Tra poche ore andrò a dormire, e non vedo l’ora. Sono otto lunghi mesi che aspetto questo momento, ora più che mai mi sento vicina a quello che potrebbe essere il risultato più alto della mia carriera. Si, fino ad adesso qualche altro tentativo l’ho potuto ottenere, ma questa volta è diverso. Lo è perchè ne arrivo da una trafila di avvenimenti che mi hanno toccato nel personale e che mi hanno segnato facendomi diventare quella che sono.
Il mio telefono improvvisamente squilla e diventa un delirio di tweet e messaggi, il mio sonno prima del giorno più importante della mia vita sta per diventare un incubo. Twitter diventa un campo minato, ovunque mi giri vedo arrivare accuse e conferme nei miei confronti, su alcuni comportamenti avuti da me in passato. L’armadio si apre e fuori escono quegli scheletri che pensavo fossero stati dimenticati.
Eppure io ho soltanto chiesto un supporto morale tramite un social media e non pensavo che una cosa del genere potesse scaturire tutto ciò. Una schiera di mie ex colleghe hanno tirato fuori storie di me in Giappone dove ho, tra l’altro, sputato, bullizzato e insultato con offese razziste diverse lottatrici. Da un primo tweet ne sono susseguiti altri e altri ancora, e probabilmente qualcosa di grosso sta per succedere, il mio sogno sta per finire prima ancora che cominci.
Lo so, caratterialmente non sono mai stata facile e comprensiva, ci sono molte voci su di me che mi danno rifiutata dalle major per questi problemi che ho e che posso creare all’interno di uno spogliatoio. L’eliminazione ai primi turni del Mae Young Classic, oppure il licenziamento dalla Stardom, perchè, a detta loro, io sono una prima donna e di tutte le altre non me ne importa.
Il match l’ho appena concluso, è stato tremendo, ma ho vinto, sono la prima donna a detenere un titolo massimo maschile in una federazione non proprio piccola. Nonostante il polverone, il mio progetto prenderà forma e starà soltanto a me uscire da questa situazione, in un modo o in un altro. Forse scelgo la via della sincerità, nella speranza che possa essere creduta.
Siamo persone umane, sbagli ne commettiamo, e tutti possiamo farci perdonare di errori commessi in passato. Io ho appena scritto la storia e quella Evolution che tanto ha fatto parlare di se, con me è arrivata concretizzarsi per davvero. Non mi importa di chi dice che una donna non può essere al livello di un uomo, questo è sport predeterminato e il nostro compito è quello di intrattenere, provando a lasciarci il passato alle spalle e creando un futuro migliore.
Ora voglio urlare e dimostrare che quelle parole che ho detto dopo il match le penso per davvero e non è una forma di convenienza. Ho sconfitto il mio peggior avversario, colui che ha tirato fuori il peggio e il meglio di me. Voglio uscirne pulita, sicuramente pagherò per i miei errori, ma se delle persone hanno scelto di darmi la fiducia e la federazione in spalla, qualcosa valgo. Ho deluso tanti con questa situazione, ma questo sarà soltanto un incentivo in più per migliorare e migliorarmi.