Lo scenario che si va delineando in vista di Wrestlemania 20 diventa sempre più allettante, Chris Benoit aveva già strappato il suo biglietto per il main event, Eddie Guerrero arriverà allo show più importante dell’anno con il WWE Undisputed Championship grazie all’aiuto di Goldberg, e vista la caratura dello show, il suo avversario sarebbe stato qualcuno di indimenticabile, qualcuno con cui si sarebbe andato a creare uno di quei match che nessuno si sarebbe mai dimenticato, qualcuno che ha vinto una medaglia d’oro con il collo rotto: quella persona è Kurt Angle.
Guerrero ed Angle erano grandi amici, sia in chiave kayfabe che fuori dal ring, ma dal momento in cui Eddie ha vinto quel titolo qualcosa è cambiato. Proprio come Lesnar non capisce come fosse possibile che una persona con un passato come quello del messicano meritasse l’onore di rappresentare Smackdown in tutto il mondo, cosa aveva fatto per meritarsi questo onore? Kurt ha fatto di tutto, vinto un oro alle olimpiadi, affrontato i più grandi lottatori della storia e vinto il titolo mondiale, tutto poco dopo il suo debutto nella WWE. Non ce la fa, non regge la situazione, vuole Eddie fuori dai giochi. Eddie non sospetta nulla di tutto ciò, quindi è Kurt ad esternare i suoi problemi attaccandolo ferocemente dopo un match con Chavo. Se è così bravo, perché non l’aveva previsto? Come ha fatto a non immaginarsi che tutto questo sarebbe accaduto? Dov’è tutto il suo talento quando serve?
Gli attacchi continuano nelle settimane che precedono il Grandaddy of them all, ognuno dei due attacca l’altro e cerca di prendersi un vantaggio in vista dello scontro finale, lo scontro con in palio il titolo e la posizione di volto della compagnia.
La storia non finisce qua però, non si limita al ring, ma anche dietro le quinte non era tutto normale. Eddie non lottava più al 100% a causa di un incidente stradale quasi mortale che lo aveva coinvolto nel 1999, è lo stesso Kurt Angle a raccontare come non funzionasse più perfettamente sul ring. Era grandioso, certo, ma si vedeva che aveva dei limiti, grossi limiti fisici, che lo bloccavano e gli impedivano di esprimersi al massimo delle sue capacità. E se questo match fu così leggendario, chissà come sarebbe stato se avesse potuto dare il 100%…