La WWE, tra i suoi tanti problemi, annovera anche quello di non aver fortuna coi wrestler messicani, specie se indossano una maschera. Un po’ perché in realtà i wrestler che ottengono una buona gestione sul lungo periodo sono l’eccezione e non la regola, un po’ per la fretta di trovare nomi appetibili per il mercato messicano che hanno spinto la WWE a compiere scelte poco ponderate, un po’ anche per della vecchia e sana sfiga.
C’è stato Sin Cara, wrestler che non è mai riuscito ad adattarsi allo stile WWE, che non ha mai conquistato realmente il pubblico, nonostante il periodo in team con Rey Mysterio; alla fine il lottatore originale è stato licenziato e la maschera è passata ad un altro, ma le cose non sono migliorate, neanche con il periodo dei Lucha Dragons; adesso Sin Cara gironzola a SmackDown, posta foto molto pheeghe su instagram e aspetta che la WWE si degni di dargli almeno un match a settimana. C’è stato Kalisto, a cui è stato dato un periodo di prova ad NXT e che stava anche facendo bene, ma su cui forse sono state riposte troppe aspettative, perciò giù di riferimenti a Rey, a Eddie Guerrero, a essere l’underdog di turno, a vincere il titolo degli Stati Uniti contro Ryback; Kalisto scivola lentamente nell’anonimato e trova un suo posto a 205 live prima e a Raw poi con i Lucha House Party, ma non è che ottengano chissà quali reazioni positive. C’è stato Alberto Del Rio, a cui viene dato il mondo: vittoria della Royal Rumble, Money In The Bank, il fu (sigh) World Heavyweight Championship. Però Del Rio è heel, naturalmente heel, perciò il suo turn face si rivela un fiasco, Albertone poi ci mette del suo rivelandosi la testa di meenchia che è, combina vari casini, si fa licenziare, poi riassumere, poi lo licenziano di nuovo, un gran casino. C’è stata poi la divisione Cruiserweight, in cui sono stati gettati un po’ di wrestler messicani nella speranza che qualcuno potesse piacere tanto al pubblico, ma sappiamo tutti quali problemi affliggono 205 live, perciò ora come ora è molto difficile che chiunque faccia parte di quello show possa conquistare davvero il pubblico, a meno di passare ad un altro show ed essere gestito decentemente (vedi Mustafa Alì); nonostante un nome come Gran Metalik fosse arrivato nella finale del Cruiserweight classici, riscuotendo ottimi giudizi.
In tutto questo marasma, un nome, silenziosamente, si fa largo nel backstage
Andrade “Cien” Almas debutta sugli schermi di NXT l’8 giugno 2016 contro Tye Dillinger. La partenza non è delle migliori: Andrade deve scontare la decisione di togliersi la maschera, non sempre apprezzata dai fan della disciplina, non ha un personaggio ben caratterizzato e addirittura qualcuno lo ritiene anonimo, tanto che appena due mesi dopo viene sconfitto dal debuttante Bobby Roode. Le cose cambiano con il turn heel e soprattutto con l’arrivo di Zelina Vega; i due eventi aiutano a ricostruire il personaggio di Almas, che vince, un po’ a sorpresa, l’NXT Championship contro Drew McIntyre e poi lo difende in una faida contro Johnny Gargano dando vita ad uno dei candidati a Match Of The Year del 2018. Insomma, Andrade sembra al sicuro dalla pericolosa fossa dell’anonimato in cui i wrestler messicani sembrano destinati a precipitare.
Arriva, però, il debutto nel main roster ed i segnali sono poco incoraggianti: Almas sconfigge qualche wrestler locale (brutto segno), poi ha una faida (circa) contro Sin Cara, perché si sa che i messicani si devono menare tra di loro, Albertone ha fatto scuola in questo; dopo di ciò, il nulla, l’atleta viene parcheggiato per quasi tutto l’autunno e la situazione appare sempre più preoccupante, anche perché ci sarebbe un feud per il titolo degli Stati Uniti detenuto da Jeff Hardy servito su un piatto d’argento, ma la WWE decide di tenere Almas ai box per settimane. Dopo di ciò, a SmackDown decidono di dargli nuovamente un certo spazio, facendogli affrontare, tra gli altri, il rientrante Rey Mysterio e coinvolgendolo in tag team match che lo vedono confrontarsi con nomi del calibro di John Cena, AJ Styles, Samoa Joe e Daniel Bryan.
Il mio giudizio è che Almas avrebbe tutte le carte in regola per spiccare sugli altri. Punto fondamentale, fornisce sempre ottime prestazioni e sul ring è in grado di catturare l’attenzione del pubblico; certo, qualche spot, come il “tranquilo” tra le corde ormai è pericolosamente abusato, ma in generale ha dato vita a ottimi match, non solo ad NXT dove i wrestler sono lasciati liberi di dare il 100%, ma pure a SmackDown, dove sicuramente i ritmi più serrati impongono di imbrigliare un po’ il proprio stile di lotta. Tuttavia, abbiamo ormai imparato che in WWE non basta essere ottimi wrestler per sfondare, ma servono anche doti microfoniche quantomeno decenti e Andrade, per il momento, non le ha mostrate. Come mai? Affiancargli Zelina Vega come manager è stata una pura scelta di “look” del personaggio, oppure si sta tentando di coprire i limiti microfonici dell’ex La Sombra? E ancora, se così fosse, questi limiti sono dovuti a una non ancora sufficiente padronanza della lingua, oppure Almas pecca semplicemente di carisma? Se così fosse, la WWE ha intenzione di investire su di lui e dargli la possibilità di colmare queste sue lacune?
Puntare sul mercato messicano potrebbe non essere più l’intenzione della WWE visti i nuovi e più appetibili mercati indiani, cinesi, arabi e giapponesi. Non sembra esserci più l’esigenza di trovare “l’erede di Rey Mysterio”, la WWE sembra essersene resa conto quando ha richiamato l’unico e originale Rey; non c’è bisogno di tirar fuori il nome messicano di punta, che arriva e vince tutto e vince subito. Stanti così le cose, Andrade può essere costruito con tutta la calma del mondo, dandogli tutto il tempo necessario per migliorare dove deve migliorare. Certo ai fan dispiace vedere un talento come lui che viene parcheggiato ai box per settimane, ma la WWE ci ha insegnato che qualsiasi wrestler, all’occorrenza, può essere tirato su e catapultato nel main event nel giro di una settimana, se la WWE decide che adesso è il suo momento.
Il percorso fatto da Andrade fino qui, la corsa al titolo di NXT di cui è stato protagonista, in realtà fa più ben sperare di quanto potrebbe sembrare alla luce dei suoi primi mesi a SmackDown, rendendolo più un main eventer pronto ad esplodere che l’ennesima meteora messicana
A meno che non decida di spaccare un piatto in testa a qualche dirigente durante un meeting aziendale.