Pronti per ferragosto? Ma non prima di aver rivissuto la serata di Summerslam. La Wrestlemania estiva è ormai passata, la serata è stata degna di nota? Valutiamola con la nostra review!
(Kick Off) Cruiserweight Championship match: Oney Lorcan vs Drew Gulak (c)
I pesi leggeri nel kick off sono spesso una garanzia, ma non in questo caso. A nessuno interessa vederli fare prese a terra (come per buona parte dell’incontro) e il repertorio mostrato è stato a bassissimo livello di spettacolarità. Rimpiango i tempi i cui mi dispiaceva vedere i cruiser sacrificati nei kick off, in questo caso mi pesano anche in questa collocazione.
Winner and STILL Cruiserweight Champion: Drew Gulak in 8’45. Voto: (4,5 / 10)
(Kick Off) Apollo Crews vs Buddy Murphy
Ai limiti della giudicabilità vista la brevissima durata, anche se qualche sequenza carina hanno fatto in tempo a inserirla. Finito in squalifica, è un match utile solo a proseguire la storyline che coinvolge anche Bryan, Rowan e Reigns.
Winner for dq: Buddy Murphy in 4’20. Voto: (5,5 / 10)
(Kick Off) Women’s Tag Team Championship match: Alexa Bliss & Nikki Cross vs The IIconics (Billie Kay & Peyton Royce)
Per come è strutturata attualmente la categoria di coppia tra le donne in WWE non ha ragione di esistere, incontri come quello di Summerslam mi rendono sempre più convinto di questa verità.
Winners and STILL Women’s Tag Team Champions: Alexa Bliss & Nikki Cross in 6’15. Voto: (4,5 / 10)
Submission match for the Raw Women’s Championship: Becky Lynch (c) vs Natalya
Incontro dai ritmi non particolarmente sostenuti, ma che aumenta d’interesse con il passare dei minuti. Mi è piaciuto vedere Natalya lavorare spesso alle gambe di Becky mentre questa cercava di farla impattare sul braccio in relazione alle rispettive finisher (che hanno provato anche a “rubarsi” a vicenda). Come da stipulazione il meglio dell’incontro è stato vedere i tentativi di sottomissione e ribaltamente vari, pagando la pecca di un risultato molto scontato che non faceva venir brividi ai fan della campionessa quando era in difficoltà. Match che non passerà agli annali ma anche grazie al coinvolgimento del pubblico canadese il risultato è stato soddisfacente.
Winner and STILL Raw Women’s Champion: Becky Lynch in 12’35. Voto: (6,5 / 10)
Dolph Ziggler vs Goldberg
Quando annunciarono Goldberg contro Lesnar e poi contro l’Undertaker ero perplesso, perché vedevo che piuttosto che utilizzare le vecchie glorie per far crescere i nuovi volti si cercava di creare un evento circoscritto in sé stesso. Se poi nel caso di Lesnar è stato tutto abbastanza indolore, nello show arabo abbiamo assistito a un obbrobrio da far mettere in dubbio il nostro amore verso la disciplina. Goldberg si voleva così ripulire la reputazione e la WWE lo ha accontentato mettendolo contro il wrestler perfetto, nel senso che come sfidante hanno scelto un lottatore molto atletico, capace di vendere bene le mosse e con un peso corporeo che non mettesse in difficoltà la forza dell’ex WCW. Sarebbe stato grandioso se li avessimo visti contro in un match vero, ma si è trattato in realtà di uno squash senz’appello, ingiudicabile, di cui resterà in memoria solo l’ennesima prova delle capacità di selling di Dolph.
Winner: Goldberg in 1’50. Voto: senza voto.
