TLC passa agli archivi, regalandoci qualche nuovo campione ed una grandissima, costante conferma in AJ Styles. Smackdown avrà tenuto botta in questo SE monobrand, nonostante il roster non propriamente foltissimo? Più complottista di una testimonianza oculare di Elvis che sostituisce le penne con le matite nei seggi, ecco a voi la review di Zona Wrestling. Get ready to disagree.
SmackDown Tag Team Championship Match: Heath Slater and Rhyno (c) vs. Randy Orton and Bray Wyatt
Un torneo lungo praticamente un mese, culminato con la vittoria della coppia più disfunzionale di tutte, ha raccontato una storia semplice ma abbastanza ovvia. Una volta conquistati i titoli, Rhyno e Slater non avevano più nulla da raccontare come Campioni: Heath contrattualizzato, Rhyno riesumato dalla formalina ed una storia carina, leggera culminata con il lieto fine. Poi, ovviamente, il vuoto. La differenza di starpower in questo match due contro due era a dir poco imbarazzante, così come è stato vedere Orton e Wyatt (seppur per pochissimi istanti) vendere i colpi sferrati da un redivivo Heath. Il layout tracciato nel corso del match è stato semplice, anche perché in cinque minuti non è che puoi pretendere lo storytelling di Angle vs HBK: Heath si becca gli attacchi prevalentemente di Orton, prima dell’hot tag per Rhyno che prima stende Luke Harper con una Gore (Harper che si immola per non far beccare Randy) e poi viene livellato al centro del ring con una sonora RKO. 1,2,3 ed in cinque minuti otteniamo dei Campioni di Coppia così dominanti…che possono solo sconfiggersi da soli. Incontro breve, ma risvolto comunque interessante: impossibile raggiungere la sufficienza, ma il tutto non è stato affatto un aborto. Vedremo chi saranno le prime vittime sacrificali per questo devastante duo. American Jobbers.
Winner: Randy Orton & Bray Wyatt in 4’55” Voto: (5,5 / 10)
No Disqualification Match: Nikki Bella vs. Carmella
Attire molto zozzo di Nikki Bella, che sfodera calze nere ed un paio di lunghe trecce che il buon Cena avrà usato a mò di harley davidson per tutta la serata, beato lui. Carmella, dal canto suo, non è assolutamente da buttare, ed arriva a questo match con un bell’occhio nero rimediato qualche sera prima a Smackdown. L’incontro è, come facilmente preventivabile, piuttosto mediocre, nonostante la buona aggressività di Carmella (che collima con la sua carente tecnica) ed il discreto lavoro di selling di Nikki. Il finale arriva dopo un utilizzo smodato di un estintore a schiuma, che manda il corpo della compagna di Big Cass in criogenesi rendendola esposta alla Rack Attack 2.0 di Nikki. 1,2,3 ed in meno di 10 minuti il push che sembrava essere stato concesso a Carmella viene cancellato in modo netto, dopo un match nel complesso insufficiente ed anche piuttosto poco competitivo. Di qui in avanti assisteremo a Smackdown ad una storyline tipo Dallas-chi ha sparato a JR o Simpson – chi ha sparato al Signor Burns, con protagoniste Natalya e Nikki bella. Tanto il colpevole è già noto. Maggie.
Winner: Nikki Bella in 7’57” Voto: (5 / 10)
WWE Intercontinental Title Ladder Match: The Miz (c) vs. Dolph Ziggler
Una faida lunga, estenuante, tirata per i capelli da prima che avvenisse lo split dei brand. Due atleti che si sono affrontati in mille salse, travestiti da pollo e Colonnello Sanders, in match con i pacchi natalizi e con strumenti musicali. Eppure. Eppure Miz e Dolph Ziggler, compagni di viaggio, amici e conterranei una volta svestiti i costumi in spandex, hanno tirato su un ulteriore piccola perla, un ladder match andato avanti per quasi 25 minuti in cui il tempo è volato, la storia raccontata è stata semplice ma molto efficace (Miz concentrato ad inabilitare l’utilizzo delle gambe a Dolph, sia per i superkick che per l’arrampicarsi) ed i bump di certo non sono mancati: un tornado DDT ricevuto da Miz sulla scala, un atomic knee drop, una slingshot powerbomb ed una skull crushing finale sulla scala ai danni di Ziggler. Il finale arriva in modo leggermente anticlimatico, con Miz che colpisce a suon di calcioni la gamba di Dolph che alla fine cede, perdendo di fatto in modo pulito non essendoci state interferenze fondamentali di Maryse. L’incontro dal punto di vista squisitamente tecnico forse sarebbe da 7 e nulla più, tuttavia quel mezzo punticino in aggiunta lo metterei per l’enorme, mastodontico sforzo di innovarsi nonostante la ripetitività di uno scontro che, sulla carta, non aveva più nulla da dare o raccontare. L’unica cosa che non mi è chiara, in verità, è il prosieguo della faida (non saprei come altro definirla!) tra Bryan e The Miz: a meno che la WWE non sappia qualcosa di cui noi poveri mortali siamo all’oscuro, reputo a dir poco inutile questo continuo beccarsi tra i due. Sono curioso di vedere, a questo punto, chi sarà il babyface da poter lanciare contro l’ottimo Mizanin. Los Pollos Hermanos.
