Nonostante il titolo faccia pensare il contrario parliamo sempre di wrestling, in particolare di cosa è andato scorso nella scorsa puntata di Raw al Madison Square Garden.
Della serata newyorkese c’è qualcosa che proprio non mi è andata giù, qualcosa che già in passato mi aveva infastidito e che vedo non cambiare mai. Vi ricordate quando Peter Griffin aveva una rubrica televisiva in cui iniziava i suoi monologhi con “Sapete cosa mi fa girare gli ingranaggi”? Ecco, nel mio caso la risposta è Stone Cold Steve Austin.
Il mio non è un attacco allo Stone Cold leggendario che ha scritto la storia del wrestling, ma alla parodia di sé stesso che ci ritroviamo ogni tanto tra i piedi da quando è stato costretto al ritiro. Ogni volta ci ritroviamo lo stesso copione, con discorsi che ricalcano gli antichi fasti, catchphrase, stunner al malcapitato di turno, birre. Ogni santissima volta. Eppure prima della scorsa puntata avevo i miei motivi per credere che finalmente avremmo assistito a qualcosa di diverso, i segnali c’erano.
Bray Wyatt sul suo profilo twitter aveva scritto una frase in cui si riferiva al rattlesnake, quel serpente a sonagli soprannome di Austin. The Fiend aveva già attaccato hall of famer come Foley, Angle, Lawler, avrebbe avuto senso fosse accaduto anche con Stone Cold, anzi, un azione simile al Madison Square Garden avrebbe avuto un’eco incredibile. Mettere ko una leggenda come lui che ogni volta che si presenta ha sempre la meglio sugli avversari sarebbe stato un colpaccio capace di elevare a livelli altissimi lo status di Bray. E invece non è accaduto nulla, non si sono proprio incrociati. Che ci fosse qualcosa nell’aria era evidente, non per altro nel promo della Firefly Fun House i riferimenti a Stone Cold sono stati espliciti, chiamandolo per nome e partendo con quella cantilena del “stranger danger”, a riprova degli attacchi di Bray nei confronti degli estranei, di chi non è più un membro fisso della WWE. Oltretutto la mandible claw è una finisher perfetta per attaccare limitando al minimo le possibilità di farsi male degli avversari. Ma senza un qualcosa di concreto dietro sono rimaste parole al vento, un’occasione perduta.
Ora non voglio farne una questione di stato, Bray sta andando sempre bene con la nuova gimmick e il suo personaggio sopravviverà comunque a questa mancata interazione, ma in questo editoriale vorrei far capire che quello che mi fa girare gli ingranaggi sono questi part timer/ex wrestler che si presentano di tanto in tanto giusto per far sfigurare qualche wreslter in attività. Ora lasciamo perdere la stunner su AJ Styles che non scalfisce il suo status, ma in generale il concetto di prendere senza dare mi infastidisce. Lo stesso Goldberg è stato mal sfruttato perché i job li ha concessi a chi non serviva (Lesnar e l’Undertaker). Ci sono anche esempi positivi, come Edge (già ritirato) che ai tempi dell’Autorithy è stato preso in ostaggio da Rollins facendo sì che Cena riconsegnasse il potere alla stable heel. Trish è tornata a Summerslam solo per dare un bel job a Charlotte. Lo stesso superman Cena non più full timer si è fatto schienare da Reigns e Balor.
L’effetto nostalgia è un fattore che talvolta è giusto prendere in considerazione, ma c’è uno show da tirare avanti, wrestler da rendere superstar del domani e sedersi sugli allori a celebrare il passato a discapito del presente (e delle prospettive future) è un gioco chiaramente a perdere. Proprio per questo e per l’utilizzo che fanno sempre di Stone Cold per me i futuri annunci della sua presenza nelle puntate significheranno solo un elemento negativo ed è paradossale dirlo di una delle leggende vere di questa disciplina.
Sergedge – EH4L