi questo traguardo. Però sono sicuro che almeno qualcuno capirà, nel profondo di se stesso, che il realizzare di non essere arrivato poi chissà dove, può anche trasformarsi in una lotta contro se stessi. Me lo sono chiesto tante volte: “Dovrei prendermi meno sul serio? Dovrei finirla e lasciare che la gente parli? Dovrei evitare di scendere in discussioni per giorni?” La risposta, superati i trent’anni, è no. E’ no perché la vita deve avere dei motori, dei motori che servono per raggiungere dei traguardi. Qualcuno sogna Wall Street, qualcuno La Scala, qualcuno il giornalismo serio, a qualcuno, come me, semplicemente gli basta arrivare a coloro che hanno la voglia di ascoltarlo.

La scrittura, seppur proposta a pochi, può dare tante soddisfazioni, ma ti limita caratterialmente. Esibisce in maniera chiara il tuo pensiero, ma trascende dal tuo vero essere. E cosi, armato di cuffie, microfono, voce tremante e nella più totale inesperienza, ho cominciato a parlare.

E’ stato facile, molto facile. E’ stato facile e dopo cinque lunghi anni ti rendi conto perché. Perché fisiologicamente ci sono i cali, di voglia, di ragione, di tempo. Ci sono i momenti bui insomma, seppur sempre parlando di una cosa piccola come quella che facciamo noi. Eppure grazie all’appoggio e la fiducia di alcuni compagni, si può andare oltre. Oltre a tutto. Sono sicuro che quando ci sentite parlare, pensate a tre persone che si conoscono da una vita e da una vita condividono giornate, bevute, cene e feste. Beh non è cosi. Ho incontrato i miei compagni di viaggio due volte. Ciò che però rende tutto questo cosi legato, l’alchimia che si nota, è uno sfogo che viene dal profondo. Danilo e Luca sono, come anche in maniera diversa Claudio e Celeste, come tutti gli altri componenti del sito, chi più e chi meno, compagni di viaggio. In Danilo e Luca ho trovato quei due amici, perché amici li considero, sicuramente non conoscenti, né tantomeno semplici “colleghi”, che ho sempre cercato in questo ambito chiamato Wrestling, e non ho mai trovato. Con loro, in definitiva, e loro con me, credo, siamo anche un po’ cresciuti, le nostre vite sono cambiate, e sempre, sempre, abbiamo condiviso problemi e gioie.

Insomma qua non si tratta di Wrestling e basta, si basta di una molla, il Wrestling, che ha fatto scattare una reazione a catena, trascinandomi in un mondo nel quale sto talmente a mio agio, che oggi non potrei lasciarlo. Qualunque pensiero mi venga in mente, devo condividerlo con loro, perché loro sono la mia valvola di sfogo, loro sono il mio punto di riferimento sotto questo punto di vista. A loro e solo a loro, posso rendere conto del mio pensiero in materia, solo di loro, e di pochi altri, mi fido se cercano di dirmi che forse in qualcosa sbaglio. Perché il rispetto che sento è tanto.

Tutto questo, è stato possibile però, soltanto grazie a chi, la Domenica, il Sabato o quando caz*o volete, accende il PC, accede al sito e clicca play. Voi siete, nel bene e nel male, la chiave di un sogno, di una storia. Grazie al vostro appoggio, alla vostra pazienza, alle vostre proteste, critiche e suggerimenti, grazie alla vostra fiducia insomma, il motore che ha spinto fino ad arrivare al traguardo, un traguardo che per noi tre è importantissimo, non solo dal punto di vista prettamente tecnico, ma soprattutto dal punto di vista umano.

Quindi grazie a Danilo ed a Luca per questi cinque anni. Grazie Celeste, la voce femminile che ha dato un tocco rosa, e che sarà sempre la benvenuta fra di noi, a questo piccolo Show, aiutando tra l’altro Danilo e Luca in un momento poco sereno della mia vita nel quale ho dovuto assentarmi anche troppo. Grazie a Claudio, mio conterraneo e ultimo arrivato. E Grazie a tutti coloro che almeno una volta ci hanno fatto compagnia per quell’ora di svago trasformatasi ormai in desiderio impellente.

E grazie a voi. Grazie davvero. Perché sembra scontato, scontatissimo, ma non lo è. La verità pura e cruda e che senza nessuno che prova interesse, che commenta, critica, positivamente o negativamente che sia, non saremmo qui a celebrare questi 5 anni.

 

 “..voi siete, nel bene e nel male, la chiave di un sogno, di una storia..”

 

Giovanni

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.