Winner: The Miz in 24’57” Voto: (7,5 / 10)
Chairs Match: Baron Corbin vs. Kalisto
Diamo a Cesare quel che è di Cesare: nonostante la seria candidatura a faida #ditarculo dell’anno, il match di TLC ha visto tanto impegno e tanta volontà di sacrificare la propria incolumità da parte di entrambi i contendenti. La Deep Six subita da Kalisto fuori dal quadrato è stata devastante, così come la sitting senton sulle sedie (molto Myserio oriented) e la letale End Of Days su un letto di sedie di alluminio (che in verità avrà fatto molto più male a Baron rispetto a Kalisto, ma tant’è). A questo aggiungiamo che di questi due non frega assolutamente niente a nessuno, che la faida è stata mal gestita, che la stipulazione del chairs match non ha mai partorito nulla di buono, che il pubblico all’arena era abbastanza disinteressato…insomma, le circostanze c’erano tutte per fare veramente male. L’incontro non è stato stratosferico, ma a mio modesto avviso supera nettamente la sufficienza: una delle prove migliori di Kalisto da quando è a Smackdown, senza dubbio alcuno. Ora contro chi si terrà impegnato Corbin nell’attesa di una maturazione che potrebbe non avvenire mai? Eli Cottonwood 2.0.
Winner: Baron Corbin in 11’53” Voto: (6,5 / 10)
SmackDown Women’s Championship Tables Match: vs. (c) Becky Lynch vs. Alexa Bliss
Come ho avuto modo di scrivere più volte, Alexa Bliss è attualmente la performer che ha fatto più passi in Avanti nell’intero roster blu. Chiamata come “pedina extra” a SD, la sua maturazione come character è stata repentina ma costante, ed il suo livello di workrate non è certo dei più esagerati, ma almeno arriva sempre e comunque alla sufficienza. Senza contare che, cosa assolutamente fondamentale, è una patata in miniatura ma pur sempre da paura. In quest’ottica, credo che vi siano pochi dubbi nell’identificarla come performer giusta per scalzare l’ottima Becky Lynch, che in quanto a workrate e starpower attualmente non ha eguali “giù” a Smackdown: l’incontro d’altra parte è stato appena sufficiente, complice anche una stipulazione che raramente ha offerto spettacoli decenti in match da singolo, in particolare in match femminili. Il finale arriva all’improvviso, tra il torpore del pubblico di Dallas, con una powerbomb dall’apron su un tavolo posto al di fuori del ring. Contesa dunque sufficiente, esito giusto, con 5 minuti in meno forse ci scappava anche mezzo voto in più. Off topic: ogni volta che leggo “Alexa”, la mente mi riporta ai tempi dell’infanzia ed alla tamarrissima Alexia. Festivalbar.
Winner: Alexa Bliss in 15’10” Voto: (6 / 10)
WWE World Championship TLC Match: (c) AJ Styles vs. Dean Ambrose
Quanti performer possono andare avanti per più di mezz’ora, a quasi 40 anni suonati, mettendo in piedi il match della serata subendo un bump allucinante dopo l’altro? Il wrestler of the year, ovviamente, AJ Styles. Questo performer ha trovato, in questo suo stint in WWE arrivato per certi versi al momento giusto, e per altri versi qualche anno troppo tardi, il miglior periodo creativo della sua vita: una confidenza totale nel suo personaggio, un livello di workrate eccelso e soprattutto la capacità di trainare, da solo, un intero show di un’ora e mezza…cosa che, a conti fatti, non è mai riuscito a fare (o non gli hanno mai permesso di fare) in TNA. Dean Ambrose, dal canto suo, brilla in match in cui il brawling e gli insane bump fanno da padrone, tralasciando i merletti ed i tecnicismi ed abbracciando a piene mani acciaio, sangue e legno. Tanti, tantissimi gli spot i rilievo in questo incontro: un backbodydrop subito da Styles sulle sedie (che ha causato una lacerazione sia del costume che della chiappa del povero AJ), un elbow drop di Dean da una scala posta sul tavolo di commento su Styles supino sull’altro tavolo, una COLOSSALE springboard 450 splash di AJ su Dean steso su un tavolo posto fuori ring ed infine il volo dell’angelo di Dean su due tavoli vicino le barricate, a causa del malevolo intervento del chinless one, James Ellsworth. A proposito di lui. Il suo intervento, per certi versi, è stato quanto mai logico: avendo una chance Titolata ed essendo uno sfidante abbastanza improbabile, l’ex jobber di RAW ha optato per sacrificare la sua amicizia con Dean per favorire AJ Styles, Campione che ha già sconfitto per ben tre volte. Una scelta che in un certo senso protegge sia AJ (per le sue sconfitte precedentemente subite da Ellsworth) che Ambrose, che esce si sconfitto ma con una chance di vendetta nei confronti del suo meschino amico. Un match condito da un finale sporco dunque, è vero, ma che ha goduto di un ritmo assolutamente esaltante per un lunghissimo minutaggio e di un epilogo, tutto sommato, che ci può ampiamente stare. A questo punto non disdegnerei poter vedere AJ contro Cena, Taker e, perché no, anche in un incontro contro Shane. MOTN
Winner: AJ Styles in 32’00”.Voto: [8]
Voto complessivo Allo Special Event: (7 / 10)
Show assolutamente godibile, con due match dalla stipulazione abbastanza similare (il TLC ed il ladder match sono praticamente la stessa cosa) che però hanno letteralmente trainato l’intero spettacolo. Nonostante il roster ridotto, nonostante la ripetitività di molte delle faide proposte, la WWE ha tirato fuori uno show di buon livello, con un lottato costantemente sopra la sufficienza, se non con qualche eccezione, che consacra una volta in più quel grande, colossale affare che è stato il contratto di AJ Styles, che non passerà alla storia come uno dei più grandi di tutti i tempi solo per una banale questione di tempismo.
Sugli scudi: AJ Styles, Dean Ambrose, The Miz, Dolph Ziggler, Kalisto.
Dietro la lavagna: Carmella, i costumisti WWE.
Danilo