United States Championship match: Ricochet vs AJ Styles (with Karl Anderson & Luke Gallows)
Dal punto di vista della storia raccontata sul ring ha senso che AJ lavori a lungo la gamba del rivale (ben venduta da Ricochet) per tentare poi di applicare la Calf Crusher (che però non è stata la finiser che ha concluso il match), ma la scelta ha inciso negativamente su altri aspetti dell’incontro. La sensazione che i due talenti abbiano lottato con il freno a mano tirato è forte, per un incontro su cui le aspettative erano ben diverse. Il repertorio dei due è superiore, ma tra Ricochet che vendeva i dolori alla gamba e AJ che insisteva in questa strategia il risultato è stato deludente. La sequenza finale è stato comunque carina, ma l’incontro nel complesso non lo ritengo sufficiente a prescindere dal fatto che ci si aspettasse qualcosa di più spumeggiante.
Winner and STILL United States Champion: AJ Styles in 13’. Voto: (5,5 / 10)
Smackdown Women’s Championship match: Ember Moon vs Bayley (c)
Occasione sprecata da entrambe. Poca chimica, sequenze che si susseguivano senza particolari fili logici e in generale dieci minuti noiosetti. Il finale arriva come un sollievo ma non risolleva un incontro che poteva andare bene in uno show settimanale, ma a Summerslam è stato il classico match da pausa bagno per chi come voi non deve fare la recensione allo special event. Come dicevo entrambe hanno mancato un’occasione, con Bayley tornata campionessa dopo tempo che continua il suo regno anonimo e Ember Moon che non incanta nella sua chance da sfidante.
Winner and STILL Smackdown Women’s Champion: Bayley in 10’. Voto: (5 / 10)
Shane McMahon vs Kevin Owens
Incontro che dal punto di vista tecnico non regala molto, ma che intrattiene grazie alla rivalità stessa che intercorre tra Owens e Shane. Tra la carriera del primo a rischio e la presenza di Elias in aiuto al secondo si vivono dieci minuti leggeri con la Scotiabank Arena indiavolata nel tifare il proprio connazionale. Se non si è puristi del wrestling lottato è una buona parentesi della serata, con tutti i limiti del caso.
Winner: Kevin Owens in 9’20. Voto: (6 / 10)
Charlotte Flair vs Trish Stratus
Questo sì che è stato un grande esempio di come utilizzare gli Hall of Famer. Charlotte battendo in un match vero un simbolo di una generazione qual è Trish in Canada ribadisce il suo marchio nella storia della federazione. Per questo va ringraziata la Stratus che al di là del bel gruzzolo che si è messa in tasca ha il merito d’essersi presentata in buone condizioni all’incontro, non ci si è limitati a una prestazione scialba consapevoli che bastasse accostare i nomi delle due lottatrici per creare la magia. Certo per ragioni di ritiro e anagrafici non può lottare allo stesso livello dei tempi d’oro, ma come detto la sua prestazione è stata buona, oltre al merito d’essere tornata dando una grossa mano a una delle lottatrici più forti di questa generazione. Per una volta un buon uso delle leggende.
Winner: Charlotte Flair in 16’40. Voto: (7 / 10)
WWE Championship match: Randy Orton vs Kofi Kingston (c)
Già l’incontro non era un gran ché, la scelta del finale poi lo ha affossato completamente. Tanta noia e niente di particolare degno di menzione (e parliamo del match con più minutaggio della serata) fatto salva per l’RKO sul volo dal paletto di Kofi. Il finale con il campione difensore dell’onore dei bambini che dà il là al count out è stato davvero stucchevole, il fatto che sia avvenuto in uno special event come Summerslam (che tutto dovrebbe essere tranne che di transizione) è una colpa aggiuntiva. Il pubblico si sarebbe indisposto se fosse stata la conclusione di una puntata di Smackdown, figuriamoci se in uno dei Big Four. Immagino che il tutto sarà funzionale a un nuovo incontro tra i due, ma mi sento parecchio critico con questo incontro e mi auguro che in un’eventuale rivincita si cambi decisamente passo, anche se rimango pessimista.
