Si è chiuso il 2018 e siamo pronti per approcciarci al nuovo anno. Anche perché Impact Wrestling affronterà questa domenica il primo dei quattro ppv dell’anno con un ritorno a casa niente male, ovvero in quel di Nashville per “Homecoming“. Il passaggio ad un nuovo canale e il grande lavoro social della compagnia hanno segnato questi ultimi mesi. Ma cosa è accaduto per intero?

 

Grazie all’avvento di Don Callis, Impact Wrestling ha dimostrato di saper rinascere e di saper creare nuovamente una fan base capace di accettare e godersi il prodotto senza troppe voci “birichine” che da sempre sono state accostate alla ex TNA. Abbiamo visto tante cose buone, come ad esempio il grande exploit di Sami Callihan, passato dall’anonimato di NXT ad essere una superstar di rilievo nella federazione di Toronto. E Austin Aries? Tolto il finale di Bound For Glory è stato un ottimo campione di cui la compagnia aveva disperato bisogno; e Johnny Impact, Eddie Edwards, Eli Drake, Pentagon Jr…. tutta gente che, nel bene o nel male, ha saputo donarci spettacolo.

Nessuno (o davvero in pochi) hanno dato fiducia ad Impact Wrestling, per molti era ed è ancora “morta” dall’addio di AJ Styles. Eppure questo reboot è sembrato decisivo, quello dove tutte le pedine vanno al posto giusto. Lunghe faide, tanti atleti utilizzati, match sempre di livello a fronte di qualche puntata non esattamente eccezionale (i tapings messicani sono stati mediocri). Eppure c’era qualcosa di vivo nell’aria, la dirigenza lo ha capito ed ha spostato le mie sui social divenendo uno dei brand più influenti del wrestling. Non basta solo il proprio network, ma le trasmissioni di Twitch e YouTube hanno fruttato la bellezza di due milioni di dollari, cosa impensabile fino a poco tempo fa.

Il 2018 è stato anche l’anno in cui Callis e D’Amore hanno lavorato tanto sulle categorie. L’unica che ha zoppicato un po’ è stata quella X Division, eppure abbiamo avuto la crescita esponenziale di Matt Sydal e il regno tutt’altro che dimenticabile di Brian Cage. Ora con l’Ultimate X in arrivo per Homecoming sembra sia arrivata l’ora di Rich Swann (e non vedo l’ora, sinceramente).

La categoria femminile è risalita fortemente costruendosi delle certezze in Tessa Blanchard, Su Yung, Allie, Rosemary e Taya Valkyrie. Tutte le storie sono state lunghe e appassionanti, e già col nuovo anno si vedranno gli effetti del debutto di Jordynne Grace. E i tag team? Pochi ma buoni: i LAX sono state delle superstar, bene il loro feud con gli OG’z (chiamati per l’occasione) e da acquolina in bocca la sfida coi Lucha Bros. Senza dimenticare il grosso lavoro degli oVe e il debutto recente dei Rascalz.

Ed ora? Non ci resta che aspettare, ancora una volta, di goderci i prossimi PPV con la speranza che siano gradevoli quanto Redemption, Slammiversary XVI (il migliore dell’anno) e Bound For Glory. Sperare nell’arrivo di Chris Jericho, in modo che si possano sconvolgere gli equilibri del wrestling americano e far tornare i riflettori su una grande famiglia che merita rispetto.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.