Molti di voi, come me, avranno goduto alla grande nell’ultimo week-end di gennaio. Geo localizziamo il discorso nella città più importante dell’Hokkaidō, Sapporo, anche se una amata vecchia conoscenza ha ben figurato nella città dell’amore fraterno. L’evento composto da due serate consecutive, ha preso alla lettera il nome degli show: New Beginning.
Due main event che aprono risvolti interessanti e difficilmente pronosticabili fino a pochi mesi fa; prima di incentrare la questione di oggi sul Bullet Club, come non spendere due parole sul maestoso Minoru Suzuki. Quasi alla soglia dei cinquant’anni regala una prestazione di livello altissimo e si porta a casa il titolo intercontinentale dal sempre verde Tanahashi, che se si vuole mantenere “sempre verde”, dovrà prendersi qualche mese per rifiatare e far riassorbire al suo corpo i numerosi infortuni degli ultimi anni.
Suzuki si prende alla vita il titolo numero due della NJPW e lo fa alla grande, come dicevo. Aprendo nuove opportunità, soprattutto tra i lottatori giapponesi. Con un titolo Heavyweight letteralmente saldato alla vita di Okada e il titolo US creato appositamente per i “gaijin”, il titolo intercontinentale ho come l’impressione diverrà cruciale per lanciare talenti nipponici nella categoria pesi massimi. E, parere mio, sarà inevitabile che presto o tardi da quelle parti passi un certo Sanada che a trent’anni è bene inizi a fare sul serio.
Ma dicevo del Bullet Club. Se siete da queste parti sapete perfettamente come è andata nel main event della Night 2, ma in breve: Jay White sconfigge Kenny Omega, che successivamente mostra nervosismo nei confronti dei Bucks, Cody lo attacca e infine interviene in sua difesa l’ex tag team partner Kota Ibushi.
Che scritta così in due righe, se pur si tratti di fredda cronaca, sul momento ci ha fatto interrogare aprendo varie strade ancora da chiarire. Kenny fuori dal Club? Cody nuovo leader? E gli altri cosa ne pensano. A dirimere la questione ci hanno aiutato un paio di episodi su YouTube di Being the Elite.
Probabilmente tra le migliori cose uscite dal circuito indy della storia del wrestling, sicuramente degli anni, il Bullet Club è nato proprio dalle parti di Tokyo e in New Japan ha raggiunto l’apice. Sia in termini di qualità dei leader che si sono alternati nel tempo, Prince Devitt, AJ Styles e Kenny Omega, sia per il buzz mediatico che è riuscito a creare, pur non avendo la forza del reparto marketing di una major a sostenerli.
E come tutte le grandi storie, per non far la fine della nWo sgangherata della WCW, si è arrivati al punto in cui è stato necessario aggiungere all’equazione i componenti interni della stable stessa. L’idea di Cody che scalza Kenny è grandiosa.
Per come è stata portata avanti silenziosamente per lungo tempo, per come è esplosa fragorosamente, per il fatto che la questione mette nella condizione ogni componente di rimettersi in gioco e soprattutto per come annunciato lo showdown (il primo?) tra i due nello show ROH-NJPW nel weekend di Wrestlemania, dopo tantissimi anni, si tocca con mano un match che al difuori della WWE, riesce a creare grande e reale interesse negli Stati Uniti. Per essere maggiormente chiaro, questo match non nasce per essere un competitor diretto di Wrestlemania, il pubblico che seguirà gli eventi è il medesimo, nasce per mandare un messaggio a tutti i fan del mondo che il duopolio ROH-NJPW è qualcosa di interessante da seguire.
Il Bullet Club è stato per anni la chiave di volta per il mercato US per la NJPW, che storicamente è rimasta trincerata nelle sue fazioni autoctone che non spesso hanno offerto spot rilevanti per gli stranieri e come tale un eventuale gestione di una fase molto critica della stable, deve essere gestita al massimo e orientata più per “noi” occidentali che per il mercato nipponico.
Il brand Bullet Club ha un valore economico gigantesco per la New Japan, avrà passaggi di testimone e resisterà per tanti anni ancora, ma trovo intelligente restituire quell’aura “pericolosa” alla stable che, sembra strano dirlo e prendetela come una provocazione, a suon di match di alta qualità di Omega, ha reso tutto il gruppo troppo amato. Il personaggio dell’Incubo Americano di Cody, va a toccare proprio questi tasti, va esattamente a bloccare gli entusiasmi rendendo Kenny Omega automaticamente un corpo estraneo.
Per arrivare a questo match ci sarà da sistemare diverse questioni, non mi stupirei neanche di vedere un Bullet Club “giapponese” guidato da Kenny e un Bullet Club “americano” guidato da Cody, la soluzione sarebbe esageratamente rischiosa e si correrebbe il rischio di fare tanta confusione, l’unica certezza è che la costruzione di questo incontro è qualcosa di nuovo e interessa studiarlo, che parte da Sapporo, passa su YouTube e continuerà in ROH. Unica certezza è che adesso il vento nuovo spira forte dall’est direzione New Orleans.