No contest in 16’45. Voto: (4,5 / 10)
Finn Balor vs Bray Wyatt
Ecco un altro incontro mascherato da angle che però a differenza di quello con protagonisti Ziggler e Goldberg ha un senso logico. Il tutto aveva un solo scopo, presentare Wyatt nella sua nuova veste di The Fiend e renderlo qualcosa di iconico fin dalla prima apparizione. Missione compiuta? A mio parere sì. La maschera funziona e lo si era già capito, ma sono riusciti ad essere all’altezza anche della precedente entrata esaltandone i punti di forza. Il motivetto della FireFly FunHouse contrasta bene con la versione metal della precedente theme song, poi la lanterna con il viso di Bray è un tocco di classe. Sul ring ho apprezzato dettagli come il giramento di collo dell’avversario e la mandible claw come finisher e più in generale uno stile aggressivo ch ha messo in soggezione anche il coraggioso (come ribadito più volte nelle settimane precedenti) Balor. Il breve match ci ha ben presentato la nuova faccia della paura della WWE e lo ha fatto intrattenendoci con il pubblico in visibilio. Come match non è giudicabile, come esordio del nuovo Bray è stato invece perfetto.
Winner: Bray Wyatt in 3’25 . Voto: senza voto
Universal Championship match: Seth Rollins vs Brock Lesnar (c) (with Paul Heyman)
Finalmente ci siamo arrivati, un face (a parte Golberg) è riuscito a mettere schiena a terra la Bestia in modo pulito. Spiace solo come ci si è arrivati, non per l’incontro in sé, ma per la storia raccontata nelle settimane prima in modo secondo me poco coerente. Che a battere senza trucchi Lesnar sia una versione di Rollins che arriva da un pestaggio dopo l’altro in condizioni non ottimali è molto fiabesco, ma spieace che in WWE non si riesca più a costruire un face al di fuori del ruolo dell’underdog. Parlando del match in sé devo dire che sia stato un main event più buono, nonostante lo starpower di Lesnar e il suo stile in ring finisca per limitare le possibilità all’incontro stesso. Brock per status domina il 90% del tempo solitamente, qua mi è piaciuto vederlo in difficoltà anche nelle prime fasi. Rollins che atterra in piedi più volte quando veniva lanciato dai supplex è stata una bella trovata, come a mostrare che Seth abbia studiato l’incontro per bene così da contrastare le mosse dell’avversario. Come dicevo l’equilibrio dell’incontro lo ha reso diverso da tanti gli altri del protetto di Heyman, con un ritmo sempre alto e qualche highlights come il volo sul tavolo. In definitiva un bel modo di chiudere Summerslam, mi sarebbe però piaciuto ci si fosse arrivati con una storia diversa dietro.
Winner and NEW Universal Champion: Seth Rollins in 13’25. Voto: (7,5 / 10)
Special Event
Domenica sera abbiamo assistito a due ottimi esempi che ci hanno mostrato come usare e come non usare le leggende nel 2019. Goldberg ha rubato spazio (se non altro non rischiando di infortunare se stesso e altri), mentre Trish ha contribuito ad aumentare lo status già importante di Charlotte. Rimanendo in tema ragazze pollice in su per Becky e Natalya, mentre le controparti di Smackdown deludono e perdono entrambe un’occasione per risplendere. Delusione per AJ e Ricochet, mentre Shane e Owens rimanendo coerenti con la loro storyline riescono a portarsi a casa la sufficienza. Davvero spettacolare l’esordio di The Fiend, non so se questo nuovo personaggio avrà successo sul lungo periodo, ma il primo passo in un match ufficiale (per quanto fosse un angle mascherato) è stato memorabile. Riguardo i due match mondiali molto male Smackdown decidendo di utilizzare Summerslam come ppv transitorio, al contrario Raw occupa degnamente la posizione del main event mettendo agli annali una sconfitta pulita di Lesnar. Dopo un indegno kick off abbiamo avuto un ppv con alti e bassi che non passerà agli annali, ma nel complesso senza esagerare ha saputo intrattenere mettendo a segni colpi significativi (la vittoria di Charlotte su Trish, l’esordio di The Fiend, la caduta della Bestia). Qualche rimpianto però rimane.
Voto: (6,5 / 10)
Sergedge – EH4L